ECONOMIA, commercio internazionale. Cosmesi: le nuove regole della Food and Drug Administration statunitense

La Food and Drug Administration (FDA) ha recentemente approvato il Modernization of Cosmetics Regulation Act (MOCRA). Si tratta di un provvedimento che, a partire dal 2024, vincolerà le aziende che commercializzano, producono ed esportano cosmesi negli Stati Uniti d’America a registrarsi presso l’FDA e a esportare attraverso un importatore, anch’esso registrato presso la stessa organizzazione

«Questa normativa – precisa Lucio Miranda, presidente di ExportUsa, società di consulenza che aiuta le aziende a entrare, con successo, nel mercato americano – prevede anche l’obbligo della segnalazione degli ingredienti e degli allergeni per le aziende produttrici di cosmetici. È necessario mettersi subito in moto per ottemperare a quanto stabilito dalla nuova normativa Usa. Se le imprese italiane non si conformano al MOCRA, si rischia che la merce venga bloccata dalle autorità competenti».

LE IMPRESE ITALIANE E IL MOCRA

Altri aspetti importanti legati alla nuova normativa sono: la nomina di un responsabile da parte dell’azienda produttrice, il rispetto degli standard produttivi che saranno introdotti dall’FDA per la produzione dei prodotti cosmetici (Good Manufacturing Practice, GMP), la preparazione di tutta la documentazione che sostanzi la sicurezza del processo produttivo, così come quella degli ingredienti utilizzati nella produzione di cosmesi, la dichiarazione in etichetta di eventuali allergeni presenti, la preparazione di tutte le pratiche descrittive del processo produttivo, unitamente ai casi che descrivano eventuali problematiche ad esso legate.

NUOVI OBBLIGHI PER GLI IMPORTATORI

Anche gli importatori hanno nuovi obblighi. «Dal 29 Dicembre 2023 – aggiunge Lucio Miranda – anche gli importatori americani di prodotti cosmetici dovranno essere registrati alla FDA. Al momento la FDA non ha ancora dato accesso all’ambiente di registrazione. Se dovesse emergere che, in sede di registrazione, l’importatore dovrà inserire anche l’elenco dei prodotti da importare, di fatto il produttore sarebbe costretto ad appoggiarsi a un importatore registrato che abbia accettato di registrare i prodotti da importare. È una situazione che, dal punto di vista commerciale, imbriglia l’attività di vendita creando una dipendenza dall’importatore. Per le aziende che già esportano negli Stati Uniti d’America consigliamo vivamente, se già non lo hanno fatto, di aprire una loro società di diritto statunitense e di registrarla come importatore per assicurarsi la necessaria indipendenza e la flessibilità operativa sul mercato americano».

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