POLITICA, elezioni europee e Chiesa cattolica. Lettera pastorale dei vescovi

Lo scorso 8 aprile, in vista delle elezioni europee otto vescovi appartenenti a Paesi dell’Euroregione (Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo) si sono incontrati a Metz, luogo natale di Robert Schumann, dove hanno redatto e successivamente pubblicato una lunga lettera pastorale intitolata ”Un nuovo respiro per il progetto europeo”. Essa va ad aggiungersi alla precedente dichiarazione emessa dalla Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea nello scorso marzo, nella quale si definiva la traccia di un nuovo umanesimo cristiano nel Vecchio continente. Nel testo della pastorale di Metz, viene formulato un progetto europeo da sviluppare al fine di dare nuova vita all’Europa. Guardando indietro alla storia i vescovi rilevano come «il sogno della Dichiarazione Schuman del 1950 abbia creato una realtà politica senza precedenti, che coniuga l’appartenenza di ogni popolo d’Europa a una comunità nazionale e la libera adesione di ciascuna nazione a un patto di solidarietà tra tutti». Un patto, essi aggiungono, «accompagnato da obblighi imposti ai partner volontari che fonda su una base costituita da valori condivisi, volti a edificare l’unità al di là delle diversità di ciascuna di queste nazioni. Oggi però l’Europa attraversa crisi di varia natura, quella nazionalista, economica, migratoria e geopolitica. Queste, tutte insieme conducono a una crisi generale della coscienza europea». Infine, si sottolinea nel documento dei vescovi europei, «il conflitto in Ucraina ha riportato lo spettro della guerra nel cuore del continente, mentre alcune regioni si sono impoverite, con il divario economico sociale tra Paesi europei che è cresciuto».

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