AFRICA, conflitti. Sahel: Parigi conferma il sostegno al G5

Lo scorso 10 giugno il presidente francese Emmanuel Macron aveva annunciato una «profonda trasformazione» della presenza militare francese in Mali e l’obiettivo di mantenere nel Sahel tra 2.500 e 3.000 uomini rispetto ai 5.100 attualmente mobilitati nel quadro dell’operazione “Barkhane”

La trasformazione in corso dell’apparato militare di Parigi nella regione del Sahel, che «mira a ri-focalizzare l’azione francese nel quadro del contrasto del terrorismo e del sostegno agli eserciti nazionali», è stato il tema al centro dell’incontro di venerdì scorso all’Eliseo tra il presidente Emmanuel Macron e i suoi omologhi del Burkina Faso (Roch Marc Christian Kaboré), del Niger (Mohamed Bazoum) e quello del Consiglio militare transitorio del Ciad (Mahamat Idriss Déby). Nel corso del summit, che ha avuto luogo a margine della Conferenza internazionale per la Libia e del Forum per la pace, è stata affrontata la situazione della sicurezza nel Sahel.

SOSTEGNO ALL G5 SAHEL

Ad avviso del governo di N’Djamena, la profonda trasformazione della presenza militare francese annunciata in giugno non significa che i francesi si stiano disimpegnando dalla regione, aspetto confermato dalla posizione ufficialmente espressa da Parigi, «che nel corso del mini-vertice ha inteso ribadire il proprio sostegno ai paesi membri del G5 Sahel». La Francia non sta dunque abbandonando la regione africana, inoltre, assieme ad altri paesi europei, contribuirà all’operazione “Takuba”, che ha stabilito il suo quartier generale a Ménaka, nel nord del Mali.

I leader africani convenuti a Parigi hanno per altro discusso delle future attività operative della forza congiunta del G5.

RECRUDESCENZA DEL TERRORISMO

«La situazione regionale caratterizzata dalla recrudescenza degli attacchi terroristici è stata la preoccupazione dei capi di Stato. Durante le discussioni, hanno esaminato la situazione della sicurezza, che richiede una maggiore condivisione degli sforzi», ha al riguardo precisato la presidenza ciadiana. Secondo N’Djamena, «i capi di Stato del G5 Sahel e la Francia hanno convenuto di correggere le carenze constatate per un reale aumento della potenza della forza congiunta al fine di affrontare definitivamente i gruppi armati che flagellano il Sahel».

Lo scorso 10 giugno il presidente francese Emmanuel Macron aveva annunciato una «profonda trasformazione» della presenza militare francese in Mali e l’obiettivo di mantenere nel Sahel tra 2.500 e 3.000 uomini rispetto ai 5.100 attualmente mobilitati nel quadro dell’operazione “Barkhane”.

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