DIRITTI, emergenza sanitaria e limitazioni delle libertà individuali. La pandemia da coronavirus e le religioni in Italia

Affrontato nel corso di un dibattito il delicato e controverso tema. Dalle testimonianze rese da diversi protagonisti di quella stagione di necessitate limitazioni un quadro di quella che allora fu la situazione nel Paese e le problematiche, vecchie e nuove, che ancora non hanno trovato soluzione. L’evento è stato integralmente registrato da insidertrend.it ed è fruibile di seguito (A547)

L’evento ha avuto luogo in occasione della presentazione del volume “Religioni e pandemia in Italia: dottrina, comunità e cura”, opera edita per i tipi di Rubettino e curata da Emanuela Claudia Del Re e da Paolo Naso, un testo che raccoglie le testimonianze di diversi esponenti religiosi italiani appartenenti a diverse confessioni, tutte persone che hanno vissuto in prima persona quei drammatici mesi con le connesse limitazioni che le autorità di governo per necessità imposero. Il dibattito si è svolto a Roma presso la Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati, a Palazzo San Macuto, il 27 giugno 2023.

LA DIFFICILE FASE DEI «DPCM»

È noto come le restrizioni alle libertà di movimento e di riunione dei cittadini in Italia siamo previste dalle Leggi sulla base del dettato della Costituzione della Repubblica, e quando l’esecutivo allora in carica si trovò improvvisamente di fronte alla diffusione del coronavirus fece tuttavia ricorso allo strumento del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che da allora nel suo acronimo «DPCM» divenne un termine oltremodo diffuso sia dalla stampa che dalle persone comuni. Si trattò di un provvedimento per alcuni necessitato ma da non pochi criticato, un tema che inevitabilmente è ritornato anche negli interventi del dibattito del 27 giugno scorso, non ultimi quelli del senatore Lucio Malan e di Giuseppe Conte, che al tempo era a capo del governo e che fu l’artefice del discusso provvedimento.

GARANZIE DEI DIRITTI ED ECCEZIONI

In quella sede infatti, dibattendo della relazione tra i diritti costituzionalmente garantiti e il diritto alla salute (anch’esso per altro statuito nella Carta costituzionale), si è eccepito come neppure durante la tremenda epidemia di influenza spagnola del secolo scorso si registrarono particolare limitazioni delle attività sociali, in particolare di quelle religiose. Una delle repliche è stata che quella del Covid-19 fu una tragica esperienza del tutto nuova, che comunque l’esecutivo fu in grado di affrontare anche grazie a protocolli che introducevano nuove sperimentali forme di relazione. Ha affermato al riguardo l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che «la pandemia, con le sue difficoltà fino a quel momento inimmaginabili, impose queste sperimentazioni, anche perché nessuno di noi, dovendo scrivere una trama del genere sarebbe potuto arrivare a tanto».

UNO SPARTIACQUE PER IL PAESE

«La pandemia e le sue conseguenze per il Paese hanno costituito uno spartiacque che ha imposto un ripensamento della vita relazione allo scopo di fare fronte comune alla situazione. Un destino comune nel quale le Istituzioni e la Comunità seppero esprimere una forte capacità di reazione, oltre alla consapevolezza che nessuno avrebbe potuto farcela da solo». Conte ha infine concluso sottolineando che «la lezione che la pandemia ci ha trasmesso è quella relativa all’importanza del dovere della memoria, seppure, comprensibilmente, si vorrebbero rimuovere quei terribili momenti. Infatti, il benessere del Paese deriva dal destino comune e dalla coesione della società».

di seguito la registrazione audio integrale dell’evento (A547)

A547 – EMERGENZA SANITARIA E LIMITAZIONI DELLE LIBERTÀ INDIVIDUALI: PANDEMIA E RELIGIONI IN ITALIA, come il Paese unendosi è stato in grado di affrontare e superare quella fase estremamente critica.
Sul delicato e controverso argomento ha avuto luogo un interessante dibattito in occasione della presentazione del volume “Religioni e pandemia in Italia: dottrina, comunità e cura”, opera curata da Emanuela Claudia Del Re e da Paolo Naso che raccoglie le testimonianze di diversi esponenti religiosi italiani appartenenti a diverse confessioni, tutte persone che hanno vissuto in prima persona quei drammatici mesi e le limitazioni che le autorità di governo allora per necessità imposero. All’evento, che ha avuto luogo a Roma presso la Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati a Palazzo San Macuto il 27 giugno 2023, hanno preso parte: ILARIA VALENZI (centro studi e rivista “Confronti”), LUCIO MALAN (senatore della Repubblica), MARIA EDERA SPADONI (vicepresidente della Camera dei Deputati dal 2018 al 2022), MARIANGELA FALÀ (Fondazione Maitreya, Comunità buddista), GIUSEPPE CONTE (parlamentare della Repubblica, già presidente del Consiglio dei ministri), DANIELE GARRONE (Federazione Chiese evangeliche in Italia), YASSINE LAFRAM (presidente nazionale dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia, UCOII), SVAMINI SHUDDHANADA GHIRI (Unione induista italiana – Sanatana Dharma Samgha), ALESSANDRO BINI CIACCI (Chiesa dei Santi di Gesù Cristo degli ultimi giorni), PAOLO NASO (docente di Scienze politiche presso l’Università La Sapienza di Roma), EMANUELA CLAUDIA DEL RE (docente, attuale Rappresentante dell’Unione europea nel Sahel).
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