CULTURA, musica. Presentato a Roma il Pescara Jazz 2019.

A cinquant'anni dalla prima edizione, quella di quest'anno sara la più lunga, dall'8 luglio al 9 agosto. Avrà in cartellone una moltitudine di generi. Grande presenza del sempre più maturo jazz italiano, ma anche di personaggi di spicco della scena internazionale, quali Dee Dee Bridgewater. Concluderà Fiorella Mannoia al Teatro D'Annunzio col suo

Cinquant’anni di jazz, oltre due generazioni di vita. L’edizione della prossima estate si caratterizzerà per un programma particolarmente visionario e aperto ai nuovi talenti, sarà un mese intero di programmazione con molto spazio agli artisti abruzzesi, ma anche a nomi di spicco del panorama internazionale.

Il Pescara Jazz inizierà lunedì 8 luglio. Quindici i concerti consecutivi (fino al giorno 22) e poi una coda di tre date , 24 e 28 luglio e 9 agosto, quando, in conclusione della manifestazione, a esibirsi sarà Fiorella Mannoia.

In cartellone numerosi big internazionali della musica, dalla cantante Dee Dee Bridgewater (che si esibirà il 19 luglio), al sassofonista Joshua Redman (20 luglio), al bassista Richard Bona (17 luglio) e al chitarrista Robben Ford (concerto dell’11 luglio con il Lorenzo Tucci trio, feat, Karima).

Pescara è anche il luogo dove Paco de Lucia si esibì per l’ultima volta nella sua vita in un concerto, e la città abruzzese lo ricorderà il 13 luglio con “Una noche por Paco”, dell’Antonio Sanchez sexteto e del cuarteto flamenco di Chano Dominguez.

Inoltre, tra le perle di questa edizione il 21 luglio ci sarà anche Jacob Collier, cantante polistrumentista che fu pupillo di Quincy Jones, fenomeno rivelazione del jazz contemporaneo.

Notevole attenzione alla vocalità e alla canzone. Infatti, pur conservando la sua componente più strettamente jazzistica, il festival include la sezione Pescara jazz & Songs, focalizzata sulla forma-canzone quale strumento di comunicazione e di innovazione del linguaggio, dei costumi e della società. «Pescara Jazz & Song punta non tanto al concetto di genere musicale – ha affermato -, quanto di forma».

Si tratta di una delle intuizioni di Angelo Valori, insegnante di conservatorio, da tre anni alla direzione artistica della manifestazione dopo averne ereditato il testimone dal suo ideatore, il compianto Lucio Fumo, che nel 1969 inventò il Pescara Jazz ispirandosi al Festival di Nizza, evento dove la musica si fondeva ad altri elementi e sensazioni, quali ad esempio la gastronomia o il colore.

E allora altri nomi di spicco in cartellone, come Giuseppe Anastasi, Targa Tenco 2018 per la migliore opera prima con l’album Canzoni ravvicinate del vecchio tipo (8 luglio, concerto di apertura), oppure Bungaro, più volte a Sanremo, che il 10 luglio rappresenterà il Maredentro Tour.

Il Jazz italiano è ormai maturo, ed ecco quindi spiegata la nutrita presenza in cartellone di artisti come Bepi D’Amato e Tony Pancella (22 luglio), Flavio Boltro e Stefano Di Battista (22 luglio) e Ada Montellanico quartet (9 luglio), che con “Tencology” ripropone molti brani del repertorio dello sfortunato cantante della cosiddetta scuola genovese.

Il Pescara Jazz 2019 è stato presentato a Roma questa mattina nella storica Biblioteca del Palazzo del Collegio Romano, attualmente sede del Ministero per i beni e le attività culturali, alla presenza dello stesso Valori, del sindaco della città abruzzese Marco Alessandrini e di Corrado Beldì, presidente di I-Jazz.

La conferenza stampa è stata un’occasione per ricordare dei momenti nella storia del festival, questo grazie ai ricordi di coloro che in passato vi hanno preso parte.

Per Adriano Mazzoletti (giornalista Rai e produttore, considerato uno dei “padri” della diffusione del jazz in Italia), oggi per il jazz nella televisione pubblica italiana «tira una brutta aria… poiché questo genere musicale ha perso importanza, nonostante nel paese si svolgano più di sessanta festival jazzistici. Comunque il jazz è un virus – ha poi concluso -, se lo contrai non ne guarisci più».

Poi i ricordi di Dario Salvatori (giornalista, critico musicale, conduttore radiofonico e, soprattutto, memoria storica della musica), che ha raccontato alcuni episodi avvenuti nel passato a Pescara che lo videro diretto testimone.

Come ad esempio le intemperanze di Miles Davis, che una volta gettò il comodino dal balcone della sua stanza d’albergo al secondo piano, alloggiava all’Esplanade, contro un gruppetto di musicisti e giornalisti americani e italiani stavano facendo fracasso.

Oppure quando negli anni Settanta, nel pieno del periodo della dura contestazione politica, gli organizzatori del festival si videro addirittura costretti a sospendere le rappresentazioni a causa delle manifestazioni violente degli estremisti dei gruppi extraparlamentari.

Questi racconti, unitamente a molte altre informazioni sulla cinquantesima edizione del Pescara jazz, si possono trovare nella registrazione audio integrale della conferenza stampa di presentazione che ha avuto luogo ieri al Collegio Romano (insidertrend.it A142) fruibile di seguito in questo sito.

 

A142 – CULTURA, MUSICA: PRESENTATA A ROMA LA 50ª EDIZIONE DEL PESCARA JAZZ FESTIVAL, manifestazione inserita nel quadro del PeFest, cartellone artistico multidisciplinare. Conferenza stampa di presentazione, Roma, Collegio Romano, Crociera (Biblioteca), 17 maggio 2019; inteventi di: professor ANGELO VALORI (docente al Conservatorio, direttore artistico del Pescara jazz), avvocato MARCO ALESSANDRINI (sindaco di Pescara), dottor CORRADO BELDÌ (presidente I-Jazz), ADRIANO MAZZOLETTI (giornalista Rai e produttore, considerato uno dei “padri” della diffusione del jazz in Italia), DARIO SALVATORI  (giornalista, critico musicale, conduttore radiofonico), NAZARENO CARUSI (pianista).

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