SPETTACOLO, eventi. Viterbo, Quartieri dell’Arte: XXVII edizione del Festival internazionale

Dal prossimo 30 agosto al successivo 20 ottobre nell’antica città capoluogo della Tuscia verranno poste in connessione la cultura magica del Rinascimento con il misto di carnalità e spiritualità delle culture asiatiche, sia passate che contemporanee. Nella storica e simbolica cornice del Teatro Tor di Nona di Roma ha avuto luogo la presentazione ufficiale dell’evento, insidertrend.it era presente con i suoi microfoni (A562)

Presentata ufficialmente ieri a Roma presso il Teatro Tor di Nona la XXVII edizione del Festival internazionale Quartieri dell’Arte, manifestazione che include nel proprio programma settanta spettacoli, tra i quali quelli messi n scena da gruppi sperimentali che svilupperanno progetti legati a un teatro text-based, come La Fura dels Baus e Muta Imago. Highlight della manifestazione sarà l’evento immersivo in forma di rito A Conversation (On an Interpretation of Sculpture), realizzato da Gian Maria Cervo in dialogo con il maestro del cinema asiatico Apichatpong Weerasethakul.

UN LUOGO STORICO DALL’ELEVATA VALENZA SIMBOLICA

Un luogo storico e allo stesso tempo dall’elevata valenza simbolica quello che nel quale è stato ufficialmente presentato l’evento, seppure non immediatamente identificabile, poiché l’attuale Teatro Tor di Nona è stato creato “in memoria” di quello che vide a suo tempo la luce come spin-off del Teatro Apollo, che era non distante da esso, voluto dalla regina Cristina sul Lungo Tevere, poi in seguito abbattuto, teatro molto frequentato da Carlo Goldoni. Al Tor di Nona fu di casa anche Luigi Pirandello, che vi svolse numerose prove delle sue opere. Dunque un luogo simbolico e carico di significati storici e culturali, oltremodo ideale ai fini della presentazione di una manifestazione, il Festival Quartieri dell’Arte, appunto, che intende focalizzarsi sulla ricerca degli aspetti comuni propri di cose invece apparentemente opposte.

IL CORTO CIRCUITO DEGLI APPARENTI OPPOSTI

Un corto circuito voluto, provocato dalla connessione di più epoche e più tempi nel medesimo spazio, un risultato ottenuto anche attraverso il ricorso contestuale a una fusione di pratiche più avanzate di magie europee con culture asiatiche, partendo idealmente e nell’immaginario che ne scaturisce da quella prolifica stagione occulta viterbese fissatasi nella storia, quella degli anni Quaranta del Cinquecento. Un evento, i Quartieri dell’Arte, che si porrà altresì quale prologo di  ulteriori iniziative sul terreno della sperimentazione linguistica, con gli appuntamenti in cartellone a Napoli col Futuro di Fuorigrotta e nell’universo cyber punk barese di San Paolo, quartiere «di frontiera» spaccato di diverse realtà esistenziali e piattaforma per la elaborazione di un contributo al complesso della ricerca sul futuro della società.

CONVERSAZIONI CON UN ALTRO ME STESSO

All’incontro romano ha fatto seguito la proiezione in anteprima del film “Conversazioni con un altro me stesso” (Italia, 2023 – 40’), con Gian Maria Cervo e Apichatpong Weerasethakul, per la regia di Nicola Bremer realizzato sulla base di un’idea di Gian Maria Cervo; riprese e suono di Francesco Di Mauro e il montaggio di Nicola Bremer e Wiebke Heeren. L’opera è parte di “A Conversation (On an Interpretation of Sculpture)”, evento di teatro immersivo in forma di rito sviluppato dallo stesso Cervo in dialogo con l’artista e regista Apichatpong Weerasethakul (Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 2010 con “Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti”). Lo spettacolo, che verrà messo in scena a Viterbo dall’8 al 10 settembre (tra la Piazza Sallupara, le scuderie del Bramante e il Museo nazionale archeologico etrusco) si avvale del contributo delle opere visive del maestro, mentre il testo (che riprende il lavoro di Paul Castagno, guru americano della scrittura polifonica) nasce dall’incontro avvenuto in Tahilandia tra Cervo e Weerasethakul.

QUARTIERI DELL’ARTE: XXVII EDIZIONE

La XXVII edizione di Quartieri dell’Arte, il Festival Internazionale di Teatro dedicato alla drammaturgia e alla scrittura polifonica, mette in connessione la cultura magica del Rinascimento, così viva nella memoria della Tuscia, con il misto di carnalità e spiritualità delle culture asiatiche, passate e contemporanee. Tra i drammaturghi italiani presenti nel programma, Fabio Marson, Riccardo Tabilio e Gianluca Iumiento. Tra i gruppi sperimentali che affrontano progetti legati a un teatro text-based, La Fura dels Baus, Muta Imago e la Compagnia del Sole. Highlight del festival è lo spettacolo immersivo in forma di rito “A Conversation (On an Interpretation of Sculpture)”, realizzato da Gian Maria Cervo, direttore del festival, in dialogo con il maestro del cinema asiatico Apichatpong Weerasethakul.

SHAKESPEARE ‘70

Il Festival prenderà avvio il 30 agosto nell’incantevole scenario del Castello di Torre Alfina ad Acquapendente, in provincia di Viterbo, con gli elfi e le fate di un grande classico della magia occidentale, il “Sogno di una notte di mezza estate” nella una versione firmata dalla giovane Barbara Alesse che trasporta l’universo shakespeariano in un mondo di luci e ombre ispirato ai colori e ai suoni degli anni Settanta.  Si proseguirà giovedì 7 settembre sul palco del Teatro dell’Unione di Viterbo, con la prima di uno spettacolo che affronta il tema del rapporto tra Islam e Occidente. Nato all’insegna della scrittura polifonica (da sempre filo rosso tematico di Quartieri dell’Arte)  “Call Me God”, si tratta di un testo firmato da Cervo, Mayenburg, Ostermaier e Spregelburd messo in scena con la regia di Gianluca Iumiento e realizzato da QdA, in coproduzione con il SARTR Teatro di Guerra di Sarajevo, il Monte Sacro Festival e il Festival Mirabilia. Quattro drammaturghi in una scrittura a più voci affrontano uno dei temi più urgenti dei nostri tempi: il rapporto tra la sicurezza e la libertà degli individui.

ISLAM E OCCIDENTE, MAGIA E COSMOGRAFIA

Il programma (articolato in ventuno titoli di cui cinque prime mondiali, per un totale di settanta rappresentazioni) propone un percorso fatto di «una serie di riti che uniscono molte epoche e molti tempi in unico spazio, facendo riferimenti a culture magiche o sacrali sia europee che asiatiche – anticipa Gian Maria Cervo, che del Festival Quartieri è il direttore artistico -, le linee programmatiche adottate nel 2023 hanno generato curiose coincidenze per cui il pubblico vedrà oggetti e simboli passare da uno spettacolo all’altro, in quella che ci auguriamo possa essere una grande esperienza condivisa prima che la fruizione di uno spettacolo. Se l’uovo è un elemento simbolico che attraversa “A Conversation (on an interpretation of sculpture)”, il progetto internazionale che ospita l’opera del regista Palma d’Oro a Cannes Apichatpong Weerasethakul, e “La magia dell’uovo”, cosmografia napoletana mediata e raccontata da un comico dell’arte lazzarone, lo stesso luogo, cioè lo spazio Inter Artes, nato in un palazzetto viterbese del 1200, nel Quattrocento rifugio dalla peste nera, adottato per la prima volta dal Festival , farà da sfondo sineddochico e simbolico a tre spettacoli su altrettante città italiane che sono porte dell’Oriente: Venezia, Napoli e Bari».

TEATRO IMMERSIVO IN FORMA DI RITO

Dall’8 al 10 settembre (tra Piazza Sallupara, dove sorgono le scuderie del Bramante, e il Museo Nazionale Archeologico Etrusco) sarà in scena “A Conversation (On an Interpretation of Sculpture)”, un evento di teatro immersivo in forma di rito, sviluppato da Gian Maria Cervo, autore della drammaturgia, in dialogo con l’artista e regista Apichatpong Weerasethakul. L’allestimento si avvale del contributo delle opere visive del maestro e del testo che riprende il lavoro di Paul Castagno, contiene frammenti di un’opera elaborata dall’artista thailandese con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

L’INCONTRO IN THAILANDIA

Assieme ai collaboratori del suo studio di Chiang Mai, Kick the Machine, nasce dall’incontro in Thailandia tra Cervo e Weerasethakul. La regia è di Nicola Bremer, nominato nel 2018 miglior artista emergente, per la serie teatrale “Selfies einer Utopie” dall’autorevole rivista teatrale tedesca Theater Heute. Il titolo dell’opera cita materiali di Weerasethakul provenienti da un progetto dell’artista (“A Conversation with the Sun”) e più specificamente da una sua scultura che sarà esposta durante il rito. La drammaturgia paragona il processo di modellare un testo all’atto di scolpire una pietra. Nel cast e nel team creativo, Matteo Bertolotti, Yoris Petrillo, Aleksandros Memetaj, Saga Bjorklund Jonnson, la scenografa-costumista Wiebke Heeren e il filmmaker Francesco Di Mauro, oltre a un gruppo di giovanissimi attori provenienti da varie esperienze formative realizzate dal Festival.

AFGHANISTAN, STORIA DI UNA RICOSTRUZIONE: LA SCUOLA DI HERAT

Asia e Europa saranno al centro di un altro evento coprodotto da QdA e Forian Metateatro: “La scuola di Herat –  Storia di una ricostituzione” (20 settembre, Valle di Celleno), una drammaturgia di Mara Matta (Università “La Sapienza” di Roma) e Anna Paola Vellaccio con contributi di alcune poetesse afghane contemporanee, che ripercorre l’esperienza di rifondazione in Italia di uno dei più importanti centri di studi d’arte afghani, quello della città di Herat, famosa per le sue miniature e i suoi giardini, smantellato dai Talebani. Tra le figure citate, quella della poetessa Nadia Anjuman Herawi, uccisa a 25 anni dal marito, fondatrice del circolo educativo sotterraneo chiamato Golden Needle Sewing School, organizzato da giovani donne e guidato dal professore dell’Università di Herat Muhammad Ali Rahyab.

LE QUATTRO MORTI DI PIER PAOLO PASOLINI

Anche quest’anno continua la collaborazione tra Quartieri dell’Arte e la Fura dels Baus, con la presentazione a Viterbo il 14 ottobre (Backstage Academy) dello spettacolo “Le quattro morti di Pier Paolo Pasolini” di Gian Maria Cervo diretto da Pep Gatell – regista e fondatore della Fura – ispirato ai dipinti di Nicola Verlato, pittore italiano neocaravaggesco che trasla la morte di Pasolini a un set di scenari storici “vicini” come l’assassinio di Christopher Marlowe nel 1593 o l’uccisione dei Gracchi a Roma nel II secolo avanti Cristo. Lo spettacolo, cha ha debuttato lo scorso anno a Napoli, sarà rappresentato a Tokio in dicembre.

GLI SPETTACOLI IN PROGRAMMA

Il calendario di spettacoli e eventi si estende al 22 ottobre, toccando alcune delle più significative location della città e del territorio, e spaziando dai riferimenti agli haiku giapponesi – con un laboratorio spettacolo in cui il pubblico stesso sarà invitato a comporre versi (7 e 8 ottobre) ai concetti della cultura magica rinascimentale, con un omaggio che vuole celebrare l’anniversario importante della pubblicazione dell’in-folio shakespeariano (1623): “A Shakespeare/Marlowe Digital Diptych” (15 ottobre), fino alla “magia della stupidità” anni ’90 raccontata nello spettacolo rock “Il leviatano” di Riccardo Tabilio – da vedere, ascoltare e ballare – che chiude il festival.

CONCEPT FRUTTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Il concept artistico alla base dell’immagine scelta per rappresentare il Festival è stato elaborato utilizzando un programma di intelligenza artificiale a cui è stato chiesto di creare un volto che unisse suggestioni asiatiche ed europee. Con il medesimo criterio verranno realizzate tutte le locandine degli spettacoli in programma.

Biglietti: prezzi da euro 12,00 a euro 3,00;

info e prenotazioni:

ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com

www.quartieridellarte.it

A562 – EVENTI, VITERBO: QUARTIERI DELL’ARTE, presentata a Roma la XXVII edizione della manifestazione che coniuga cinema, cultura e sperimentazione.
Dal 30 agosto al 20 ottobre 2023 nell’antica città capoluogo della Tuscia verranno poste in connessione la cultura magica del Rinascimento con il misto di carnalità e spiritualità delle culture asiatiche, sia passate che contemporanee.
Nella storica e simbolica cornice del Teatro Tor di Nona di Roma lo scorso 28 agosto ha avuto luogo la presentazione ufficiale dell’evento, alla quale hanno preso parte GIAN MARIA CERVO (autore, regista e direttore artistico dell’evento), NICOLA BREMER (regista), BARBARA ALESSE (regista), RICCARDO RESTA (attore e regista), FRANCESCO SALERNO (autore).
Condividi: