LIBRI, arte. Biografie: Ettore De Conciliis, il «pittore dell’acqua»

“Il pane e le rose, migliorare il mondo con la cultura”, questo è il titolo del volume autobiografico attraverso il quale l’artista, divenuto noto all’età di ventuno anni grazie al suo “Murale della Pace”, racconta la propria esistenza. Dall’infanzia e la giovinezza in Irpinia alle esperienze maturate negli Usa degli anni Sessanta, quelli caratterizzati dal fenomeno della beat generation, durante i quali viene in contatto con personaggi quali Charles Bukowski e Joan Baez, relazionandosi con i post-impressionisti della Land Art americana

Giovedì scorso è stato presentato a Roma, presso Sala Salviati del Pio Sodalizio dei Piceni in Roma (Musei di San Salvatore in Lauro), il volume autobiografico di Ettore De Conciliis, racconto che il celebre artista avellinese fa della propria esistenza.

PITTORE DELL’ACQUA

La conferenza, organizzata da Lorenzo Zichichi, noto promotore di eventi culturali e responsabile della casa editrice Il Cigno GG, oltre all’autore, ha visto la partecipazione di giornalisti e storici dell’arte. Noto anche come «il pittore dell’acqua», De Conciliis nasce ottanta anni fa in Irpinia da una famiglia borghese del Mezzogiorno d’Italia. Giovane schivo e ritroso con il quale non è facile entrare in sintonia, diviene noto a ventuno anni a seguito della realizzazione della sua opera, tanto apprezzata quanto discussa, realizzata nel 1965 all’esterno della Chiesa della Ferrovia di Avellino, il Murale della Pace, una serie di immagini che raccontano di un mondo sull’orlo della catastrofe nucleare.

IL MURALE DELLA PACE

Il Murale gli conferisce il successo di pittore, infatti tutti i giornali allora ne parlarono e al riguardo divampò una intensa polemica. Lui aveva già manifestato con evidenza le proprie attenzioni per gli ultimi e non fu quindi un caso che quell’opera si adagiasse sul muro di una chiesa di una città di provincia del Meridione. Quindi, l’elemento che più ha caratterizzato la sua ricerca e il suo lavoro: l’acqua, appunto. Nei confronti di esso egli ha una propensione naturale, poiché vi rinviene la pace; la quiete, prima e dopo la catastrofe. Attraverso l’immagine dell’acqua, sovente placida, a volte forse lacustre e inquietante e rasserenante al medesimo tempo, egli intende infatti lanciare un messaggio di pace.

UN «LIBERTARIO TRANQUILLO»

De Conciliis, infatti, al contempo trasmette in chi guarda i suoi quadri sia energia che serenità, dato che è l’acqua a catalizzare gli occhi e l’animo di questi ultimi. Autore delle pale di Santa Maria degli Angeli a Roma, l’artista negli anni Sessanta inizia a girare il mondo e, negli Usa a quel tempo caratterizzati dal fenomeno della beat generation, viene in contatto con personaggi quali Bukowsky e Joan Baez. Si relaziona con i post-impressionisti della Land Art statunitense, artisti e ricercatori che in precedenza hanno lavorato sulla natura, ricavandone ulteriori preziosi elementi di crescita personale. Qualcuno lo ha definito un «libertario tranquillo», un uomo mite e sensibile immerso in acqua e nebbie.

IL PANE E LE ROSE

Ettore De Conciliis ci consegna dunque la sua storia, scritta in un libro. “Il pane e le rose, migliorare il mondo con la cultura”, questo è il titolo del volume presentato lo scorso 26 maggio a Roma presso Sala Salviati del Pio Sodalizio dei Piceni, ai Musei di San Salvatore in Lauro. Un evento al quale hanno preso parte Lorenzo Zichichi (promotore dell’evento, mediatore del dibattito e responsabile della casa editrice il Cigno GG), Generoso Picone (giornalista), Victoria Noel-Johnson (storica dell’arte), Giordano Bruno Guerri Anselmi (storico, saggista e giornalista), Ettore De Conciliis (pittore, autore del volume “Il pane e le rose”); insidertrend.it era presente con i suoi microfoni (A536)

A536 – LIBRI, ARTE: BIOGRAFIE; ETTORE DE CONCILIIS IL «PITTORE DELL’ACQUA». “Il pane e le rose, migliorare il mondo con la cultura”, questo il titolo dell’autobiografia attraverso la quale l’artista, divenuto noto all’età di ventuno anni grazie al suo “Murale della Pace”, racconta la propria esistenza.
Dall’infanzia e la giovinezza in Irpinia alle esperienze maturate negli Usa degli anni Sessanta, quelli caratterizzati dal fenomeno della beat generation, durante i quali viene in contatto con personaggi quali Charles Bukowski e Joan Baez, relazionandosi con i post-impressionisti della Land Art americana. Il volume è stato presentato lo scorso 26 maggio a Roma presso Sala Salviati del Pio Sodalizio dei Piceni, ai Musei di San Salvatore in Lauro. Un evento al quale hanno preso parte LORENZO ZICHICHI (promotore dell’evento, mediatore del dibattito e responsabile della casa editrice il Cigno GG), GENEROSO PICONE (giornalista), VICTORIA NOEL-JOHNSON (storico dell’arte), GIORDANO BRUNO GUERRI (storico, saggista e giornalista), ETTORE DE CONCILIIS (pittore, autore del volume “Il pane e le rose”).
Condividi: