Nel caldo torrido che attanaglia senza sosta il paese da settimane, domani i cittadini spagnoli sirecheranno alle urne per rinnovare il proprio parlamento e decidere quale sarà il loro futuro premier. L’incognita che grava sul voto è quella dell’astensionismo, tuttavia i partiti del centro e della destra (Partito Popolare e Vox) vengono dati in crescita. Dalle urne si capirà se il capo del governo uscente, il socialista Pedro Sanchez, che ha aperto questa crisi a seguito della sconfitta nelle recenti elezioni amministrative che hanno avuto luogo nel Paese, riuscirà a riconfermarsi attraverso una coalizione la più larga possibile e grazie anche al possibile consenso attribuitogli dall’elettorato moderato che teme una conferma dell’alleanza tra popolari ed estrema destra anche a livello nazionale.
LA POSSIBILE COALIZIONE DI DESTRA TRA POPOLARI E VOX
Se dovesse verificarsi questo, sull’onda dell’affermazione del sovranismo e del nazionalismo un po’ in tutta Europa, si tratterebbe della prima volta dalla fine della dittatura franchista di un esecutivo così sbilanciato a destra. Un risultato che rifletterebbe i suoi effetti sull’Europa, non soltanto alla luce del fatto cha attualmente Madrid ricopre la presidenza di turno dell’Unione europea, ma soprattutto per la direzione che potrebbero assumere le politiche eventualmente concordate in ambito comunitario su tematiche di importanza fondamentale quali l’immigrazione e il contrasto dei mutamenti climatici. Senza poi contare l’ennesimo elemento di sovranismo in un consesso che teoricamente dovrebbe affrontare e risolvere i problemi in un’ottica comune.
SCENARI POSSIBILI
Ce la farà Sanchez, oppure malgrado i buoni risultati economici conseguiti in questi ultimi tempi dalla Spagna si aprirà una nuova fase politica dalle non poche incognite? Gli analisti e i politologi affermano che il risultato di domani sera è tutt’altro che scontato e si prevede che, oltre al citato astensionismo, il bacino elettorale potenziale di sinistra (come Sumar, piattaforma radicale erede di Podemos) potrebbe fare la differenza incidendo in maniera determinante sugli equilibri politici. Esiste infine un terzo possibile scenario, quello dell’ulteriore rinvio a nuove elezioni anticipate nell’eventualità né le destre e neppure le sinistre, appoggiate queste ultime dai partiti regionalisti, riuscissero a raggiungere la maggioranza dei consensi.