Queste sono queste le principali evidenze emerse dalla nuova instant survey “Auto elettriche: tu che pensi?”, effettuata da Areté, gruppo leader nella consulenza strategica). Promossa a tre mesi da un precedente studio sul medesimo tema, si evince senza dubbio l’attenzione crescente da parte degli italiani per le autovetture alimentate elettricamente, frenata però dall’imprescindibile fattore economico.
E-VEHICLES IRRAGGIUNGIBILI
L’automobile permane ancora centrale per la mobilità degli italiani, anche se cresce il fenomeno della mobilità condivisa. Il citato studio parte dall’analisi delle modalità di spostamento della gente, con il 64% che si serve dell’auto privata per i propri trasferimenti abituali e soltanto il 6% usa i mezzi pubblici, servizi, questi ultimi, che dalla pandemia sembrerebbero non essersi ancora ripresi. Quasi il 20% (una tendenza in decisa crescita) si affida invece ai servizi di mobilità condivisa (sharing o pooling), formule che consentono di abbattere sia i costi del viaggio che le emissioni inquinanti, contribuendo altresì al decongestionamento delle aree urbane.
UNO SU DUE PREFERISCE L’IBRIDO
Un italiano su due si dichiara pronto ad acquistare l’ibrido, aumenta dunque l’appeal dell’elettrico, un risultato confermato anche dal fatto che quattro italiani su dieci hanno già guidato, magari soltanto occasionalmente, una vettura elettrica. Chi lo ha fatto ne ha apprezzato la silenziosità (43% del campione statistico intervistato), il relax di guida (19%) e i consumi ridotti (19%); le medesime caratteristiche che si aspetta dalla vettura alla spina anche chi non ha ancora avuto occasione di salirci a bordo. Consolidato dunque nel Paese l’incremento della propensione alle vetture elettriche, anche come effetto dei cospicui investimenti in comunicazione delle case automobilistiche negli ultimi anni.
MOTIVAZIONI CHE ORIENTANO LA SCELTA
Alla domanda: se dovessi acquistare un’auto nuova, quale alimentazione sceglieresti?, ormai un italiano su due indica una vettura ibrida e ben il 38% (era il 23% solo tre mesi fa) si dichiara pronto per l’elettrico. Tra i principali motivi che motivano questa transizione, figurano in primo luogo le ragioni di natura ambientale, quali la riduzione dell’inquinamento (50% del campione), oltreché le opportunità di risparmio su consumi e costi di manutenzione (42%). Per procedere all’acquisto, tre intervistati su quattro si dicono pronti a ricorrere a un finanziamento, al noleggio a lungo termine e al leasing, mentre il restante 25% intende farlo pagando in contanti.
AUTONOMIA DEL VEICOLO E CRITICITÀ NELLA SUA RICARICA
Tra i fattori ritenuti migliorabili del feeling con questo tipo di motorizzazione vengono indicati il pricing (ancora troppo elevato e indicato da un italiano su due quale ostacolo all’acquisto) e le criticità relative all’autonomia del veicolo, poiché il 25% sarebbe spinto ad acquistare una vettura elettrica se fossero disponibili punti di ricarica più veloci, servizi di ricarica a domicilio e, naturalmente, minori costi di ricarica. In ogni caso, il problema centrale per la diffusione massiva dell’elettrico permane il prezzo, ben oltre le capacità di spesa degli italiani. Infatti, il 56% degli intervistati sarebbe disposto a pagare meno di 30.000 euro per averne una, meno di 20.000 euro per una Citycar e tra i 30.000 e i 40.000 euro per una berlina piccola segmento premium.
TIRANDO LE SOMME
«Lo studio evidenzia come in Italia l’interesse per le auto elettriche sia ulteriormente cresciuto negli ultimi mesi – sottolinea Massimo Ghenzer, presidente di Areté -; quasi tutti valutano ormai con attenzione le motorizzazioni ibride ed elettriche per il futuro acquisto dell’auto. Resta però l’ostacolo decisivo a una più ampia diffusione di questi veicoli, il prezzo. Va colmato almeno un 30% di gap tra l’attuale prezzo di mercato e le disponibilità di spesa degli italiani. Un disallineamento che sarà solo parzialmente e temporaneamente colmato dagli incentivi in arrivo. Senza un riduzione di questo gap appare oggi poco realistica un’immediata significativa crescita della quota dell’elettrico sul mercato».