AMBIENTE, rifiuti. Roma, termovalorizzatore: le ragioni del no, assemblea pubblica di Europa Verde al VII Muncipio. Parola d’ordine: «Fare massa critica malgrado l’isolamento»

Lanciata la grande alleanza «green» di tutti gli ambientalisti contro «l’inceneritore» che dovrebbe essere costruito a Santa Palomba. «Al contrario – essi affermano -, il problema va risolto attraverso un trattamento dei rifiuti in maniera distribuita, un processo che veda la cittadinanza partecipe anche in funzione dell'implementazione di forme di economie circolare. I verdi denunciano inoltre lo stato disastroso nel quale versa l’AMA, l’azienda municipalizzata che dovrebbe occuparsi del ciclo completo dei rifiuti, ma che l’immondizia spesso non riesce neppure a raccoglierla. Ad avviso dei relatori, dietro la propaganda per l’impianto si celerebbe una grossa operazione economico-finanziaria; presto invieranno un dettagliato documento al sindaco Gualtieri; insidertrend.it ha registrato l’incontro

Nella stessa giornata che i romani si vedevano gravare da un ulteriore addizionale sui rifiuti pari al 5% decisa dalla Regione lo scorso 14 giugno e posta a carico dei comuni del Lazio che conferiscono fuori dal proprio ATO (ambito territoriale ottimale), a Cinecittà, presso la Sala Rossa del VII Municipio di Roma Capitale aveva luogo un incontro pubblico promosso da Europa Verde sul controverso tema del termovalorizzatore.

«INCENERITORE» E NON «TERMOVALORIZZATORE»

Le alternative all’inceneritore: un altro mo(n)do è possibile, questo il titolo dato all’evento, ha visto la partecipazione di politici dei partiti della sinistra e del M5s, esponenti di comitati anti-termovalorizzatore e cittadini. «Inceneritore» e non «termovalorizzatore», ci tengono a sottolineare i partecipanti, poiché proprio nella capziosità del termine si racchiuderebbe il meccanismo propagandistico. «L’inceneritore è un impianto obsoleto e fuori dal tempo» essi affermano, aggiungendo come l’incenerimento non rappresenti il futuro e non sia neppure conveniente. Insomma, i fautori del nuovo impianto da realizzare a Santa Palomba strumentalizzerebbero le convinzioni radicatesi nella cittadinanza relative al potere taumaturgico del termovalorizzatore, che risolverebbe loro in breve tempo il problema dei rifiuti che affligge la capitale.

ASSERITO POTERE TAUMATURGICO DELL’IMPIANTO

«Il problema del romano medio è …basta che mi togli il cassonetto pieno di immondizia da sotto casa e tutto va bene», afferma Emanuela D’Antoni del Comitato Valle Galeria libera, insomma, ad avviso dei contrari dell’opera chi vuole che si si costruisca il termovalorizzatore starebbe giocando sull’esasperazione della gente, che non ce la fa più e di conseguenza accetta tutto quello che gli si offre basta che si risolva il problema. «Tuttavia – proseguono i rappresentanti di Europa Verde -, agendo in questo modo i cittadini non si fermano a riflettere sulle conseguenze di queste loro scelte e neppure sulle possibili concrete alternative all’inceneritore». Sempre secondo i rappresentanti del partito ambientalista la realizzazione dell’opera risponderebbe a precisi interessi economico-finanziari, funzionali anche alla politica locale.

CUI PRODEST?

Afferma al riguardo Nando Bonessio (consigliere comunale di Europa Verde al Comune di Roma) che «la corsa verso l’accordo per la realizzazione dell’inceneritore a Santa Palomba risponde a precise logiche riconducibili alla cordata economico-finanziaria di Hera e A2A, perché neppure ACEA da sola ce la farebbe, un accordo che porterebbe i grandi gruppi del Nord ad aprire le porte delle loro discariche ai rifiuti che attualmente soffocano Roma», recando così sollievo sul piano del consenso politico alla giunta capitolina in carica. «I cittadini romani – egli prosegue – sono stati imbrogliati con la bugia sui risultati mirabolanti del termovalorizzatore, ma l’equazione Gualtieri rifiuti = energia non regge, e per smontarla basta fare due conti».

LE PROPOSTE ALTERNATIVE

Nella Sala Rossa del VII Municipio i rappresentanti di Europa Verde e il consigliere regionale del Movimento 5 stelle hanno argomentato con una serie di cifre diverse da quelle della Giunta, ponendo altresì in discussione tecnologie e costi. «L’economia circolare è assolutamente antitetica all’inceneritore – sottolineano -, mentre con i mini impianti diffusi sul territorio comunale che noi proponiamo innescherebbero una dinamica occupazionale positiva». Essi eccepiscono che «se i rifiuti vanno considerati risorse, allora andrebbero riciclati e non bruciati», un piano che secondo Europa Verde sarebbe concretamente realizzabile, «al contrario di quanto affermano i detrattori che ci accusano di essere dei demagoghi ideologizzati».

TERAPIA D’URTO: IL DOCUMENTO PER IL SINDACO

Marco Cacciatore (consigliere regionale di Europa Verde alla Pisana) ribadisce di avere i numeri «e non è vero invece il contrario». Nel suo eloquio fluente egli richiama Max Weber e Karl Marx, rivendicando la genuinità della propria ideologia, che, sottolinea, «non è affatto astratta». L’impegno è quello di confrontarsi con il sindaco e con la giunta e, a questo scopo, proprio al primo cittadino della capitale il comitato Un altro mo(n)do e possibile invierà al più presto un dettagliato documento sulla questione, una proposta che è «una terapia d’urto per la città, che tuttavia non deve spaventare, poiché – concludono – è qualcosa di fattibile».

La registrazione audio integrale dell’assemblea pubblica promossa da Europa Verde, inclusiva di tutti i dati e le cifre, è fruibile di seguito su questo sito web (A458).

A458 – AMBIENTE, RIFIUTI. ROMA, TERMOVALORIZZATORE: PERCHÉ LA CITTÀ NON NE HA BISOGNO. Le ragioni del no esposte nel corso di un incontro pubblico promosso da Europa Verde al IV Municipio della Capitale; parola d’ordine degli ambientalisti: «Fare massa critica malgrado l’isolamento» cui, affermano, sono stati costretti; quindi «smantellare parola per parola la disinformazione di chi vorrebbe che l’impianto venga costruito», cioè la Giunta Gualtieri.
E, proprio al primo cittadino della capitale, il comitato Un altro mo(n)do e possibile invierà al più presto un dettagliato documento sulla questione, una proposta che è «una terapia d’urto per la città, che tuttavia non deve spaventare, poiché – concludono – è qualcosa di fattibile». Lanciata la grande alleanza «green» di tutti gli ambientalisti contro «l’inceneritore» che dovrebbe essere costruito a Santa Palomba. «Al contrario – essi affermano -, il problema va risolto attraverso un trattamento dei rifiuti in maniera distribuita, un processo che veda la cittadinanza partecipe anche in funzione dell’implementazione di forme di economie circolare. I verdi denunciano inoltre lo stato disastroso nel quale versa l’AMA, l’azienda municipalizzata che dovrebbe occuparsi del ciclo completo dei rifiuti, ma che l’immondizia spesso non riesce neppure a raccoglierla. Ad avviso dei relatori, dietro la propaganda per l’impianto si celerebbe una grossa operazione economico-finanziaria che avrebbe ritorni positivi di natura politica nel breve termine per la giunta in carica.
All’assemblea pubblica che ha avuto luogo il 22 giugno 2022 presso la Sala Rossa del VII Municipio di Roma Capitale hanno preso parte MARTA BEVILACQUA (co-portavoce Europa Verde Roma), ESTELLA MARINO (assessore all’Ambiente del VII Municipio Roma Capitale, Partito Democratico), GIULIO CORRENTE (Europa Verde IX Municipio Roma Capitale), MARCO CACCIATORE (consigliere di Europa Verde alla Regione Lazio), EMANUELA D’ANTONI (Comitato Valle Galeria libera), MARIA TERESA CIPOLLONE (Comitato Valle Galeria libera), SIMONA SARACENO (co-portavoce Europa Verde Roma), NANDO BONESSIO (consigliere Europa Verde al Comune di Roma), DEVID PORRELLO (vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio, M5s), ALESSANDRO LUPARELLI (capogruppo di Sinistra Civica ed Ecologista all’Assemblea capitolina), GIUSEPPE GIRARDI (Sinistra Italiana Roma area metropolitana), FILIBERTO ZARATTI (co-portavoce Europa Verde Roma).
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