SICUREZZA, terrorismo e violenza politica. Giornata internazionale per la prevenzione dell’estremismo violento

Oggi è la Giornata internazionale per la prevenzione dell’estremismo violento, evento che ha luogo per iniziativa delle Nazioni Unite. Esso si celebra a pochi giorni di disstanza dalla pubblicazione del più recente rapporto annuale del Dipartimento di Stato statunitense sul terrorismo, che prende in esame l’intero scibile della materia, analizzandone i risvolti nei minimi particolari. Un documento utile alla elaborazione di risposte nei termini della prevenzione e del contrasto di tali fenomeni, anche attraverso l’applicazione di indirizzi strategici di respiro multimensionale. Come quello del Marocco, paese che Washington colloca tra quelli maggiormente all’avanguardia nello specifico settore, che ha maturato un notevole bagaglio di esperienze in materia di lotta al terrorismo e al radicalismo, collocandosi pienamente negli ambiti della cooperazione istituzionale a livello regionale e internazionale sia sul piano bilaterale che multilaterale. Un approccio che ha posto Rabat nelle condizioni di anemizzare numerosi canali di reclutamento di estremisti, smantellando in via preventiva cellule terroristiche.

Gli strumenti di contrasto, oltre a quelli classici dell’intelligence, si rinvengono nel contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, così come dell’analfabetismo, oltreché, nella parallela azione di decostruzione delle tesi ideologiche devianti che danno origine all’estremismo violento, ponendo particolare enfasi sulla promozione del dialogo interculturale e interreligioso. Quest’ultimo risultato essere prioritario allo scopo di affrontare efficacemente terrorismo ed estremismo violento, favorendo contestualmente apertura, moderazione, tolleranza e dialogo. Ad avviso del Dipartimento di Stato Usa si tratta di un modello unico tra i Paesi arabi e africani, poiché «ha riservato una speciale attenzione alla dimensione della prevenzione».

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