New York, 25 settembre 2025; a cura di Mario Giro – Ha avuto luogo ieri, a margine della Settimana di Alto Livello dell’80ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’evento organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio intitolato “La Repubblica Centrafricana: Un laboratorio di pace e di politica”, che ha visto la partecipazione del presidente dello Stato africano, Faustin-Archange Touadéra, e quella del Sottosegretario Onu per le Operazioni di pace, Jean-Pierre Lacroix.
L’EVENTO A MARGINE DELL’80ª ASSEMBLEA GENERALE DELL’ONU
L’iniziativa ha avuto lo scopo di avviare un confronto sugli sforzi di dialogo e riconciliazione nel Paese, stimolando il sostegno della comunità internazionale. Il tavolo ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’Agenzia umanitaria dell’Onu (OCHA), del Comitato Internazionale della Croce Rossa, di AVSI e della Bill Gates Foundation. Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, in apertura dei lavori ha ringraziato la Comunità di Sant’Egidio per avere reso possibile un incontro dedicato a un paese amico quale la Repubblica Centrafricana.

L’ESEMPIO CENTRAFRICANO
«Malgrado le sfide cruciali che deve affrontare – ha dichiarato Tajani -, la Repubblica Centrafricana ha prospettive di sviluppo straordinarie. Vogliamo coltivare con la Repubblica Centrafricana un dialogo paritario ed essere un partner privilegiato nel suo cammino verso la pace e nelle sue iniziative di inclusione. L’Italia ha posto l’Africa al centro della sua agenda, nel G7 e in Europa. Sono orgoglioso di aver raddoppiato le borse di studio per gli studenti africani che vengono a studiare in Italia e dell’impegno in prima linea del nostro Paese per sostenere la produzione di vaccini in Africa. In Repubblica Centrafricana l’Italia sostiene con convinzione l’impegno delle Nazioni Unite per la pace e la riconciliazione. Abbiamo contribuito agli sforzi per la riforma della difesa nazionale tramite la Missione di formazione dell’Unione Europea e il rafforzamento delle capacità delle forze di sicurezza del paese».
L’INIZIATIVA DELLA COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO
La Comunità di Sant’Egidio accompagna la Repubblica Centrafricana sin dal 2003. In questi decenni, essa ha contribuito a ridurre tensioni intercomunitarie, facilitando il rilascio di ostaggi, riattivando canali di comunicazione tra comunità isolate e accompagnando il processo di pace guidato dall’Unione Africana, che nel 2019 ha portato alla firma dell’accordo di pace tra governo e quattordici gruppi armati. Da quel momento, Sant’Egidio ha continuato a lavorare nel Paese per l’attuazione dell’accordo di pace. «A New York – ha sottolineato al riguardo Mauro Garofalo, esponente della Comunità di Sant’Egidio -, di fronte a una comunità internazionale preoccupata per il crescente numero di conflitti, parlare di Centrafrica vuole dire continuare a sperare nel dialogo e nella riconciliazione. Bisogna proseguire nel lavoro per la pace con pazienza e tenacia».



