POLITICA, elezioni in Trentino Alto Adige Südtirol. Svp in calo ma resta il primo partito; Fugatti rieletto a Trento; affluenza alle urne in calo

Il crollo della formazione politica di raccolta del gruppo linguistico tedesco renderà difficile la formazione di una coalizione di governo a Bolzano Bozen. In Trentino invece si afferma la destra e Fugatti verrà riconfermato; il centro sinistra non ce la fa, in calo Alleanza democratica autonomista (formata da PD, Azione e Italia viva, ma non il M5s). Una sintetica analisi dei risultati del voto

Per quanto concerne l’Alto Adige Südtirol i risultati delle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Bolzano confermano al primo posto la Südtiroler Volkspartei (Svp), partito di raccolta del gruppo linguistico tedesco che ha ottenuto il maggior numero di consensi dall’elettorato, seppure abbia registrato un vertiginoso calo, il 7% di voti che sono stati in parte assorbiti dai movimenti radicali e secessionisti sudtirolesi, che hanno registrato una crescita esponenziale e che ora potrebbero accentuare il livello dello scontro sul piano etnico. Secondo partito per numero di consensi è risultato il Team K, terzi i separatisti della Südtiroler Freiheit e quarti (in crescita di consensi) i Verdi con tre seggi in Consiglio, formazione di raccolta di tutti e tre i gruppi linguistici presenti nella Provincia autonoma, tedeschi, italiani e ladini.

LA DESTRA AL GOVERNO CON LA SVP?

Deludente il risultato del Partito Democratico, che ha confermato al Consiglio provinciale di Bolzano il suo unico consigliere, mentre è crollata la Lega (anche lei ha eletto un unico consigliere, che è però un indipendente), in precedenza alleata della Svp; gli assessori del partito di Matteo Salvini, così come la ex presidente del Consiglio provinciale non sono stati rieletti. Fratelli d’Italia ha ottenuto due seggi. A questo punto, alla luce dei risultati, alla Svp si presentano due possibili opzioni, quella di una ampia coalizione che annoveri i due partiti di destra della componente linguistica italiana attualmente al governo del Paese, cioè Fratelli d’Italia (che ha doppiato la Lega in provincia di Bolzano), oppure permanere nel solco del passato  coalizzandosi la sinistra, che è tuttavia riuscita a eleggere in Consiglio soltanto su un consigliere. Nel primo caso, occorrerebbe addivenire a un accordo di programma che ponga una sorta di moratoria sui temi divisivi che in tutti questi anni hanno generato contrapposizioni tra i due gruppi linguistici della Provincia autonoma di Bolzano.

SI CONFERMA LA FINE DI UN’ERA

Il crollo della Svp è riconducibile a dinamiche avviate già da tempo all’interno della storica formazione politica di riferimento del gruppo linguistico tedesco, che fu di Silvius Magnago, la deriva verso la destra di una corposa componente in dissenso con la segreteria del partito. Insomma, sul piano storico è possibile affermare che l’era della Svp quale partito di maggioranza assoluta in Alto Adige Südtirol è finito ormai da tempo. Ma non va attribuito esclusivamente alla secessione della componente dell’ex assessore Thomas Widmann il calo di consensi del partito, poiché una parte dei suoi consensi sono stati drenati da uno dei due partiti separatisti tedeschi, la Südtiroler Freiheit (già movimento politico al cui vertice era Eva Klotz), mentre l’altro, Die Freiheitlichen, non ha ottenuto risultati significativi.

FUGATTI E KOMPATSCHER

La legge elettorale in vigore a Bolzano, concepita allo scopo di non stravolgere gli equilibri etnici locali, è basata su un sistema proporzionale puro che non contempla un premio di maggioranza. Dunque, se in Trentino si appresta a governare la Provincia autonoma il leghista Maurizio Fugatti, riconfermato alla carica con oltre il 50% dei consensi nonostante in Trentino la formazione politica che ha ottenuto il maggior numero di voti sia il Partito Democratico, diversa è la situazione in Alto Adige Südtirol, dove la Svp di Arno Kompatscher dovrà trovare uno o più partner di coalizione in grado di apportare almeno cinque consiglieri per raggiungere la maggioranza di governo. E qui si torna alle ipotesi alchimistiche, con i possibili accordi con i diversi partiti del gruppo linguistico italiano e le liste civiche che hanno espresso un consigliere a Bolzano.

ALCHIMIE POLITICHE IN VISTA DELLA FORMAZIONE DELLE GIUNTE

Ordunque, se l’ipotesi di un accordo con Fratelli d’Italia e Lega (del quale a destra già si ventilano ufficiosamente i termini) appare come qualcosa di clamoroso, non andrebbe tuttavia esclusa l’ipotesi di una coalizione con la destra secessionista tedesca, allo stato attuale anch’essa esplorabile, seppure remota. I due Consigli provinciali, quello di Trento e quello di Bolzano, espressi dall’elettorato mediante sistemi diversi, formeranno poi il Consiglio e la Giunta regionale del Trentino Alto Adige. Ma qui Kompatscher si troverà a dover mediare con il leghista Fugatti e, allora, molto inciderà sul piano politico la composizione della coalizione alla guida della Provincia Autonoma di Bolzano.

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