AVIAZIONE CIVILE, voli «fantasma». Treviso: scoperti all’aeroporto altri 1.202 «passeggeri fantasma» di aerotaxi

Oggetto delle attenzioni investigative è stata una nicchia del trasporto aereo, i voli non di linea effettuati aerei riconducibili a società di noleggio, macchine con poche decine di posti ai quali la clientela fa solitamente ricorso allo scopo di viaggiare con maggiore comfort e risparmiare tempo, evitando ritardi, code agli imbarchi e al ritiro bagagli. Ammontano a 1.202 i passeggeri transitati per lo scalo trevigiano, distribuiti su 340 voli aerotaxi, per i quali non è stata versata l’imposta, che è pari a 100 euro per le tratte inferiori a 1.500 chilometri e 200 euro in caso di rotte maggiori, imposte che deve essere corrisposta, per ogni tratta e con partenza e/o arrivo sul territorio nazionale, dal singolo passeggero che fruisce del servizio di trasporto direttamente al vettore, a sua volta obbligato a versarla allo Stato

I militari del Comando Provinciale di Treviso della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’attività di vigilanza doganale e antifrode costantemente svolta presso l’aeroporto “Antonio Canova” di Treviso, hanno individuato novanta gestori di vettori aerei che nell’annualità 2022 hanno omesso di versare l’imposta erariale dovuta per i voli aerotaxi, causando un danno all’Erario pari a 133.990 euro.

ATTENZIONATA LA «NICCHIA»

Oggetto delle attenzioni investigative è stata una nicchia del trasporto aereo, i voli non di linea effettuati aerei riconducibili a società di noleggio, macchine con poche decine di posti ai quali la clientela fa solitamente ricorso allo scopo di viaggiare con maggiore comfort e risparmiare tempo, evitando ritardi, code agli imbarchi e al ritiro bagagli. Ammontano a 1.202 i passeggeri transitati per lo scalo trevigiano, distribuiti su 340 voli aerotaxi, per i quali non è stata versata l’imposta, che è pari a 100 euro per le tratte inferiori a 1.500 chilometri e 200 euro in caso di rotte maggiori, imposte che deve essere corrisposta, per ogni tratta e con partenza e/o arrivo sul territorio nazionale, dal singolo passeggero che fruisce del servizio di trasporto direttamente al vettore, a sua volta obbligato a versarla allo Stato.

DANNO ERARIALE

Si tratta di operatori esteri con sede in Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera e Ungheria. A individuare i passeggeri fantasma sono stati i militari delle Fiamme Gialle in servizio presso il Gruppo di Treviso, che, dopo aver acquisito presso le società di handling attive presso l’aeroporto “trevigiano le dichiarazioni rese dai vettori utilizzati per i voli aerotaxi, hanno incrociato i dati in loro possesso con i versamenti effettuati presso la Ragioneria dello Stato.

EVASIONE DELL’IMPOSTA E CONCORRENZA SLEALE

Sono state così scoperte le compagnie aeree che hanno omesso di versare l’imposta erariale, al fine di offrire prezzi più competitivi a imprenditori e turisti. Oltre all’imposta evasa, ora si vedranno applicare anche sanzioni per circa 40.000 euro, pari al 30% delle somme evase. L’odierna attività ispettiva fa seguito a quella conclusa nel dicembre 2022, quando, all’esito di analoghi controlli i finanzieri del Gruppo di Treviso avevano individuato altri 72 vettori aerei, che nel precedente quinquennio d’imposta (2017-21) avevano provocato un ammanco alle casse dello Stato pari a 133.500 euro omettendo il versamento dell’imposta erariale dovuta al transito presso lo scalo aeroportuale di altri 1.244 passeggeri, distribuiti su 378 voli di aerotaxi.

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