TURCHIA, terrorismo. Ankara: neutralizzato attacco attribuito al Pkk; morti due attentatori suicidi, feriti due agenti

Questa mattina, nella capitale turca Ankara, alle nove e mezza circa un  attentatore suicida si è fatto esplodere all’ingresso del Ministero dell’Interno, complesso che è sito non lontano dalla Grande Assemblea nazionale. Il terrorista, sceso da un veicolo commerciale ha iniziato a correre in direzione dell’accesso presidiato dalla polizia, quindi si è fatto esplodere. Immediatamente dopo, l’uomo che era rimasto a bordo del furgone ha aperto il fuoco contro gli agenti della sicurezza, ma è stato neutralizzato da questi ultimi nello scontro a fuoco. Il bilancio dell’attentato è dunque di due morti (i terroristi) e due feriti, poliziotti ustionati dall’incendio provocato dall’esplosione dell’ordigno. L’attacco è stato compiuto a ridosso della riapertura del Parlamento turco dopo la pausa estiva, infatti, oggi è iniziato il secondo anno legislativo del XXVIII mandato della Grande Assemblea nazionale. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha commentato l’avvenimento alla televisione: «Questi vili attentatori non sono stati in grado di realizzare il loro obiettivo e mai ci riusciranno». Qualche ora dopo, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha rivendicato l’attentato affermando che «un’azione di sacrificio è stata commessa contro il Ministero turco dell’Interno da una squadra che dipende dalla nostra Brigata degli immortali». L’ultimo attacco terroristico nella capitale turca risaliva al marzo 2016, quando un’autobomba venne fatta esplodere nel centro della città provocando la morte di trentotto persone; l’anno precedente, nel corso di una manifestazione per la pace un attentatore suicida si era fatto esplodere tra la folla uccidendo più di cento persone; l’ultimo attentato di rilievo registrato in Turchia risale invece al 13 novembre dello scorso anno, quando una bomba esplosa nella principale via pedonale del centro di Istanbul fece sei morti, si trattò di un azione terroristica mai rivendicata, che tuttavia lo Stato turco attribuì al Pkk.

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