MAROCCO, riforme. Rabat verso la parità di genere, l’equità e l’inclusione

Il processo di mutamento radicale della società e della gestione della cosa pubblica è stato avviato da Re Mohammed VI con il discorso al Parlamento nella seduta iniziale della XI legislatura, in seguito è divenuto priorità assoluta del governo

Nel Paese nordafricano la si definisce come una «rivoluzione di velluto», mediante la quale parità di genere ed equità potranno divenire elementi di base del vivere della società, poiché si tratta del maggiore progetto di sviluppo economico e sociale finora mai varato. La revisione del codice della famiglia (attuale Moudawana risale infatti a veni anni fa) sarà uno dei pilastri della più ampia riforma destinata ad avere carattere generale, includendo i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere.

LE RIFORME SOCIALI VOLUTE DA MOHAMMED VI

«Diritti, lotta alla povertà e inclusione sociale necessitano di un meccanismo di monitoraggio e valutazione ad hoc in modo che siano garantite le migliori condizioni per lo sviluppo e l’adeguamento continuo», ha dichiarato al riguardo il sovrano marocchino durante il suo discorso. Le riforme incideranno numerosi settori dell’amministrazione pubblica del Regno, inoltre, il consiglio superiore della magistratura, quello degli ulema (organismo che rappresenta la massima autorità religiosa), società civile, ricercatori e specialisti, questo in una gestione che Mohammed VI auspica «collettiva e collegiale».

UN DIFFICILE PERCORSO FRENATO DALLE RESISTENZE

Tuttavia, si prevede che il processo di riforme per la trasformazione del Marocco non sarà facile, poiché a Rabat ci si attendono le resistenze di quei settori più conservatori della società che esprime posizioni a volte diametralmente opposte a quelle di riformatori vicini alla corona. Essi non vorrebbero mutare lo status quo e, allora, pongono in guardia nei confronti dell’occidentalizzazione della società, paventandola come uno spauracchio, mentre i progressisti vorrebbero pervenire a una completa trasformazione della società.

                                         GRANDI CAMBIAMENTI E FORTI ATTRITI       

Le materie oggetto di riforma sono oltremodo delicate per un paese come il Marocco, che, per quanto moderno, dovrà superare le inerzie e le resistenze al momento della modifica radicale di istituti quali l’inclusione delle donne nell’asse ereditario della famiglia, la penalizzazione della poligamia, l’eliminazione dei matrimoni dei minori, il riconoscimento della paternità e l’accettazione della convivenza. Anche perché una riforma della Mudawana presupporrà un altrettanto profonda riforma del codice penale attualmente vigente nel Regno.

LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO

Il sovrano intende estendere la protezione sociale al fine di garantire a tutti i suoi sudditi un adeguato accesso a servizi essenziali quali l’assistenza sanitaria, l’istruzione e i benefici di natura sociale. Riuscirà il Marocco di Mohammed VI a vincere questa impegnativa sfida e a ridurre conseguentemente le disuguaglianze nel suo paese? Egli afferma di avere in progetto il passaggio a un sistema nel quale ogni marocchino venga posto nelle condizioni di vivere la propria esistenza con dignità e sicurezza sul piano economico. Per ottenere questo ambizioso risultato, il sovrano dovrà però creare attorno a sé un clima di fiducia e stabilità, essenziale allo sviluppo e al consolidamento della democrazia.

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