Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato oggi il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane, generale Herzi Halevi, per un incontro urgente incentrato sulla prontezza operativa del dispositivo militare dello Stato ebraico, vertice al quale ha successivamente partecipato anche il ministro della Difesa Yoav Gallant.
IL POSSIBILE BOICOTTAGGIO DEI RISERVISTI
Allo scopo, il primo ministro ha rinviato una vacanza programmata con la moglie Sara al Moshav Ramot, nel nord del Paese. Nodo della questione è il possibile boicottaggio per protesta contro la riforma giudiziaria ventilato dai militari della riserva, in particolare piloti e tecnici dell’aeronautica militare e dei membri delle unità di forze speciali, personale altamente specializzato che, in caso di crisi, qualora non si presentasse in servizio potrebbe aprire dei pericolosi vuoti nel complesso della struttura della Difesa.
L’ANNOSA QUESTIONE CHE SPACCA IL PAESE
La questione è quella, annosa, della protesta contro la riforma giudiziaria che vorrebbe varare l’esecutivo presieduto da Netanyahu e formato da partiti estremisti religiosi e dell’ultradestra, una riforma che l’opposizione che scende in piazza da mesi nelle città israeliane per manifestare la propria protesta ritiene pericolosa per la stessa tenuta democratica del Paese. Un tema di fondamentale importanza, quello della situazione in cui verserebbero i servizi di sicurezza dello Strato ebraico alla luce dell’eventuale rifiuto dei riservisti di presentarsi in servizio, tema che è stato affrontato nei minimi dettagli dallo stesso generale Halevi (Tsahal), assieme agli elementi di vertice delle altre due agenzie di intelligence israeliane (oltre a quella militare), cioè David Barnea (Mossad) e Ronen Bar (Shin Bet).