AGRICOLTURA, macchine agricole. Incidenti sul lavoro, revisione dei mezzi non ancora operativa; Federacma: «Stop ai 120 morti all’anno per mezzi non sicuri»

Nonostante la sensibile riduzione negli anni dei tassi di infortunio, l’agricoltura ha il triste primato su tutti gli altri comparti con una incidenza due volte maggiore della media

Lo riferisce “Agricultura.it” in un articolo pubblicato il 18 aprile 2023, nel quale si afferma che le denunce di infortunio hanno esito mortale in media quattro volte di più in agricoltura, con oltre 120 decessi in media l’anno legati alla mancanza o all’usura dei più basilari sistemi di sicurezza come la cintura o il rollbar, la struttura di protezione in caso di ribaltamento del trattore.

MEZZI AGRICOLI NON REVISIONATI

Nonostante l’approvazione del decreto interministeriale nel lontano 2015, previsto sin dal Nuovo Codice della Strada del 1992, infatti, la revisione dei mezzi agricoli non è ancora operativa e ciò fa sì che circolino 1,2 milioni di trattori sprovvisti di cintura di sicurezza e 670.000 privi di rollbar. Appena 100.000 hanno adeguato i mezzi agricoli fuori norma. È ciò che emerso dal convegno ‘Le morti bianche in agricoltura’, tenutosi stamane a Montecitorio su iniziativa del vicepresidente della Camera, Sergio Costa, e organizzato da Federacma, Federazione Confcommercio che raggruppa le associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio.

120 LAVORATORI MORTI ALL’ANNO

«Attendiamo che la revisione diventi realtà da oltre otto anni e, contando che ci vorrà almeno un ulteriore biennio per formare il personale e attrezzare le officine, non possiamo più permetterci di perdere ulteriore tempo», ha dichiarato al riguardo Andrea Borio, presidente di Federacma, a cui sono giunti dal Presidente Emerito della repubblica, Giorgio Napolitano, «i saluti e gli auguri per l’interessante iniziativa su un tema che gli è sempre stato molto a cuore». «Ogni anno l’agricoltura italiana perde 120 lavoratori a causa della inadeguata sicurezza – ha proseguito Borio -, con costi sociali inestimabili e un corrispondente peso annuale per le casse dello Stato di oltre 200 milioni di euro. Morti bianche che gli altri Paesi hanno ridotto al minimo grazie all’introduzione della revisione dei mezzi agricoli. Non possiamo rimandare oltre l’entrata in vigore di una norma di civiltà».

IL VALORE DEGLI INCIDENTI SUL LAVORO

Il convegno hanno partecipato il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Mirco Carloni, il quale ha tratto le determinazioni a seguito delle relazioni dell’Accademia dei Georgofili e del giurista Beniamino Deidda, già Procuratore generale della Repubblica di Firenze. Il confronto ha visto protagonista l’intera filiera agricola: dai produttori con Coldiretti e Agrinsieme, ai costruttori di Federunacoma, ai contoterzisti CAI Agromec e UNCAI, alle associazioni di categoria Confcommercio Mobilità e l’europea Climmar, i sindacati agricoli Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e Ugl nonché Inail e Coordinamento Stato-Regioni per l’impatto sulle ASL. Essi si sono interrogati sul dilemma alla base del convegno: «Perché la morte di un operaio in un altoforno è un incidente sul lavoro mentre la morte di un agricoltore causata dal trattore è considerata una disgrazia?».

leggi l’intero articolo al seguente link: https://www.agricultura.it/2023/04/18/revisione-macchine-agricole-non-ancora-operativa-federacma-stop-ai-120-morti-allanno-per-mezzi-non-sicuri/

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