CINEMA, lutti. La scomparsa di Ivano Marescotti

L’attore aveva settantasette anni ed era ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Ravenna a causa dl peggioramento della malattia che aveva da tempo. si era ritirato dal cinema lo scorso anno per dedicarsi al Teatro Accademia Marescotti nel capoluogo romagnolo. Fu interprete di oltre cinquanta film

È morto a Ravenna all’età di settantasette anni Ivano Marescotti, attore di origini romagnole interprete di oltre cinquanta pellicole cinematografiche con numerosi registi e uomini di spettacolo, tra i quali si ricordano Carlo Mazzacurati, Leo de Berardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari, Giorgio Albertazzi e Marco Martinelli.

LAVORÒ NEL CINEMA, TELEVISIONE E TEATRO

Il suo esordio davanti alla macchina da presa risale al 1989, quando ebbe una piccola parte nel film “La cintura”. Lo stesso anno incontrò Silvio Soldini, con il quale concretizzò la propria partecipazione al film “L’aria serena dell’ovest”. Nel corso della sua vita di artista lavorò con registi quali Anthony Minghella, Ridley Scott e Roberto Benigni (“Johnny Stecchino” e “Il mostro”), Marco Risi, Pupi Avati, Marco Tullio Giordana, Maurizio Nichetti, Carlo Mazzacurati e con Gennaro Nunziante nei film di Checco Zalone; “Criminali si diventa”, per la regia di Luca Trovellesi Cesana e Alessandro Tarabelli, è stato il suo ultimo film. Candidato sei volte al Nastro d’argento, lo vinse nel 2004 per l’interpretazione nel cortometraggio “Assicurazione sulla vita”, di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani.

LA SUA ROMAGNA E L’IMPEGNO CIVILE

Tante le fiction, a partire da “La Neve nel bicchiere” di Florestano Vancini (1984) fino a “Màkari” di Michele Soavi (2021), passando per “Don Matteo” e “Che Dio ci aiuti”. Profondamente legato alla sua terra, la Romagna, aveva infatti visto i propri natali a Bagnocavallo, dagli anni Novanta Marescotti iniziò un approfondito lavoro di recupero del dialetto romagnolo, rappresentando sui palcoscenici teatrali i testi di Raffaello Baldini, per poi rileggere e riscrivere alla sua maniera Dante (Dante, un patàca ispirato alla Divina Commedia) e Ariosto (Bagnacavàl, una contaminazione tra il basso romagnolo e l’Orlando Furioso). Tra i primi messaggi di cordoglio fatti pervenire alla famiglia dopo la sua scomparsa, quello dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia, cui l’attore era iscritto e alle cui attività partecipava attivamente.

Condividi: