SERVIZI, utilities. Utilitalia: Recovery fund, dalle utilities progetti per 25 miliardi

Utilitalia, la federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, in audizione oggi presso le Commissioni riunite Bilancio, Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati: «I servizi pubblici siano centrali nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, possibili ricadute sul Pil (+1,48%) e sul lavoro con 285.000 nuovi occupati»

Roma, 1 febbraio 2021 – Un piano di progetti concreti nei settori dell’acqua, dell’ambiente e dell’energia che prevede investimenti per 25 miliardi, con significativi potenziali impatti sul Pil (+1,48%) e sull’occupazione (285.000 nuovi posti di lavoro).

Lo ha presentato oggi Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, nel corso dell’audizione presso le Commissioni riunite Bilancio, Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Le circa 450 imprese associate a Utilitalia forniscono i servizi idrici all’80% della popolazione, i servizi ambientali al 55%, la distribuzione gas ad oltre il 30% e servizi di energia elettrica al 15%, con un valore della produzione pari a 38 miliardi di euro, 1,3 miliardi di utili e oltre 90.000 occupati.

«Il Recovery fund – ha spiegato la presidente Michaela Castelli – è una grande opportunità per l’Italia. Come Paese dobbiamo agire in modo concreto e responsabile attraverso investimenti mirati nei settori strategici e con una politica industriale che guardi alla transizione energetica e sostenibile come pilastro. Le Utilities italiane su questo stanno facendo e faranno la loro parte».

In totale gli investimenti proposti da Utilitalia valgono 25 miliardi di euro: di questi 24,9 miliardi sono per la transizione verde e 142 milioni per la digitalizzazione. Il settore nel quale si concentra il maggior numero di progetti è quello idrico (55%, per un valore di circa 14 miliardi), seguito da quello energetico (27%, circa 7 miliardi) e da quello ambientale (17%, circa 4 miliardi).

Nel campo idrico, si va dall’ottimizzazione degli approvvigionamenti alla depurazione efficiente, fino alla riduzione delle perdite di rete e al contrasto al dissesto idrogeologico; in quello energetico si va dall’efficientamento energetico degli edifici al teleriscaldamento, dalle smart grid fino allo sviluppo delle energy community; in quello ambientale si punta ad accelerare la raccolta differenziata, sull’ampliamento della tariffa puntuale, sulla realizzazione di nuovi impianti per il riciclo e sulla valorizzazione dei fanghi di depurazione.

«La transizione ecologica – ha evidenziato la Castelli – ha bisogno di un piano dettagliato e di una serie di riforme, perché le risorse da sole non bastano: serve una forte semplificazione normativa, soprattutto in fase di iter autorizzativi e snellimento dei tempi delle procedure, e un impegno non più differibile sul Meridione, dove è indispensabile favorire un approccio industriale ai servizi pubblici».

Tra le proposte avanzate da Utilitalia figurano la riforma del servizio idrico al Sud, con un forte indirizzo statale che assicuri l’affidamento del servizio a un soggetto industriale e l’autosufficienza nel ciclo dei rifiuti, superando la frammentazione e garantendo l’adeguamento della pianificazione regionale alle reali necessità impiantistiche del Paese. Utilitalia propone inoltre la promozione del consolidamento industriale dei comparti di pubblica utilità, incentivi all’efficienza delle imprese e una semplificazione dei procedimenti autorizzativi.

Utilitalia

Utilitalia è la federazione che riunisce le imprese dei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas in Italia, rappresentandole presso le Istituzioni nazionali ed europee.

Mette da oltre cento anni il suo patrimonio di competenze a disposizione delle associate, delle amministrazioni e dello sviluppo del Paese con l’obiettivo di promuovere le migliori pratiche, gli investimenti, la formazione e l’innovazione nelle imprese dei servizi pubblici. Nata come Federazione aziende municipalizzate d’Italia, nel 2015 assume la denominazione Utilitalia dopo la fusione di Federutility e Federambiente.

Le circa 450 imprese associate a Utilitalia forniscono oggi servizi idrici a circa l’80% della popolazione, servizi ambientali a circa il 55%, di distribuzione gas ad oltre il 30% e servizi di energia elettrica al 15%, con un valore della produzione pari a 38 miliardi di euro e oltre 90.000 occupati

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