STRATEGIA, Medio Oriente. È possibile una normalizzazione delle relazioni tra sauditi e israeliani?

La diplomazia di Washington lavora sotto traccia a un accordo di pace tra Riyadh e Gerusalemme, una intesa potenzialmente in grado di trasformare l’intera regione. Tuttavia, ci si deve necessariamente interrogare sugli ostacoli a una soluzione del genere e alle sue ripercussioni su scala regionale e mondiale. La delicata tematica è stata analizzata da Robert Satloff, direttore esecutivo di Segal del Washington Institute for Near East Policy intervenuto recentemente in un webinar organizzato dal Middle East Forum

I diplomatici statunitensi stanno lavorando silenziosamente a un accordo di pace saudita-israeliano che potrebbe trasformare radicalmente il Medio Oriente ponendo effettivamente fine al conflitto tra la monarchia araba e Israele, legando la prima in una nuova alleanza con Washington. Ma, cosa vogliono ciascuna delle tre parti dall’altra? Quali sono i principali ostacoli a un accordo? Quali ripercussioni potrebbe avere una intesa su questioni quali la trasformazione interna saudita, la minaccia nucleare iraniana e la grande competizione in atto tra le potenze regionali?

UN POSSIBILE ACCORDO

A tali quesiti ha cercato di fornire una risposta Robert Satloff, direttore esecutivo di Segal del Washington Institute for Near East Policy intervenuto recentemente in un webinar organizzato dal Middle East Forum – https://www.youtube.com/watch?v=rORIdUtDKjo -. Satloff è specializzato in relazioni arabo-israeliane, Islam politico e diplomazia pubblica statunitense. Ha pubblicato dei saggi storici sulla politica della Giordania e sul ruolo degli arabi che hanno salvato gli ebrei durante l’Olocausto.

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