MEDIO ORIENTE, terrorismo. Hamas «si internazionalizza»

In un ampio articolo pubblicato di recente, il professor Ely Karmon esamina l’ingresso dell’organizzazione armata islamista palestinese nell’arena terroristica internazionale, conseguente al barbaro attacco compiuto il 7 ottobre 2024 e al conseguente conflitto divampato nella striscia di Gaza, affrontando la questione relativa alla decisione presa dai leader di fare assumere al movimento una dimensione globale. Egli pone gli interrogativi se Hamas segua il classico modello del terrorismo internazionale a cui fecero riferimento le varie organizzazioni palestinesi a partire dagli anni Sessanta e, inoltre, quali possano essere le concrete probabilità che essa divenga un nuovo attore in grado di minacciare la comunità internazionale, come fecero le formazioni che l’hanno preceduta

Il 7 ottobre scorso, giornata nella quale ricorre una festività ebraica, l’organizzazione islamista Hamas, che controlla la striscia di Gaza dal colpo di stato militare del giugno 2007, ha compiuto un feroce attacco a sorpresa via terra, mare e aria contro Israele.

L’ATTACCO TERRORISTICO DEL 7 OTTOBRE 2023

La sua portata e letalità non avevano precedenti se si guarda ai passati sedici  anni durante i quali questo movimento radicale palestinese che è diretta filiazione dei Fratelli musulmani ha esercitato il potere a Gaza, una violenza tale da scioccare gli israeliani. Questo poiché si è trattato del peggior pogrom contro gli ebrei dai tempi della Seconda guerra mondiale, che ha visto i terroristi assassinare dei giovani che partecipavano a un festival musicale, massacrare anziani nei kibbutz, uccidere bambini ovunque li trovarono, violentare donne, torturare le vittime prima di ucciderle, mutilandole vilipendendone i cadaveri una volta morte. vennero assassinate più di 1.400 persone, tra le quali 28 bambini, mentre altre 240, tra cui 33 bambini, vennero prese in ostaggio. In risposta agli attacchi del 7 ottobre, il governo israeliano dichiarò formalmente guerra a Hamas.

IL PARAGONE TRA HAMAS E ISLAMIC STATE

Il testo che precede è la parte iniziale dell’ultimo articolo scritto dal professor Ely Karmon (esperto di terrorismo e delle forme di contrasto di tale fenomeno), pubblicato il 3 febbraio scorso come “Special Report” dalla Reichmann University – https://ict.org.il/palestinian-terrorist-organizations-pioneers-of-global-terrorism-is-hamas-entering-the-global-arena/ -, che prosegue affrontando l’argomento in chiave comparata prendendo a riferimento lo Stato Islamico in Siria e Iraq (Isis), che l’autore richiama affermando come «i resoconti di ciò che i terroristi di Hamas hanno fatto nel sud di Israele abbiano ricordato la ferocia e la furia dell’Isis». Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, egli prosegue, «ha descritto ciò che Hamas ha fatto come “peggiore di quello dell’Isis”, questo mentre il presidente francese Emmanuel Macron, approfondendo l’analogia, ha suggerito il ricorso alla formazione di una coalizione internazionale come quella che combatté al-Qaeda e Islamic State per sconfiggere Hamas. Al riguardo, Macron dichiarò che Israele non era solo e che la Francia era pronta affinché la coalizione che combatte in Iraq e Siria contro l’Isis si fosse rivolta anche contro Hamas.(¹)

CARATTERE ISLAMISTA E FONDAMENTA TEOLOGICHE

Sottolinea al riguardo Karmon che «alcuni studiosi, ad esempio Monica Marks, sostengono come il paragone tra Hamas e Islamic State non sarebbe appropriato, poiché  il carattere islamista e le fondamenta teologiche rivestirebbero una minore importanza rispetto alla sua sedicente visione di assumere il ruolo di portabandiera armato della liberazione nazionale palestinese». Altri, invece, quali Itzhak Weismann, sostengono che Hamas abbia tollerato altri gruppi religiosi a Gaza: «Hamas ha cercato di includere tutta la popolazione di Gaza (…) al contrario, l’Iisis ucciderebbe qualsiasi musulmano che non pregasse al momento giusto».(²) Muovendo da tali premesse, nel suo ampio articolo Karmon esamina il recente ingresso di Hamas nell’arena terroristica internazionale a seguito del barbaro attacco del 7 ottobre e al conseguente conflitto nella striscia di Gaza. Egli affronta la questione relativa alla decisione presa dai leader dell’organizzazione islamista radicale di assumere una dimensione globale ponendo gli interrogativi se, essa, segua il classico modello del terrorismo internazionale a cui fecero riferimento le varie organizzazioni palestinesi a partire dagli anni Sessanta, e inoltre quali possano essere le probabilità che essa divenga un nuovo attore in grado di minacciare la comunità internazionale, come fecero le formazioni che l’hanno preceduta.

ORGANIZZAZIONI ARMATE CHE HANNO FATTO SCUOLA

Prosegue l’autore: «Le organizzazioni terroristiche palestinesi hanno avuto un ruolo pionieristico nell’utilizzo del terrorismo come strumento strategico sulla scena globale. Le due principali, il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) e Fatah, sono state la spina dorsale di questo processo di radicalizzazione e violenza, seguito poi da fazioni palestinesi più piccole. Nessun’altra organizzazione al mondo, di qualsiasi colore ideologico, ha condotto un’attività terroristica così lunga, ampia e influente tra la metà degli anni Sessanta e gli anni Novanta. Le metodologie innovative e sofisticate dei palestinesi utilizzate contro Israele e l’Occidente, sono stati prese a modello da numerose altre formazioni armate, mentre nei campi palestinesi in Giordania, Libano e Yemen del Sud vennero addestrati numerosi leaders, oltreché migliaia di militanti di formazioni politiche dell’estrema sinistra tedesca, gruppi armeni, i Montoneros argentini, i baschi dell’Eta e molti altri. Alcune di queste organizzazioni armate hanno collaborato operativamente con i terroristi palestinesi. Infatti, il successo di questi ultimi e la diffusione globale dei loro attacchi non si sarebbero potuti ottenere senza il sostegno ricevuto da Stati arabi come Siria, Iraq, Libia, Yemen del Sud e Iran, per non parlare di quello che venne fornito dall’Urss e dalle agenzie di intelligence dei suoi satelliti dell’Europa orientale. Anche al-Qaeda, Hezbollah e le Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane hanno tratto profitto dalle capacità terroristiche professionali dei palestinesi» (…)

È possibile leggere il testo completo dell’articolo di Ely Karmon al seguente indirizzo web: https://ict.org.il/palestinian-terrorist-organizations-pioneers-of-global-terrorism-is-hamas-entering-the-global-arena/

NOTE

(¹) Ishaan Tharoor, “Israele dice che Hamas ‘è l’ISIS’. Ma non lo è.”  The Washington Post , 25 ottobre 2023,    https://www.washingtonpost.com/people/ishaan-tharoor/?itid=ai_top_tharoori

(²) Ibidem

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