AFRICA, economia. Libero commercio AfCFTA. In vigore da luglio nel continente africano

Banjul, 2 aprile 2019.

Il parlamento gambiano ha ratificato l’accordo per la creazione dell’Area continentale africana di libero scambio (AfCFTA), ed essendo il 22° paese africano a sancire formalmente la propria adesione al trattato continentale, ha così consentito il raggiungimento della soglia del numero minimo di paesi aderenti previsto nella prima stesura del trattato redatto l’anno scorso a Kigali.

L’AfCFTA si prefigura come l’area di libero scambio più grande al mondo, sia per il numero di paesi coinvolti che per l’estensione dell’area interessata. Tra gli obiettivi l’incremento degli scambi commerciali intra-africani del 52% entro il 2022 e di eliminare dazi alle importazioni e barriere tariffarie sul 90% delle merci del volume delle merci scambiate.

In particolare la zona di libero scambio è stata concepita per favorire lo sviluppo della manifattura locale e superare il sistema economico incentrato sull’esportazione delle materie prime, migliorando allo stesso tempo la competitività di imprese.

Si stima che questo grande mercato aperto potrà interessare oltre  un miliardo di africani con un prodotto interno lordo combinato di oltre 2 trilioni di dollari. Secondo la Commissione economica per l’Africa dell’Onu (UNECA), se l’accordo venisse attuato, il commercio intra-africano potrebbe aumentare del 52% entro il 2022, rispetto ai livelli del 2010.

Finora 52 governi governi africani lo hanno sottoscritto, mentre 22 parlamenti nazionali lo hanno ratificato, tuttavia non hanno ancora aderito Benin,  Eritrea e Nigeria, quest’ultima importante potenza demografica ed economica di riferimento, a sud del Sahara.

 

 

di Giovanni Parrella

 

 

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