Donald Trump aveva dato il via libera a raid militari contro l’Iran in rappresaglia per l’abbattimento di un drone americano, ma poi è arrivato l’ordine di sospendere tutto. Lo rivela il New York Times, secondo cui l’operazione era già nelle sue fasi iniziali – avendo come obiettivi, tra l’altro, radar e batterie missilistiche – quando è stata fermata. Il giornale, citando un’alta fonte dell’amministrazione, scrive che gli aerei erano già in volo e le navi in zona pronte ad attaccare, quando è arrivato lo stop. Secondo il giornale, non è chiaro se ci sia stato un ripensamento del presidente americano o se l’amministrazione abbia deciso di sospendere l’operazione a causa della logistica o della strategia, né è chiaro se si procederà comunque con i raid. Gli attacchi sarebbero dovuti scattare poco prima dell’alba di oggi, per minimizzare il rischio di vittime civili.
Intorno alle 19 di ieri ora locale di Washington, le 3.30 a Teheran, dopo una giornata di intense discussioni alla Casa Bianca con i vertici della sicurezza nazionale e con i leader del Congresso, era atteso l’attacco contro l’Iran, rivelano più fonti al New York Times. Poi, lo stop. Alla domanda sul piano per i raid e sulla successiva sospensione, la Casa Bianca non ha voluto commentare né lo ha fatto il Pentagono, sottolinea il giornale, secondo cui da parte del governo non è arrivata alcuna richiesta di non scrivere la notizia. Nel corso della giornata, dopo la notizia dell’abbattimento del drone del valore di 130 milioni di dollari, si sono susseguite varie riunioni per decidere se e come rispondere, riunioni durante le quali sono emerse divergenze tra il segretario di Stato Mike Pompeo, il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton ed il direttore della Cia, Gina Haspel, favorevoli ad un attacco, mentre il Pentagono ha frenato, nel timore di un’escalation militare nella regione, con un aumento del rischio di rappresaglie per le forze americane.
L’Iran, per voce del suo ambasciatore alle Nazioni Unite, ha inviato una lettera al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres con i dettagli dell’operazione che ha portato ieri all’abbattimento del drone americano sullo stretto di Hormuz, tra cui l’esatta posizione del velivolo quando è stato colpito, che secondo Teheran era nel suo spazio aereo. Nelle scorse ore, il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif aveva già diffuso su Twitter le presunte coordinate esatte del drone al momento dell’abbattimento. «Non cerchiamo la guerra ma ci difenderemo da ogni aggressione», ha scritto l’ambasciatore, chiedendo a Guterres di presentare la sua missiva come “documento al Consiglio di sicurezza”.