IMPEGNO CIVILE, manifestazione a Roma. In migliaia per gridare no! ad antisemitismo e terrorismo

Un evento promosso dall'Unione delle Comunità ebraiche italiane e dalla Comunità ebraica di Roma, concepito allo scopo di fare comprendere a tutti come la religione non debba venire trasformata in alcun modo in uno strumento di guerra. Un concetto ribadito pubblicamente dalla presidente dell'Ucei Noemi Di Segni, che svolto alcune importanti considerazioni sull’argomento ai microfoni di insidertrend.it (registrazione audio A598A); si è trattato di una vera e propria maratona oratoria durata quasi quattro ore, della quale è possibile ascoltare la registrazione audio integrale (A589B)

Alcune migliaia di persone si sono riunite nel tardo pomeriggio di ieri in piazza del Popolo a Roma per partecipare alla manifestazione promossa dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) e dalla Comunità ebraica di Roma. «Una manifestazione gentile», come l’ha efficacemente definita Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica romana, un evento concepito allo scopo di fare comprendere a tutti come la religione non debba venire trasformata in alcun modo in uno strumento di guerra. Un concetto ribadito pubblicamente dalla presidente dell’Ucei Noemi Di Segni, dalla quale a margine della manifestazione insidertrend.it ha raccolto alcune importanti considerazioni sull’argomento (registrazione audio A598A).

LA MANIFESTAZIONE ROMANA

Si è trattato di una vera e propria maratona oratoria durata quasi quattro ore (di seguito è possibile ascoltarne la registrazione audio integrale, A589B), introdotta dai giornalisti (già della Rai) Franco Di Mare e Raffaele Genah, che ha visto l’intervento dei massimi esponenti delle comunità ebraiche italiane, in particolare di quella romana, del rabbino capo di Roma Riccardo Shemuel Di Segni, dei citati Noemi Di Segni e Victor Fadlun, nonché di numerosi esponenti politici sia del governo che dell’opposizione, inclusi i due Vicepresidenti del Consiglio dei ministri; è intervenuto anche il presidente del Senato, quindi quello della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, poi cantanti e personalità dello spettacolo israeliane, esponenti della società civile e Claudio Cerasa, direttore del quotidiano “Il Foglio”, tra i promotori dell’evento.

IL GRIDO DI DOLORE E AL CONTEMPO DI DENUNCIA

Bandiere dello Stato di Israele, della Repubblica italiana, dell’Unione europea e arcobaleno della pace hanno colorato una piazza in una Roma dal clima rigido e piovigginoso, riscaldata tuttavia dagli animi dei numerosi convenuti, tra i quali molti giovani e giovanissimi, che hanno fatto proprio l’appello al rifiuto di ogni forma di intolleranza, gridando no! all’antisemitismo e al terrorismo. «Il massacro del 7 ottobre è stato presto rimosso da gran parte della pubblica opinione – ha, tra gli altri, dichiarato dal palco Victor Fadlun -, su di esso è calato il silenzio, così come sugli stupri e le violenze perpetrate contro centinaia di donne ebree: stupri e violenze inaudite commessi contro i bambini ebrei, i nostri bambini! Questo si chiama antisemitismo, oltre che insopportabile sessismo».

BASTA INDIFFERENZA

«Questa manifestazione – ha egli aggiunto – si pone come obiettivo quello di denunciare antisemitismo e terrorismo, e raccogliere attorno a questo messaggio di unione, tutte le fasce della popolazione, persone civili che rappresentano il meglio dell’Italia. Manifestare qui stasera, uniti, dimostra che esiste ed è forte in Italia una società civile, solidale, che non si gira dall’altra parte di fronte all’antisemitismo, di fronte all’ingiustizia, una società che finalmente non è indifferente, ma che anzi è pronta a fare la differenza». In un proprio messaggio, la senatrice Liliana Segre ha sottolineato che «si pensa sempre che sia finita, che il mondo sia andato avanti  E invece si devono rivedere ebrei braccati e uccisi in quanto ebrei; chiamati a discolparsi in quanto ebrei; indotti a nascondersi in quanto ebrei. E i pregiudizi, e i boicottaggi, e le parole malate che mai verrebbero usate in casi simili, se non ci fossero di mezzo ebrei».

ALCUNI EPISODI DI INTOLLERANZA

Purtroppo, alcuni episodi di intolleranza, gravi ma fortunatamente privi di conseguenze negative per l’evento in sé, sono stati comunque registrati prima e durante la manifestazione di piazza del Popolo. A piazzale Flaminio, quindi a pochi metri dal palco della manifestazione, prima che questa avesse inizio sono stati rinvenuti alcuni affissi di ridotte dimensioni recanti la scritta «Sionisti=nazisti». Inoltre, durante la manifestazione, un gruppetto di contestatori animati da istinti violenti, presumibilmente immigrati nordafricani, hanno tentato di raggiungere la il gruppo di pacifici manifestanti che si trovavano nella piazza ad ascoltare gli interventi degli oratori. I facinorosi sono stati comunque in breve allontanati dal luogo dalle Forze dell’Ordine presenti, senza che quindi potessero ingenerare disordini o disturbare la manifestazione.

A598AB – IMPEGNO CIVILE, MANIFESTAZIONE A ROMA: IN MIGLIAIA A PIAZZA DEL POPOLO PER GRIDARE NO! AD ANTISEMITISMO E TERRORISMO. Un evento promosso dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane e dalla Comunità ebraica di Roma, concepito allo scopo di fare comprendere a tutti come la religione non debba venire trasformata in alcun modo in uno strumento di guerra.
Un concetto ribadito pubblicamente dalla presidente dell’Ucei NOEMI DI SEGNI, che svolto alcune importanti considerazioni sull’argomento ai microfoni di insidertrend.it (registrazione audio A598A); si è trattato di una vera e propria maratona oratoria durata quasi quattro ore, della quale è possibile ascoltare la registrazione audio integrale (A589B) (5 dicembre 2023)
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