UCRAINA, conflitto e solidarietà. I presidenti dei Consigli comunali delle grandi città italiane scrivono al sindaco di Kiev esprimendogli «vicinanza e sostegno»

La lettera al primo cittadino della capitale ucraina e presidente della locale associazione delle municipalità è stata firmata anche dalla presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli

«Solidarietà e sostegno», unitamente all’auspicio che si possa pervenire al più presto alla fine del conflitto. A un anno dall’invasione e dall’inizio della guerra russa all’Ucraina, le presidenti e i presidenti dei Consigli comunali delle grandi città italiane hanno scritto al sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, presidente dell’Associazione delle Città ucraine, per manifestare a tutti gli amministratori e ai rappresentanti dei municipi di quel paese «il nostro il pensiero a sostegno della coraggiosa battaglia del popolo ucraino». La lettera è stata sottoscritta dalle presidenti e dai presidenti dei Consigli comunali di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Palermo, Catania, Bologna, Firenze, Venezia, Genova, Messina, Reggio Calabria, Cagliari, Aosta, Ancona, Bolzano.

LETTERA APERTA AI SINDACI UCRAINI

Di seguito pubblichiamo il testo della lettera: «Gentile Vitali Klitschko, Chair of the Association of Ukrainian Cities (AUC) and Mayor of Kyiv presidente ANCI Ucraina. Caro collega, il 24 febbraio 2023 sarà trascorso un anno dall’invasione russa in Ucraina; un anno di guerra, di violenze e devastazioni che non hanno risparmiato neanche i vostri bambini. Da subito la NATO, l’Unione europea, l’Italia si sono opposte politicamente all’aggressione e schierate a sostegno del vostro popolo oppresso. Oggi, in occasione di questo triste anniversario, vogliamo esprimerti la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, e ti chiediamo di far arrivare questo messaggio e il nostro il pensiero a sostegno della coraggiosa battaglia del popolo ucraino alle colleghe e ai colleghi amministratori locali e rappresentanti dei municipi ucraini. Con l’auspicio che un negoziato rispettoso frutto del lavoro della diplomazia internazionale possa portare al più presto alla fine del conflitto, ti salutiamo calorosamente».

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