Già, poiché un romanzo o un saggio romanzato è in grado di mettere a fuoco una realtà e conseguentemente farla vivere profondamente al suo lettore, marcando nell’animo di questi una impronta derivata da quell’osmosi tra finzione e verità. In questo caso l’agonia della lotta e della necessaria convivenza dell’essere umano con la natura rappresentata mediante un testo. In fondo, l’educazione all’ambiente si coniuga in varie forme, come arte, musica e dunque anche letteratura.
INDURRE A UNA RIFLESSIONE
Ecco dunque la ragione alla base di questa iniziativa, intrapresa – a detta dei suoi stessi artefici – non esclusivamente nel quadro di un momento romantico o di bellezza, bensì anche nelle criticità. Il racconto del nesso tra uomo e natura, della sinergia tra natura e ambiente, l’affabulazione e il dramma a uso e beneficio soprattutto delle giovani generazione, che saranno il futuro. Il premio letterario si focalizza proprio su questi aspetti rivolgendosi al mondo autoriale e dell’editoria, anche a fronte di una panorama non certo incoraggiante per quanto concerne la lettura in questo paese. Tuttavia ne vale egualmente la pena, poiché favorire il sentire comune attraverso la letteratura è importante anche se soltanto induce a una riflessione sui problemi. In maniera indiretta grazie allo strumento costituito dal romanzo, in quanto se l’azione risultasse eccessivamente diretta probabilmente non riuscirebbe a edificare compiutamente una idea di identità e di destino comune. Non colpirebbe adeguatamente le coscienze.
LE PAGINE DELLA TERRA
È il rinnovato appuntamento con “Le Pagine della Terra”, primo premio letterario italiano dedicato ai libri green, la cui quinta edizione, dopo le precedenti esperienze alla Fenice di Venezia e al Parco Archeologico di Pompei, si svolgerà a Roma nella suggestiva cornice di Villa Torlonia il prossimo 16 ottobre. Tra gli intenti degli organizzatori, quest’anno vi è anche la voglia di internazionalizzare e diffondere nelle scuole lo spirito dell’evento, ovviamente attraverso i libri. Un fine ribadito nel corso della presentazione ufficiale dell’evento, che ha avuto luogo nella mattinata di ieri presso il Circolo Canottieri Aniene della Capitale. Un premio che celebra la cultura della sostenibilità attraverso la letteratura, con una giuria di prestigio e un forte messaggio di rispetto per la Terra. Si tratta del riconoscimento ideato dal maestro tintore Claudio Cutuli, che a suo tempo si pose l’obiettivo di fornire ulteriori strumenti per la promozione di una cultura del rispetto per l’ambiente, dell’artigianalità sostenibile e della consapevolezza nei consumi.
IN MEMORIA DI VERA SLEPOJ
Egli, assieme alla cofondatrice, la psicoterapeuta Vera Slepoj, scomparsa prematuramente nel 2024, ha fortemente lavorato a questa iniziativa, fondandola sulla visione del racconto attraverso la parola scritta del legame profondo e necessario tra l’uomo e la natura. «Siamo stati i primi in Italia a credere in un premio letterario che mettesse al centro la sostenibilità, quando ancora non era un tema di moda – sottolinea Cutuli -, oggi più che mai avvertiamo la responsabilità di continuare questo percorso, per dare voce a storie che ispirino rispetto e attenzione verso la nostra Madre Terra e che valorizzino le eccellenze italiane concentrandosi più sulla quantità che sulla qualità». Il riconoscimento, unico nel suo genere, non si limita a valorizzare l’impegno letterario sui temi ambientali, poiché tende a stimolare un mutamento culturale nella contemporaneità, investendo campi i più diversi: dall’abbigliamento al design, dalle abitudini quotidiane al consumo consapevole.
IL PREMIO E LA GIURIA
Il nome stesso del premio è un omaggio alla tradizione artigianale della famiglia Cutuli, tintori e tessitori che da sei generazioni operano producendo eticamente ricorrendo a pigmenti naturali e piante tintorie. Elemento centrale del premio è la composizione della giuria, vasta e autorevole in quanto composta da personalità provenienti dal mondo della cultura, della scienza, del cinema e del giornalismo, in guisa da rappresentare trasversalmente la società italiana. «Ho voluto che fosse un premio libero, capace di unire sensibilità diverse anche dal punto di vista politico attorno a un valore comune: quello della Terra», sottolinea al riguardo lo stesso Cutuli. La direzione quest’anno verrà affidata a Ermete Realacci (presidente della Fondazione Symbola e presidente onorario di Legambiente) e a Enrico Vanzina (sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore e regista). L’anelito alla citata internazionalizzazione del premio costituisce una solida base per la veicolazione del messaggio de Le Pagine della Terra oltre i confini, in sedi simboliche quale può essere quella del Parlamento europeo.