ECONOMIA, «Aiuti ter». La Camera dei Deputati approva l’ultimo decreto legge precedentemente varato dal Governo Draghi

Adesso «la pacchia è finita» per davvero e, quindi, il nuovo esecutivo in carica dovrà misurarsi con la differenza tra realtà e propaganda elettorale. Dopo i primi giorni di temporeggiamento gli interrogativi si fanno sempre più insistenti: 21 miliardi di euro di deficit genereranno 5 miliardi di prodotto interno lordo? Il Governo Meloni sarà davvero in grado di varare le riforme strutturali (come quella fiscale, auspicabilmente equa)? E nel campo della previdenza sociale, si adegueranno le pensioni all’impennata del caro vita? Mentre sullo sfondo divampa la polemica con la Francia di Macron, la Camera dei Deputati approva l’ultima eredità del Governo Draghi, il terzo decreto in sostegno di famiglie e imprese. Delle cifre reali sulle quali ragionare e sui possibili scenari nel breve e medio termine, insidertrend.it ha parlato con il professor Mario Baldassarri, economista e già ministro della Repubblica

Inutile nascondersi dietro a un dito, poiché gli ostacoli che si frappongono allo sviluppo economico (per qualcuno addirittura alla sopravvivenza economica) di questo paese sono oltremodo noti da tempo, dunque non si tratta affatto di incognite. La politica può anche cambiare maschera e trasformarsi da sovranista e antisistema in “più realista del re”, allineandosi così, diligentemente e senza discutere, sulle posizioni di ciò che fino al giorno delle scorse elezioni nella migliore delle ipotesi definiva «establishment» nei propri comizi di piazza e nei talk show televisivi. Ma i soldi sono questi e non interverrà nessun San Patrizio a moltiplicarli nel proprio magico pozzo e, neppure qualche fantastico personaggio della mitologia celtica tanto cara alla destra al governo, né – figuriamoci – tantomeno i perfidi gnomi della City. E allora?

LA PACCHIA È FINITA?

E allora è giocoforza che le promesse fatte agli elettorati di riferimento si trasformino (ma questa è una storia vecchia) in promesse di marinaio, poiché se è vero che il nuovo esecutivo nella sua spesa pubblica è partito dalla discreta base di aiuti a famiglie e imprese in termini finanziari ereditata dal Governo Draghi, adesso (ma anche questo si sapeva benissimo fin dal principio) dovrà confrontarsi con una situazione che è destinata a mutare radicalmente per effetto di diversi elementi più o meno concomitanti. Il Decreto legge «Aiuti ter» è infatti non è altro nella sua sostanza che il canto del cigno del precedente esecutivo dei vituperati tecnici, preludio a una fase nel corso della quale, se non si verificheranno eventi miracolosi (quali ad esempio la cessazione della guerra in Ucraina nella prossima primavera e il drastico calo dei prezzi delle materie prime energetiche), Palazzo Chigi disporrà di ridotti margini di manovra in campo economico, il che vorrà dire la materiale impossibilità di conciliare i precedenti livelli di spesa in sostegno dell’economia della Nazione a causa delle ristrettezze di bilancio. A meno che…

SE ANDRÀ BENE ITALIA IN LA CRESCITA SARÀ ASFITTICA

Le previsioni sull’andamento dell’economia non sono incoraggianti, poiché se andrà bene si tratterà di asfittiche percentuali da prefisso telefonico, quando non addirittura di una vera e propria recessione, come indicato nella conversazione che ha avuto oggi insidertrend.it con il professor Mario Baldassarri. A meno che, non si decida di intervenire su quel «tesorone» costituito dalle decine e decine di miliardi di euro in bilancio che ogni anno – al netto, si badi bene, del gigantesco volume di evasione fiscale – finiscono in sprechi, malversazioni e corruzione. Finora, almeno negli ultimi venticinque anni nessuna forza politica si è azzardata a intaccare quel complesso, variegato e intrecciato sistema di potere che, in diverso modo e misura, ha contribuito ha consumare risorse vitali (quello si è un sistema perverso, altro che il reddito di cittadinanza). Ma sarà difficile, perché, anche qualora non si è collusi o collaterali a esso, in ogni caso si tratterebbe di una battaglia molto difficile e impegnativa, ed è noto che la politica evita di assumere scelte impopolari, tanto è vero che quando questo si rende necessario le demanda ai vituperati governi «tecnici».

APPROVATO IL DECRETO «AIUTI TER»

Intanto oggi alla Camera dei Deputati è stato approvato il Decreto legge «Aiuti ter», il cui testo passa ora al Senato per la sua approvazione definitiva entro il 22 novembre. Si tratta del provvedimento che contiene gli ultimi stanziamenti decisi dal Governo Draghi per contenere il caro energia: i voti a favore sono stati 192, i contrari 10, e 85 gli astenuti, cioè i parlamentari del Partito Democratico e del Movimento 5 stelle, misure destinate a venire implementate da un successivo decreto quater. Esso include la proroga del taglio delle accise e dell’Iva sui carburanti che, altrimenti, sarebbe rimasto in vigore soltanto fino al prossimo 18 novembre, inoltre anche un credito d’imposta (contributo definito «straordinario») in favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica, gas naturale e carburanti.

NADEF E LEGGE DI BILANCIO

Sullo sfondo i turbolenti rapporti con alcuni Paesi partner europei e la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, quella Nadef che, completata dal neonato Governo Meloni della sua componente programmatica, prevede una spinta alla crescita pari allo 0,3 per cento. La riduzione del deficit su base triennale, indicata dal 5,1% a poco sopra il 3,3% in tre anni, dovrebbe portare a una lieve riduzione del rapporto deficit/prodotto interno lordo rispetto a quanto indicato nell’andamento tendenziale delineato dal precedente esecutivo. Ma quale sarà la politica economica del Governo Meloni? Come allocheranno le scarse risorse disponibili il ministro Giancarlo Giorgetti e i suoi colleghi dell’esecutivo di destra-centro?

I CONTI DELLA SERVA

L’argomento è stato trattato nella lunga  conversazione con il professor Mario Baldassarri, qui ve ne diamo un anticipo: a fronte di 938 miliardi di euro di entrate complessive il bilancio potrà prevedere, nelle sue varie voci, 1.049 miliardi di spesa pubblica. Questo nel quadro di un rapporto tra spesa pubblica e Pil complessivo pari al 54% e un parallelo rapporto tra entrate dello Stato in rapporto al Pil pari al 49,8. Insomma, quella italiana è una economia ad apporto prevalentemente pubblico, con tutte le conseguenze in termini di efficienza e produttività. Poi c’è l’incognita del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr), con i suoi vincoli, l’apertura reale di cantieri e la realizzazione delle opere, inoltre le annesse indefettibili riforme strutturali, e anche qui, sempre sperando di sbagliarci, il buongiorno però si vede dal mattino, con (tanto per fare un esempio) la riforma della Giustizia della guardasigilli Marta Cartabia in odore di revisione.

L’ANALISI DEL PROFESSOR BALDASSARRI

Lo scenario economico italiano, unitamente alle costanti e alle variabili che su di esso potranno incidere nelle prossime cruciali settimane, è stato analizzato dal professor Mario Baldassarri nel corso della lunga intervista concessa a insidertrend.it proprio mentre a Monte Citorio i deputati discutevano delle misure relative al Decreto legge «Aiuti ter» in vista del voto che in serata avrebbe portato alla sua approvazione in un ramo del Parlamento della Repubblica. Di seguito è possibile ascoltare la registrazione audio integrale dell’intervista (A492).

A492 – ECONOMIA, IL GOVERNO MELONI E LA CRISI: adesso «la pacchia è finita» per davvero e quindi il nuovo esecutivo in carica dovrà misurarsi con la differenza tra realtà e propaganda elettorale.
Dopo i primi giorni di temporeggiamento gli interrogativi si fanno sempre più insistenti: 21 miliardi di euro di deficit genereranno 5 miliardi di prodotto interno lordo? Il Governo Meloni sarà davvero in grado di varare le riforme strutturali (come quella fiscale, auspicabilmente equa)? E nel campo della previdenza sociale, si adegueranno le pensioni all’impennata del caro vita? Mentre sullo sfondo divampa la polemica con la Francia di Macron, la Camera dei Deputati approva l’ultima eredità del Governo Draghi, il terzo decreto in sostegno di famiglie e imprese. Delle cifre reali sulle quali ragionare e sui possibili scenari nel breve e medio termine, insidertrend.it ha parlato con il professor MARIO BALDASSARRI, economista e già viceministro della Repubblica, attualmente presidente del Centro studi economia reale. (10 novembre 2022)
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