LIBRI, Siamo fatte di carta. Un viaggio poetico e artistico nell’universo femminile

Il volume, edito per i tipi di Ventura nel 2024 e presentato al pubblico l’8 marzo scorso al Museo Andersen di Roma, raccoglie i testi della poetessa e pittrice torinese Floriana Porta (versi, haiku, tanka, aforismi e riflessioni) e le suggestive opere d'arte di Anna Maria Scocozza, artista romana, che realizza i suoi capolavori con materiali di recupero (carta, cartone, vecchie riviste e altro)

L’introduzione è a cura dalla scrittrice Sara Durantini, autrice della prima biografia italiana di Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura 2022. Si tratta di una fusione prodigiosa tra potenza artistica e tensione poetica, un libro in cui l’anima si riposa, si rifocilla e ricomincia a brillare; un progetto tutto al femminile nel quale le autrici credono moltissimo.

QUANDO L’ISTANTE SI FA VERSO: HAIKU E BAISHÙ

La poesia giapponese e la bellezza della brevità. L’haiku è una forma poetica della letteratura giapponese del sedicesimo secolo di incredibile brevità. Ogni componimento poetico è formato da diciassette sillabe divise in tre versi con questo schema: cinque, sette, cinque. Non ha titolo né punteggiatura. Viene spesso definito il componimento dell’anima per eccellenza. Gli haiki li troverete scritti in rosso. Si tratta di un componimento poetico di origine cinese, di grande purezza e raffinatezza, composto da quattro versi e trentadue sillabe così divise: sette, nove, sette, nove. Una poesia zen, come l’haiku, contemplativa, ermetica e spirituale. Una manciata di parole di altissima densità di significato, che spesso lascia grande libertà di interpretazione. I baishù li troverete scritti in blu.

DI CARTA, INCONTRI E SGUARDI

di Sara Durantini – Di fronte a una nuova opera, che sia essa di natura artistica o letteraria, mi viene naturale, se non addirittura spontaneo, esprimere le emozioni provate durante la visione o la lettura, sottoporre al vaglio critico la mia stessa mente nel suo processo di analisi. Già all’inizio del Novecento Thomas S. Eliot rifletteva su questo tema nel suo saggio “Tradition and the Individual Talent” e mi accorgo che mi sovvengono le sue parole in seguito alla lettura dell’opera Siamo fatte di carta, scritta e realizzata da Floriana Porta e Anna Maria Scocozza. Potrei soffermarmi sul senso storico delle coautrici, «ciò che rende uno scrittore più acutamente consapevole della sua posizione nel tempo, della sua propria contemporaneità», citando Eliot. Invece, sento l’esigenza di spostare la lente d’ingrandimento sul legame di questo libro con la tradizione dei livres pauvres, inserendolo, per giustapposizione e confronto, tra altre opere del passato.

SIAMO FATTE DI CARTA

Siamo fatte di carta ha la particolarità di porsi come un dialogo intimo tra la parola e l’immagine, un incontro tra poeta e artista. La sua semplicità materiale si contrappone alla ricchezza creativa, sfidando l’idea tradizionale di valore nell’arte. Forte del richiamo affettivo al genere dei livres pauvres, questo libro sembra volerci ricordare che l’arte non è definita dalla sua opulenza, ma dall’impronta unica dell’espressione umana, dalla connessione emotiva che evoca nell’osservatore, dalla valorizzazione della qualità artistica e umana al di sopra della quantità materiale. L’immediatezza, la rapidità, la fulminea apparente frammentarietà della parola poetica di Porta condivide il baluginio emotivo, il palpito luminoso, la cesellatura che innesca una trama narrativa con le opere di Scocozza realizzate con la carta e con materiali riciclati. Questo tipo di lavoro risente del legame con la tradizione, iniziata da Daniel Leuwers, del “libro povero” quale opera d’arte che trascende i confini convenzionali dove è intensa la collaborazione tra poesia e immagine, tra parola scritta e arte visiva. La sinergia tra poeta e artista, che si esprime su un semplice foglio di carta, porta alla creazione di un’opera da esplorare.

CONNUBIO CREATIVO

Le due coautrici, Floriana Porta, nelle vesti di poeta, e Anna Maria Scocozza, in quelle di artista, intrecciano le loro voci creando un connubio creativo in cui parole e immagini si influenzano e si arricchiscono a vicenda. In questo processo emergono espressioni condivise che riflettono i loro sentimenti e il loro universo interiore, celebrando la forza della collaborazione artistica che sembra, in un qualche modo, ricordare il concetto oraziano «ut pictura poësis». Sfogliando e leggendo Siamo fatte di carta rintraccio quello che ha affermato l’artista francese Mylène Besson a proposito della sua arte e del significato che ruota attorno alla realizzazione di un’opera a quattro mani. «Réaliser à quatre mains un livre d’artiste, c’est partager un espace avec un(e) ami(e), c’est désirer ensemble un objet commun, c’est donner et recevoir, c’est transformer l’espace de la page en lieu d’une intimité partagée». «Creare un libro d’artista a quattro mani è condividere uno spazio con un amico, è desiderare insieme un oggetto comune, è dare e ricevere, è trasformare lo spazio della pagina in un luogo di intimità condivisa». Questo desiderio di condivisione e di trasformazione da privato a pubblico, questo bisogno di donare, si avverte e cresce in intensità con il procedere di ogni pagina.

IL PROGETTO DI PORTA E SCOCOZZA

Il progetto di Porta e Scocozza prende le distanze dalla tradizione dei livres pauvres proprio a questo punto della sua storia quando il bisogno di condivisione esce dallo sguardo di pochi intimi per accogliere le mani e gli sguardi di un pubblico più ampio che può leggere e fare proprio il libro stesso. Come scrive Recalcati a proposito del bambino, che solamente «se si vede guardato dall’Altro, se si rivede nel volto dell’Altro, potrà autorizzarsi a guardare il volto del mondo», analogamente l’artista richiede di essere accolto dall’Altro, necessita dello sguardo altrui per costruire quel dialogo con l’Altro da sé. L’artista, come il bambino, ha bisogno di edificare un incontro, proprio come nell’amore. E dall’amore per l’arte e per la condivisione, dalla passione per la poesia e per la creazione con carta e materiali riciclati nasce Siamo fatte di carta, un progetto che sfida le convenzioni e celebra la creatività artistica come un’esperienza profondamente personale e significativa. Un progetto al quale auguro l’incontro con tanti sguardi e tante mani.

L’ANIMA, LE IMPRONTE E I SOGNI DELLE DONNE

di Anna Maria Scocozza – L’arte richiede silenzio, bisogna chiudere gli occhi per poter vedere bene dentro, per illuminare il buio; così ci si prepara ad un’iniziazione e affiora l’incanto. Solo allora si può tentare di interpretare «la voce luminosa della poesia», ed è così che io e Floriana Porta ci siamo incontrate, riconosciute, annusate e scelte, ascoltando proprio questi silenzi che la poesia ci suggeriva e invocava su di sé, facendoci conoscere e riunendo le nostre anime, artisticamente e non solo, in questo libro dal titolo “Siamo fatte di carta”. La carta, come soggetto vivente, è stata scelta da entrambe, su cui trasferire le nostre impronte liriche, una casa, insomma, per far abitare le parole, gli inchiostri, le forme scultoree, le pieghe. Stimolare a far manifestare lo Spirito della carta è stato il nostro compito, per fargli raccontare le nostre storie impregnate di vissuti, ricordi, emozioni e sogni. Anche se le nostre ricerche si manifestano su piani diversi, con pratiche e strumenti differenti, dialogano però intimamente insieme e hanno lo stesso sguardo, la stessa direzione, per scorgere, alla fine, lo stesso orizzonte.

IL GUARDAROBA POETICO DI UNA DONNA

La mia narrazione artistica è una conseguenza di un fare ispirato sempre in bilico, tra sogno e realtà, tra declino e rinascita, tra spirito e materia, realtà e sublimazione poetica. Le mie opere sono visioni da indossare con l’anima, che prendono in prestito (e utilizzano come pretesto, come metafora) un “guardaroba poetico” tutto al femminile (abiti, lingerie, monili e altri indumenti) realizzati in carta riciclata. Floriana Porta, invece, usa le parole, i fonemi, i vocaboli, che traduce consigliata com’è dalle sue abili muse ispiratrici. Il tema del libro verte su importanti tematiche a noi molto care: la natura, l’eco-filosofia, l’energia femminile, la ricerca interiore, la spiritualità, le ferite come metafore di un cammino doloroso, ma necessario, per la nostra evoluzione umana e interiore. In conclusione abbiamo cercato, in questo libro, di ricucire a mano, sulla carta, sia con l’arte sia con la poesia, l’anima e i sogni delle donne, e speriamo di esserci riuscite.

LA VOCE E IL RESPIRO DELLA CARTA

di Floriana Porta – È stata un’esperienza davvero unica creare questo libro insieme ad Anna Maria, ci ha permesso di approfondire meglio la nostra amicizia e di scandagliare meglio lati che non avevamo mai preso in considerazione. È stato un lungo ma appassionante lavoro di sinergia, sincronismo e coordinazione che ci ha unito ancora di più, come donne e come artiste, e che rimarrà uno dei progetti più belli che io abbia mai realizzato. Anna Maria Scocozza è una donna rara, limpida, intimamente mescolata con la forza vitale della natura. È amica dei fiori, delle erbe selvatiche, delle api laboriose, delle acque silenziose, del vento, delle farfalle, delle radici, delle gemme, delle nebbie, degli arcobaleni e dell’universo intero che la circonda. Si confronta con la materia-carta creando un dialogo, un’unione vera e propria con essa. Ammiro l’autenticità della sua missione creativa e l’originalità della sua incessante ricerca artistica perché penso che le sue creazioni non siano solo opere d’arte ma anche luoghi di ispirazione e di riflessione; invitano le persone a connettersi con la bellezza della natura e a riscoprire l’importanza degli elementi che ci circondano.

RADICI CHE AFFONDANO

Ho scritto le mie poesie ispirandomi a questa eco-filosofia che è alla base del lavoro e della vita di Anna Maria, perché se da una parte domina tutto il suo mondo artistico, dall’altra crea e plasma anche tutto il mio mondo poetico e creativo, per questo motivo siamo riuscite a fondere perfettamente i nostri saperi, i nostri universi. Siamo come due alberi che affondano le radici nel medesimo terreno. Mi sono poi ispirata a tanti altri importanti contenuti e temi: la vita, il tempo, la metamorfosi, la forza, la debolezza, il kintsugi, l’acqua, le radici e la luce. Se la missione di Anna Maria è dare forma e corpo alla carta, la mia è di darle voce e respiro. E nelle pagine di questo libro troverete questa intima unione tra energia e corporeità, tra anima e materia.

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