ISRAELE, guerra e deficit di bilancio. Gli effetti negativi del conflitto sull’economia e l’occupazione

Il deficit di bilancio dello Stato di Israele ha registrato un sensibile incremento nello scorso mese di novembre a seguito delle spese imposte dal conflitto contro Hamas in corso nella striscia di Gaza, un impegno pari a 5,8 miliardi di shekel. Conseguentemente, il deficit di bilancio di Gerusalemme è cresciuto al 3,4% (16,6 miliardi di shekel, pari a 4,48 miliardi di dollari) e, in parallelo, la spesa pubblica, anch’essa in crescita, si è attestata a 46,9 miliardi di shekel, questo a fronte di una riduzione del 16,5% delle entrate fiscali, flessione provocata dal decremento del gettito derivante dalla tassazione sugli immobili. Il deficit è aumentato dal 2,6% rispetto al mese di ottobre poiché il governo si è visto costretto ad aumentare sia le spese militari che quelle civili a causa del conflitto. Al riguardo, va anche considerato che più di 300.000 riservisti sono stati richiamati in servizio dalle forze armate e tra questi figurano numerosi lavoratori impiegati nei settori a elevata tecnologia e dipendenti di altri settori produttivi strategici, fatto che si è ripercosso sui processi industriali e commerciali delle imprese israeliane, che in alcuni casi sono andate incontro a interruzioni delle attività, mentre in altri settori caratterizzata da minore qualificazione professionale, come la vendita al dettaglio, sono stati registrati licenziamenti di personale dipendente.

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