ECONOMIA, dinamiche globali. La guerra capitalista: competizione, centralizzazione e nuovo conflitto imperialista

La concentrazione mondiale del capitale, sia nelle democrazie occidentali che nei paesi a regime autoritario (o addirittura totalitario), e i suoi diversi effetti sul piano macroeconomico è l’argomento al centro della trasmissione “Le interviste di qualità”, a cura di Giuseppe Castellini, direttore del Nuovo Giornale Nazionale, andata recentemente in onda su NGN TV. Al centro della discussione le tesi espresse nel volume scritto a quattro mani dai professori Raffaele Giammetti ed Emiliano Brancaccio, nel quale, recuperando e attualizzando l’analisi marxiana sulla concentrazione del capitale, porta alla conclusione che la guerra moderna non scaturisce dalle smanie individuali di qualche pazzo al potere, piuttosto risulta essere la tragica conseguenza del funzionamento di un grande meccanismo impersonale, una legge di tendenza verso la centralizzazione imperialistica del capitale

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La concentrazione mondiale del capitale, sia nelle democrazie occidentali che nei paesi a regime autoritario (o addirittura totalitario), e i suoi diversi effetti sul piano macroeconomico è l’argomento al centro della trasmissione “Le  interviste di qualità”, a cura di Giuseppe Castellini, direttore del Nuovo Giornale Nazionale, andata recentemente in onda su NGN TV. Nel corso di essa, oltre a Castellini, sono intervenuti il professor Stefano Lucarelli (docente di Politica economica presso l’Università degli Studi di Bergamo, già docente in Bocconi, alla IUSS, all’Università di Pavia e in quella della Calabria) e il professor Raffaele Giammetti (ricercatore in Economia politica presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale). Quest’ultimo, nel corso dei suoi studi ha avuto modo di approfondire la materia relativa alle reti economiche complesse presso la IMT Alti Studi di Lucca ed è stato ricercatore alla Essex Univerity.

VERSO LA CENTRALIZZAZIONE IMPERIALISTA

Al centro della discussione le tesi espresse nel volume scritto a “sei mani” dagli stessi Giammetti e Lucarelli assieme al professor Emiliano Brancaccio (docente di Politica economica presso l’Università degli Studi del Sannio). “La guerra capitalista – Competizione, centralizzazione, nuovo conflitto imperialista”, saggio edito per i tipi di Mimesis, verrà distribuito nelle librerie a partire dal prossimo 25 novembre. Si tratta di un filone di analisi che, recuperando e attualizzando l’analisi marxiana sulla concentrazione del capitale (che, sottolineano gli autori, negli ultimi tre decenni è stata maggiore di quella dei redditi, di cui molto si discute), asserisce come la guerra moderna non possa mai scaturire dalle smanie individuali di qualche pazzo al potere in qualche Stato. Essa, piuttosto, risulta essere la tragica conseguenza del funzionamento di un grande meccanismo impersonale. Una legge di tendenza verso la centralizzazione imperialistica del capitale.

LA FINANZA GLOBALE CELEBRA KARL MARX

Un argomento all’ordine del giorno negli editoriali del “Financial Times”, quotidiano ritenuto essere “la bibbia” del sistema capitalista, oltreché di altri bastioni della grande finanza mondiale quali, uno tra tutti, “The Economist”. «Dimenticato dagli eredi più o meno degni della tradizione del movimento operaio – affermano gli autori dell’opera -, Marx viene invece letto, citato e celebrato dagli organi di stampa della grande finanza mondiale. Un paradosso soltanto apparente che si spiega con il crescente interesse nutrito dalle classi dominanti per la grande ambizione del metodo scientifico marxiano, che permette di disvelare le leggi di movimento del capitalismo al fine di tentarne l’anticipo delle traiettorie». La più rilevante di esse trarrebbe origine dalla feroce competizione tra capitali, un cimento che quotidianamente sui mercati oggi globalizzati determina vincitori e vinti, con i primi che «annientano» e «divorano» i secondi.

CONCENTRAZIONE DI CAPITALI

È la cosiddetta tendenza verso la centralizzazione dei capitali in un numero di mani sempre più ristretto, che inedite tecniche di ricerca consentono attualmente di verificare attraverso metodi empirici. Tuttavia, questa tendenza non concerne soltanto la sfera economica, poiché la sua forza dirompente agisce a tutti i livelli e contribuisce a delineare i tratti distintivi di questa epoca, carica di minacce: dal declino delle democrazie liberali alle recrudescenze imperialiste, fino ai nuovi venti di guerra globale.

https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857592336

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