MEDIO ORIENTE, Raisi all’Onu. Per l’Iran la normalizzazione tra sauditi e Israele «è un tradimento dei palestinesi»

Nel corso di una conferenza stampa tenuta aa margine del suo intervento di mercoledì scorso all’Assemblea generale dell’Onu a New York, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha ammonito che un’eventuale normalizzazione delle relazioni tra Israele e Arabia Saudita «costituirebbe un tradimento della causa palestinese», aggiungendo che «crediamo che un rapporto tra i paesi della regione e il regime sionista rappresenterebbe un colpo alle spalle del popolo e della resistenza palestinesi». Dal canto suo, il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, commentando il riavvicinamento tra Riyadh e Gerusalemme ha affermato che si tratterebbe in ogni caso di «un fatto storico», sottolineando contestualmente che il suo paese si doterebbe di armi nucleari qualora anche l’Iran lo facesse. «Ci avviciniamo ogni giorno di più a questo», ha egli dichiarato. MbS ha poi aggiunto che «per noi la questione palestinese è molto importante e dobbiamo risolverla. Finora i negoziati sono andati bene». Al riguardo egli ha smentito le notizie relative a una sospensione dei colloqui con Israele che erano state diffuse in precedenza: «Speriamo che conducano a un risultato che renda la vita più facile ai palestinesi e che consenta a Israele di svolgere un ruolo in Medio Oriente». L’eventuale normalizzazione delle relazioni potrebbe implicare garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti d’America per la monarchia degli al-Saud. Sulla base degli Accordi di Abramo, Israele ha già normalizzato le proprie relazioni con cinque Stati arabi: Bahrein, Egitto, Giordania, Marocco ed Emirati Arabi Uniti.

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