ENERGIA, nucleare. In Italia quanti veramente si oppongono?

Secondo una rilevazione statistica commissionata da iWeek all’agenzia SWG, il 51% degli italiani voterebbero «Sì» a un referendum sulla materia, mentre sei cittadini su dieci si dichiarerebbero favorevoli all’implementazione delle nuove tecnologie; infine, il 65% considera un errore l’uscita dall’atomo. L’indagine “Nucleare italiano per i cittadini, le imprese e il territorio”, effettuata dalla società demoscopica triestina verrà presentata lunedì 15 aprile nel corso della iWeek, evento che avrà luogo presso l’Università di Pavia

Milano, 14 aprile 2024 – Il 51% degli italiani voterebbe a favore della costruzione di centrali nucleari di nuova generazione se oggi fosse indetto un referendum consultivo, laddove i soggetti più favorevoli si registrano tra la popolazione di sesso maschile (62%), tra gli under 34 (58%) e tra i residenti nelle regioni nordoccidentali del Paese. Inoltre, quasi sei cittadini su dieci sarebbero a favore dell’implementazione delle nuove tecnologie nucleari, mentre il 65% considera un errore che ha causato e che causerà effetti negativi anche in futuro l’uscita italiana dallo sviluppo di tecnologie per l’elettro generazione da nucleare.

NUCLEARE E SONDAGGI

Si tratta del risultato dell’indagine Nucleare italiano per i cittadini, le imprese e il territorio, realizzata da SWG su un campione rappresentativo di Italiani maggiorenni che offre un’analisi delle percezioni e delle aspettative degli italiani sulla reintroduzione del nucleare. Il sondaggio verrà presentato nei suoi dettagli nella giornata di domani, lunedì 15 aprile 2024, da Riccardo Grassi, direttore di Ricerca di SWG, in occasione dell’edizione tecnico scientifica della Intelligence Week (iWeek) “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico”, promossa appunto da iWeek (joint venture tra Vento & Associati e Dune Tech Companies), evento che avrà luogo presso il Polo didattico del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Pavia.

UN TEMA COMPLESSO

Essa ha evidenziato, tra l’altro, il bisogno di maggiore informazione sul nucleare: la consapevolezza della complessità del tema porta tre italiani su quattro, in una percentuale che oscilla tra il 74% e il 77% in base alle domande poste, a chiedere di saperne di più e a riaprire un dibattito da non ritenersi chiuso in virtù di referendum svolti in contesti storici e culturali assai diversi dall’attuale. Soltanto il 34% degli intervistati ha dichiarato di essere a conoscenza dell’evoluzione delle nuove tecnologie per la progettazione di centrali nucleari e della sicurezza connessa ai reattori di nuova generazione, mentre il 31% si ritiene informato su come vengano gestiti i rifiuti radioattivi. In particolare, il 57% del campione ritiene che il dibattito sulle nuove centrali nucleari sia complesso e sarebbe necessario aiutare meglio i cittadini a comprendere quali siano le conseguenze di una scelta a favore o contro le nuove centrali. Scarsa anche la conoscenza delle tecnologie di reattori nucleari attualmente disponibili, evidenziando quanto sia ampio il margine informativo sul quale è necessario lavorare per dare agli italiani la possibilità di una scelta matura e consapevole.

L’OPINIONE DEGLI ITALIANI SUI NUOVI REATTORI

Di contro, sia i grandi reattori di terza e quarta generazione, gli Small Modular Reactors (SMR), gli Advanced Modular Reactors (AMR) che i Micro Modular Reactors (MMR) vengono considerati sicuri e green da oltre il 70% degli intervistati, che li ritengono dunque in grado di assicurare la produzione di energia a emissioni zero in assenza di sostanziali rischi, al punto che sono sempre di più coloro che accettano l’ipotesi che le centrali nucleari vengano realizzate nei pressi della propria abitazione, questo, in particolare, riguardo ai reattori di taglia più piccola, quali gli SMR e gli MMR. Ampio anche il consenso (rilevato variabile tra il 61% e il 65%) nei confronti dell’utilizzo del nucleare sia quale fonte energetica complementare alle rinnovabili, che in sostegno alle industrie energivore e alle comunità isolate. Le nuove tecnologie del settore sono viste poi come un vantaggio in termini ambientali, di sviluppo e di opportunità lavorative da oltre il 70% del campione intervistato.

CENTRALI E BENEFICI

Notevole incidenza positiva anche del ruolo dei benefici che derivano dalla costruzione delle centrali nel proprio territorio, poiché oltre la metà di chi si è detto contrario ha tuttavia affermato di poter eventualmente cambiare la propria opinione a fronte di possibili compensazioni, dalla realizzazione di nuove infrastrutture agli sconti in bolletta. L’indagine restituisce quindi un quadro in cui nei confronti del nucleare la popolazione italiana è sempre più attenta e pragmatica, gradualmente distante da approcci di natura ideologica e bisognosa, piuttosto, di maggiore informazione in materia, oltreché ben disposta a considerare il rapporto costi-benefici per famiglie e aziende.

PERCEZIONE E REALTÀ

Alla luce del sondaggio effettuato da SWG, Andrea Vento (Vento & Associati) ha dichiarato che i risultati di esso «testimoniano quanto, a soli sei mesi dalla scorsa edizione di iWeek, sia cambiata la percezione degli italiani riguardo il nucleare, sempre più accettato dalla popolazione come fonte di energia sicura, affidabile e carbon free. La giornata di Pavia di lunedì prossimo risponde all’esigenza di promuovere un confronto costruttivo tra imprese, università e istituzioni sulle esperienze e le conoscenze dei protagonisti della tecnologia nucleare italiana, in vista di una sua possibile reintroduzione nel nostro Paese, sia perché capace di assicurare gli ambiziosi traguardi del Green Deal europeo, sia come risposta efficace ai fabbisogni energetici dei territori. Se a ciò si aggiunge la difficile situazione geopolitica dei tempi che stiamo vivendo, il nucleare risulta essenziale per la sicurezza energetica nazionale: l’approvvigionamento delle fonti fossili è infatti sempre più a rischio».

IWEEK 2024

L’edizione tecnico scientifica di iWeek, Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico, viene realizzata grazie al sostegno fornito da Sogin, Edison, Enel, Transmutex e Protex Italia, e con i patrocini di Giornata Nazionale del Made in Italy, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,  dell’Università degli Studi di Pavia, di Regione Lombardia, della Provincia di Pavia, del Comune di Pavia, Assolombarda, Almo Collegio Borromeo, Il Collegio Fondazione Ghislieri, Fondazione Sorella Natura.

NOTE METODOLIGICHE

Indagine quantitativa condotta su un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne composto da 800 intervistati. I dati sono stati ponderati secondo i parametri di genere, età, macroarea geografica e partito votato alle ultime elezioni. Il margine di errore delle stime è pari a: +/- 3,5 per cento. Le interviste sono state somministrate tra il 9 ed il 11 aprile 2024. L’agenda completa è disponibile in allegato e per registrarsi visitare il sito dedicato www.i-week.it

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