EBREI, Jexodus. Irrompe sulla scena il movimento di estrema destra che chiama gli ebrei americani all’affrancamento dalla «schiavitù» della sinistra progressista del Partito Democratico

Irrompe sulla scena americana “Jexodus”, il movimento di estrema destra che chiama gli ebrei statunitensi all’affrancamento dalla «schiavitù» della sinistra progressista del Partito Democratico

 

Ennesimo tweet del presidente statunitense Donald Trump, stavolta mirato al mondo ebraico, con ogni probabilità nel quadro del titanico scontro interno all’establishment in atto. “The Donald” si è appellato ai giovani ebrei americani affinché essi abbandonino il Partito Democratico «con la medesima decisione con la quale i loro antenati fuggirono dall’Egitto». Dopo aver definito il partito politico avversario come «anti-ebraico» e «anti-israeliano», nel suo tweet Trump ha citato la leader (o “portavoce”) di “Jexodus”, Elizabeth Pipko, una modella ventitreenne che afferma di voler «aiutare i millennial ebrei a lasciare la sinistra antisemita».

 

Definendo i democratici «antisemiti» e notando che gli ebrei delle generazioni più giovani sarebbero «stanchi di vivere la schiavitù delle politiche di sinistra», attraverso l’azione propagandistica veicolata mediante il suo sito web il movimento Jexodus usa toni aspri farciti di riferimenti evangelici del tipo «preferiremmo trascorrere quarant’anni nel deserto a vagare piuttosto che far parte di un partito che accoglie ebrei che odiano altri ebrei».

 

Riportando la notizia e i relativi commenti rinvenuti in rete sui social forum, Il quotidiano progressista israeliano “Haaretz” in un articolo pubblicato oggi ha proposto una breve analisi di “Jexodus”, il movimento dell’estrema destra ebraica attivo negli Usa che vede i suoi appartenenti attivi sostenitori del presidente repubblicano attualmente in carica. Jexodus ha formalmente debuttato sulla scena mediatico-politica in occasione della Conferenza di azione politica conservatrice che ha avuto luogo la settimana scorsa, ricevendo consensi nella rete da siti e blog della destra. Secondo quanto dichiarato ufficialmente dalla sua portavoce, missione primaria del movimento sarebbe quella di «aiutare gli ebrei a la sinistra antisemita».

 

Non stupisce dunque che l’attuale inquilino della Casa Bianca abbia prontamente approfittato dell’occasione. «Gli ebrei stanno lasciando il Partito Democratico – ha scritto citando la Pipko in un suo tweet il tychoon divenuto presidente americano -, abbiamo assistito a molte politiche anti-israeliane durante l’amministrazione Obama (…) c’è antisemitismo nel Partito Democratico. A loro non importa di Israele o del popolo ebraico».

 

Intervenendo in una trasmissione radiofonica la scorsa settimana, Elizabeth Pipko ha definito il proprio movimento come «autentico e “di base”», questo malgrado siano più che evidenti le connessioni col mondo ultraconservatore del Partito Repubblicano e il coinvolgimento nelle attività poste in essere dal comitato elettorale organizzato da Trump in vista delle presidenziali del prossimo anno. Sono dunque veramente “genuine”, come afferma convinta la modella ventitreenne divenuta celebre per le sue posizioni tranchant, oppure dietro di lei c’è la regia di qualcuno molto più grande. Non è irrilevante il fatto che la Pipko in passato abbia fatto parte a tempo pieno dello staff di Trump nel corso della precedente campagna elettorale che portò quest’ultimo alla Casa Bianca, un’attività che, per ammissione della stessa portavoce di Jexodus, «avrebbe troncato la sua carriera di modella».

 

La formazione culturale e politica della Pipko passa attraverso il decisivo contatto col rabbino Kirt Schneider, molto noto negli Usa anche grazie alle sue apparizioni televisive. Il sito web di Jexodus afferma che il movimento rifiuta l’ipocrisia, l’anti-americanismo e l’antisemitismo che hanno favorito l’ascesa dell’estrema sinistra. Sempre secondo la stessa fonte, progressisti, Democratici e «troppe organizzazioni ebraiche della vecchia scuola danno per scontato il nostro sostegno (…) come combattenti e veterani delle guerre del campus – si aggiunge in esso -, siamo consapevoli quale minaccia rappresenti per gli ebrei il progressismo. Abbiamo constatato in prima persona come gli antisemiti si nascondano dietro il sottile velo dell’anti-sionismo. È ora di finirla con i presunti leader ebrei e i democratici che razionalizzano e nel mainstream creano i nostri nemici».

 

Jexodus sarebbe il frutto dell’attività del lobbista ebreo repubblicano Jeff Ballabon noto – si afferma – per le sue capacità nel settore del linguaggio e della comunicazione. L’uomo figura tra coloro i quali nel 2016 apportarono modifiche alla piattaforma del Partito Repubblicano, rimuovendo qualsiasi riferimento a una soluzione della questione israelo-palestinese attraverso la creazione di due stati, al fatto che lo Stato ebraico «non è un occupante in “Giudea” e “Samaria”» (cioè il West Bank). Riguardo alle future attività di propaganda, la Pipko ha affermato che il suo movimento concentrerà inizialmente le proprie attenzioni sulle comunità ebraiche di New York e della Florida. Al riguardo la macchina della persuasione sarebbe già attiva nella war operational room di Jexodus per pianificare i prossimi grandi eventi del mese di aprile, in vista della festività della Pasqua ebraica. La battaglia verrà dunque portata all’interno delle tradizionali roccaforti progressiste ebraiche. Come reagirà “il partito” di Wall street? Questo, forse, lo vedremo presto.

 

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