Milano, 31 gennaio 2024, a cura dell’Associazione italiana gestori affitti brevi (AIGAB) – Apprendiamo con soddisfazione che è stata accolta dall’Agenzia delle Entrate la nostra richiesta di proroga della scadenza, inizialmente fissata a oggi 31 gennaio e ora rimandata al 15 febbraio, per la trasmissione delle informazioni relative all’anno 2023, così come previsto dalla direttiva DAC 7 dell’Unione europea, finalizzata a migliorare la cooperazione nel settore fiscale tra gli Stati membri, che impone alle piattaforme di comunicare i dati delle persone che ricevono compensi superiori a duemila euro o che comunque effettuano più di trenta transazioni in un anno. Continuiamo a confrontarci con l’Agenzia delle Entrate, perché si tratta sicuramente di un adempimento complesso anche dal punto di vista tecnico e che può mettere in grande difficoltà gli operatori non strutturati o che non abbiano investito su un’infrastruttura tecnologica funzionale. Grazie a tutte le Istituzioni che ci stanno supportando nel nostro lavoro di rappresentanza delle istanze degli operatori professionali.
AIGAB
L’Associazione italiana gestori affitti brevi (AIGAB) si è costituita nell’ottobre 2020 su impulso degli amministratori delegati (AD) delle principali aziende italiane che operano sul mercato del turismo professionale in appartamento, i cosiddetti affitti brevi. Costituiscono il board Marco Celani (AD Italianway e presidente di AIGAB), Michele Ridolfo (AD Wonderful Italy e vicepresidente di AIGAB), Francesco Zorgno (CEO CleanBnB), William Maggio (presidente DoveVivo) e Rocco Lomazzi con Sweetguest, tutti consiglieri dell’Associazione. AIGAB rappresenta circa 350 operatori professionali del settore, società con migliaia di dipendenti, circa 25.000 case in gestione in tutta Italia e 350 milioni di euro di Pil prodotto per il Paese.
UN UTILE APPROFONDIMENTO
Approfondimento a cura del Centro studi Associazione italiana gestori affitti brevi (AIGAB).
Numero complessivo delle case esistenti in Italia: 35 milioni di abitazioni residenziali (Fonte: ISTAT, marzo 2023);
numero delle seconde case non utilizzate: 9,5 milioni di abitazioni residenziali; pesano quasi il 29% del totale (Fonte: ISTAT, marzo 2023);
numero seconde case inutilizzate attualmente messe a reddito mediante affitti brevi: 640.000 quelle quali esiste un annuncio online, cioè l’1,8% delle case esistenti in Italia e il 6,6% delle seconde case inutilizzate. Esse si trovano per lo più nelle località di campagna o di mare e nei borghi, mentre nelle grandi città circa il 15% degli immobili è vuoto;
capacità complessiva delle case messe a reddito in Italia con gli affitti brevi: 2,5 milioni di posti letto, circa la metà dei posti letto nazionali;
di chi sono le case messe a reddito in Italia con gli affitti brevi e da chi vengono gestite? Circa il 96% delle case online appartiene a proprietari singoli,un altro 25% viene gestito da operatori professionali (o property manager, figura non ancora riconosciuta e priva di specifico codice ATECO) per conto dei proprietari. Complessivamente, i gestori (professionali e non) ammontano a circa 30.000.
numero di famiglie italiane che hanno entrate integrative derivanti da affitti brevi: 600.000. Inoltre, ci sono 30.000 imprenditori e 150.000 dipendenti diretti che si occupano di prenotazioni, gestione tariffe, accoglienza, manutenzioni e pulizie, oltre ad un importante indotto in termini di investimenti per ristrutturazioni e home staging (imprese di costruzioni, architetti, fornitori di arredi eccetera).