ESTERI, controversie internazionali. Sahara occidentale: l’Onu ribadisce l’esclusività del processo politico

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione nella quale viene riaffermato il sostegno al processo politico condotto sotto gli auspici esclusivi del Consiglio di Sicurezza, questo al fine di una risoluzione della controversia regionale avente a oggetto il Sahara occidentale, ribadendo in questo modo la sostanziale cassatura dell’ipotesi relativa a un referendum per l’autodeterminazione di quella regione. Con tale decisione viene dunque confermata la Risoluzione della IV Commissione adottata nello scorso mese di ottobre. Quest’ultimo atto, infatti, invitava tutte le parti a «cooperare pienamente con il Segretario generale delle Nazioni Unite e il suo inviato personale al fine di raggiungere una soluzione politica della controversia regionale sulla base delle risoluzioni adottate dal Consiglio di sicurezza dal 2007. esso sostiene quindi il processo politico basato sulle diciannove Risoluzioni emesse dal Consiglio di Sicurezza a partire dal 2007 con l’obiettivo di raggiungere una soluzione politica «giusta, duratura e reciprocamente accettabile» alla questione.

Al pari delle precedenti risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza negli ultimi due decenni, anch’essa non cita mai il referendum, che andrebbe conseguentemente considerato definitivamente superato sia dal Segretario Generale delle Nazioni Unite che dall’Assemblea generale e dal Consiglio di Sicurezza. Inoltre l’Assemblea generale sostiene le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza del 2007, che stabiliscono la preminenza dell’iniziativa di autonomia presentata dal Regno del Marocco, accolta dall’organo esecutivo come un’iniziativa seria e credibile per la soluzione definitiva della controversia regionale.

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