AUTOMOTIVE, noleggio e sharing. In Italia «avanza la mobilità», ma si attendono incentivi e una «fiscalità europea»

Un assunto confermato nei fatti dai dati e dagli spunti emersi nel corso della presentazione della XXIII edizione del Rapporto ANIASA, l’associazione che in Confindustria rappresenta lo specifico settore. Risultano in salute le attività di noleggio a breve termine, corre invece il lungo termine, mentre rimane stabile il car sharing; la flotta raggiunge 1,3 milioni di veicoli. ANIASA al Governo: «L’attesa dei nuovi incentivi ha azzerato le immatricolazioni di veicoli green, va dunque colta l’occasione delle Legge delega al fine di accelerare la transizione attraverso un adeguato uso della cosiddetta leva fiscale»

Roma, 9 maggio 2024 – Nel Paese il settore del noleggio veicoli continua a crescere, attualmente rappresenta stabilmente il 30% delle immatricolazioni, con una quota in aumento di veicoli green; il 33% delle nuove vetture elettriche ed il 53% di quelle ibride plug-in immatricolate in Italia sono a noleggio; la flotta di auto e veicoli commerciali leggeri ha raggiunto 1,3 milioni di unità. Ma l’attesa degli incentivi annunciati dal Governo ha frenato negli ultimi mesi gli ordini e le nuove immatricolazioni. Per una vera transizione ecologica del parco circolante, secondo ANIASA l’Italia «non ha alternative a rivedere la fiscalità sull’auto, allineandola a quella degli altri Paesi europei».

PER ANIASA «NON CI SONO ALTERNATIVE»

Sono questi i principali dati e spunti emersi dalla presentazione della XXIII edizione del Rapporto ANIASA, l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità. In un mercato dell’auto in graduale ripresa nel 2023 (+19% a fronte dei dati del 2022), ma ancora distante dal pre-pandemia (-20% a fronte dei dati del 2019), il settore del noleggio veicoli ha continuato a marciare a velocità elevata, raggiungendo un giro d’affari di 14 miliardi di euro, una flotta di 1,3 milioni di veicoli in circolazione, toccando il record di immatricolazioni (tra auto e veicoli commerciali leggeri), con oltre 525.000 unità, pari a circa il 30% dell’intero mercato italiano e a un valore complessivo di acquisti di 15 miliardi di euro.

BREVE TERMINE IN SALUTE

Superata la fase post-pandemica e la successiva crisi dei chip, il 2023 del noleggio a breve termine ha registrato tutti indicatori in crescita, infatti, il fatturato è ormai vicino a 1,5 miliardi di euro, i noleggi sono stati 4,3 milioni (+18%), per un totale di 36 milioni di giornate di noleggio (+14%). Il rent-a-car sta quindi gradualmente recuperando quanto perso negli scorsi anni, anche se rispetto al 2019 manca ancora all’appello quasi un cliente su cinque. Anche le immatricolazioni sono cresciute (+8%), portando a un significativo sviluppo della flotta complessiva che ha raggiunto le 137mila unità (+12%). A conferma di una domanda turistica (anche estera) in forte aumento, sei noleggi su dieci avvengono all’interno degli aeroporti; a fronte di una crescita complessiva, si contrae il canale dei noleggi effettuati tramite intermediari e broker (-3,5%).

NUOVO “BOOM” DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

Il noleggio a lungo termine ha proseguito anche nello scorso anno la propria crescita e penetrazione su aziende e privati, superando i 10,6 miliardi di euro di fatturato complessivo (compreso quello da rivendita dell’usato), 1,2 milioni di veicoli in flotta (+8%) e registrando una crescita delle immatricolazioni del 23,6%, per una cifra record di 438.000 auto e veicoli commerciali leggeri, 82.000 dei quali ibridi «veri» (full o plug-in) o elettrici. A fine 2023 i servizi del long term hanno raggiunto 254.000 soggetti: 90.000 aziende, 3.000 PA e 161.000 privati (con e senza partita Iva) che hanno scelto di rinunciare all’acquisto dell’auto.

IL CAR SHARING… SI FA LUNGO

Il settore dell’auto condivisa sta vivendo una nuova fase nel Paese. Nel 2023 sono stati effettuati poco meno di cinque milioni di noleggi di vetture in sharing: -10% rispetto al 2022 e quasi la metà dei circa dieci milioni del pre-pandemia. Resta stabile la flotta a 3.500 vetture, mentre cresce il numero di utenti che negli ultimi sei mesi ha utilizzato questa formula, 300.000 (+4%). A Roma e Milano si concentra l’80% della flotta complessiva. Da rimarcare l’aumento delle durate dei noleggi (passati da 77 a 95 minuti), un trend che proietta l’offerta del comparto verso formule weekend o pluri-giornaliere.

PRIMO TRIMESTRE 2024

Nel primo trimestre dell’anno in corso, il noleggio ha registrato una nuova crescita che lo ha portato a rappresentare stabilmente la quota di incidenza del 31% sulle immatricolazioni nazionali. Il noleggio a breve termine, in vista di una stagione estiva che si preannuncia contraddistinta da un’elevata domanda, ha registrato indicatori positivi: fatturato (+7%), numero di noleggi (+5%), flotta (+3,5%). Boom delle immatricolazioni (+92%), che testimonia l’attesa per la stagione e una ritrovata e più nuova offerta di prodotto. Molto bene anche il lungo termine che ha visto crescere il giro d’affari (+14%) e la flotta (+8%). La nota dolente riguarda però le immatricolazioni, -15 per cento. Un calo prodotto dall’effetto attesa dai nuovi incentivi annunciati a più riprese, già sul finire dello scorso anno, e che tardano a entrare in vigore, lasciando alla finestra aziende e privati in attesa del rinnovo delle proprie auto.

PROSEGUE GRADUALE LA TRANSIZIONE

«Nel nostro paese sta proseguendo la graduale transizione della mobilità di aziende e privati da un modello ancorato alla proprietà dell’auto a formule basate sull’uso – ha dichiarato al riguardo il presidente di ANIASA, Alberto Viano -, auspichiamo che quanto prima siano operativi i nuovi incentivi che vedono anche il noleggio tra i beneficiari al 100% e un potenziale interessante esperimento di noleggio a lungo termine sociale. Novità, queste, che confermano una nuova e più positiva visione del nostro settore anche da parte delle Istituzioni».

MOBILITÀ «PAY-PER-USE»

«L’accelerazione del ricambio del parco circolante nazionale non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use – prosegue Viano -, per favorire questa transizione va colta l’opportunità offerta dalla Legge sulla delega fiscale e dalla prossima Legge di Bilancio per riequilibrare finalmente la fiscalità sull’auto aziendale: in Italia su un’auto di costo pari a 30.000 euro le aziende possono scaricare 3.615 euro, a fronte dei 25.000 della Germania, dei 23.000 della Spagna e dei 18.000 di Francia e Regno Unito. Sulla base di un stima elaborata da ANIASA un graduale riequilibrio verso tali valori, almeno sulle nuove vetture elettriche, porterebbe a una significativa diffusione di queste nel parco nazionale (circa 500.000 nuove vetture alla spina in tre anni), oltretutto con un ritorno sull’investimento per l’Erario del 50%. Senza contare i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni inquinanti e di sicurezza sulle nostre strade».

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