ECONOMIA, imprese e lavoro. I dati recentemente diffusi dall’Istat commentati dal presidente della Camera di Commercio di Perugia

Lavoro: dopo un decennio negativo si registra una svolta riguardo ai laureati umbri che emigrano all’estero, poiché nel 2021 il loro numero si è ridotto sensibilmente (-43,5%), oltre il doppio della media nazionale, questo a fronte di una crescita del 50,3% i laureati italiani che dall’estero trasferiscono (o ri-trasferiscono) la propria residenza in Umbria. Il tema è stato affrontato nel dettaglio dal presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni, nel corso del programma “Il Punto del Presidente”, trasmesso da NGN TV e rilanciato da insidertrend.it

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Nella medesima occasione Mencaroni si è altresì soffermato sui dati recentemente diffusi dall’Istat, analizzando cifre e giungendo ad alcune interessanti conclusioni riguardo alle possibili ragioni alla base del mutamento della situazione, che ha rinvenuto nella crescita economica (che conseguentemente ha generato maggiore occupazione), nell’impegno profuso dalle imprese nella transizione digitale ed ecologica, oltreché, più in generale, sulla sostenibilità delle attività, dove incidono fattori quali il welfare aziendale e la qualità della vita garantita ai dipendenti, oltre naturalmente alle adeguate retribuzioni.

MAGGIORE ATTENZIONE AL WELFARE

«L’impresa umbra tende sempre più a migliorarsi, a crescere – afferma Mencaroni -, quindi è portata a ricercare particolari profili professionali, facendo in modo che alcuni laureati umbri precedentemente emigrati all’estero fossero posti nelle condizioni di fare rientro nella nostra regione». Il presidente della Camera di Commercio di Perugia ha quindi registrato la maggiore attenzione delle imprese al welfare, «a un rapporto di lavoro sempre più qualificato e corretto nei confronti dei propri collaboratori». Egli ha poi sottolineato come, a suo avviso, la causa per la quale oggi le imprese non riescano a rinvenire adeguate profilature sul mercato, dall’operaio al dirigente, vada rinvenuta nella contestuale attribuzione di una paritaria importanza da parte del lavoratore sia al lavoro in sé che alla qualità della vita.

LA QUALITÀ DELLA VITA COME RISORSA NEL LAVORO

A questo punto Mencaroni pone l’interrogativo: «Non potrebbe esserci anche una componente relativa alla qualità della vita che possiamo spendere nella nostra regione, rispetto ad altre regioni italiane o Stati esteri, europei ed extraeuropei, che sicuramente offrono di più in termini di valore aggiunto, di possibilità di guadagno, ma dove la qualità della vita è di livello minore?», si tratta di considerazioni che dovranno svolgere di concerto tutte le Istituzioni interessate dalla questione, assieme agli istituti di ricerca e alle Camera di Commercio. Guarda il video integrale della trasmissione “Il Punto del Presidente”, trasmesso da NGN TV.

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