Il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, intervendo questa mattina ai microfoni del Giornale radio Rai sulla questione relativa agli incentivi auto pubblicati in Gazetta Ufficiale questa settimana, ha sottolineato che «finalmente sono stati resi disponibili a chi vuole acquistare una nuova auto o un usato meno inquinante, certo, però, che arrivano con un ritardo di mesi rispetto agli annunci, tuttavia sono positivi. Grazie alla modoluzazione degli stessi fatta con noi si incentivano senza violare le regole europee sulla concorrenza le produzioni italiane di auto senza impattare su normativa europee e questo porterà beneficio anche all’occupazione, riducendo l’uso della cassa integrazione».
Sulla notizia dell’acquisizione da parte di Stellantis di una quota di Leapmotor per la produzione di auto cinesi anche in Italia, il segretario generale dei metalmeccanici Cisl ha poi evidenziato come si tratti di una strategia fatta propria anche da altre multinazionali del settore, «ma dobbiamo fare attenzione – ha inteso precisare -, poiché bisogna impedire il dumping delle produzioni cinesi. Il libero mercato di fatto non esiste, non ci sono le stesse condizioni sociali, di diritti di lavoro e produttive nel rispetto dell’ambiente. Sull’invasione di veicoli cinesi vanno messi dei vincoli perché altrimenti rischiamo di distruggere in poco tempo un settore industriale e lavorativo con oltre un secolo di storia. Bisogna definire una linea rispetto alle produzioni cinesi, non solo di automotive, penso anche alla siderurgia. In Europa si produce con standard sociali e ambientali elevati, che impattano sui costi finali, non possiamo permetterci un’invasione di prodotti a basso costo frutto di dumping ambientale e sociale».
Per quanto concerne Stellantis, «per noi restano fondamentali gli impegni presi dal Gruppo nei nostri incontri al Ministero delle Imprese e del made in Italy di raggiungere un milione di veicoli entro il 2030. Nell’incontro che avremo come sindacati nazionali con il Ceo Carlos Tavares lunedì 27 maggio, pretenderemo coerenza con risposte precise su modelli e volumi per tutti gli stabilimenti italiani. Quando si fa una scelta ecologica, ne va fatta anche una di sostenibilità sociale, per questo bisogna però lavorare al fine di sostenere e incentivare la transizione dell’intera filiera della componentistica auto del nostro paese, che rappresenta il grande valore aggiunto delle produzioni».