TERRITORIO, patrimonio storico e architettonico. Roma, complesso monumentale di Forte Aurelia: prima pietra della sala polifunzionale Ipogea

Si tratta di una delle quindici fortificazioni integrate da quattro batterie che costituivano il cosiddetto «Campo trincerato» di Roma, realizzato all’indomani della breccia di Porta Pia per dotare la città di un adeguato sistema difensivo. Datata 1877, Forte Aurelia fu la prima struttura del complesso a venire realizzata nel 1877 allo specifico scopo di presidiare la strada consolare dalla quale prese il nome, considerata il più probabile vasse di penetrazione in direzione della città da parte di un esercito nemico

Martedì 31 gennaio 2023, alla presenza del vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Comandante generale della Guardia di Finanza, ricevuti Caserma “Cefalonia Corfù” sita in via Aurelia Antica a Roma dal Comandante interregionale dell’Italia centrale e dal Comandante regionale Lazio, ha avuto luogo la cerimonia di posa della prima pietra della Sala polifunzionale Ipogea, parte del complesso monumentale Forte Aurelia.

FORTE AURELIA

Forte Aurelia è una delle quindici fortificazioni integrate da quattro batterie che costituivano il cosiddetto «Campo trincerato» di Roma, realizzato all’indomani della breccia di Porta Pia per dotare la città di un adeguato sistema difensivo. Datata 1877, Forte Aurelia fu la prima struttura del complesso a venire realizzata nel 1877 allo specifico scopo di presidiare la strada consolare dalla quale prese il nome, considerata il più probabile asse di penetrazione in direzione della città da parte di un esercito nemico, come si era già verificato nel 1849 quando i soldati francesi calarono a Roma in sostegno al Papa per ristabilirne il potere temporale, abbattuto dalla Repubblica Romana di Mazzini e Garibaldi. In quasi centocinquant’anni di vita, Forte Aurelia (al pari degli altri forti romani) non è mai stato interessato da combattimenti, svolgendo quella funzione difensiva per la quale era stato concepito. Al contrario, in tutti questi anni venne impiegato in diverso modo grazie a successivi interventi di modifica strutturale, anche di notevole consistenza.

CENTOCINQUANT’ANNI DI ESISTENZA, MA NESSUN COMBATTIMENTO

Dopo aver ospitato fino al 1944 alcuni reparti del Regio Esercito, venne convertito e usato fino al 1958 come posto di soccorso della Croce rossa italiana, anno in cui passò definitivamente in consegna alla Guardia di Finanza, che vi collocò il proprio centro logistico. Consapevole dell’importanza storico architettonica della struttura, degli spazi verdi di cui dispone e della collocazione strategica all’interno di un quartiere ad alta densità abitativa, dal 2016 il Corpo ha posto in essere (grazie alla preziosa e qualificata collaborazione fornita dal Provveditorato interregionale alla Opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna) un’importate opera di riqualificazione e recupero del sito storico. Un intervento finalizzato a renderlo fruibile e visitabile alla cittadinanza, anche attraverso la prospettiva di realizzazione di un’ampia area museale ed espositiva sulla storia delle Fiamme gialle, nonché del Campo trincerato di Roma.

IL PROGETTO DI RECUPERO

Il progetto generale di recupero interessa tutta l’area della caserma e si incentra sulla valorizzazione della centralità del Forte al suo interno, mediante la redistribuzione delle cubature degli altri edifici onde far coesistere ambienti con finalità culturali e strutture con funzioni istituzionali proprie della Guardia di Finanza. La gran parte degli edifici che circondavano il manufatto storico è stata abbattuta per dare spazio a nuove e diverse cubature, opportunamente concepite per le loro destinazioni d’uso (uffici o alloggi da destinare al personale in servizio nella capitale) e armonicamente inserite nel contesto esistente. L’articolato programma di lavori, volto alla conservazione, promozione e valorizzazione del patrimonio immobiliare demaniale in uso al Corpo, rispettandone la rilevanza storica, culturale, artistica e architettonica, è stato finanziato con fondi della Guardia di Finanza, dell’Agenzia del Demanio e del Ministero della Cultura, che ha inserito la struttura nel Piano strategico grandi progetti beni culturali.

SALA POLIFUNZIONALE IPOGEA

In tale ambito si è inserito il progetto di realizzazione della Sala polifunzionale Ipogea, un nuovo spazio di circa 850 metri quadri che, in armonia con la struttura esistente, alla quale viene collegata attraverso le suggestive gallerie comunicanti con la piazza d’armi e il fossato, darà al Forte nuovi aree destinate a ospitare corsi di formazione, attività convegnistiche, meeting, seminari e occasioni di incontro con la cittadinanza e i giovani. Per la realizzazione di quest’ultima ambiziosa opera, progettata dall’architetto Fiorenzo Meneghelli (professionista specializzato nel recupero di opere fortificate) la Guardia di Finanza ha potuto contare anche sul sostegno economico della Presidenza del Consiglio dei ministri (Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni), che ha cofinanziato l’intervento in occasione dell’anniversario dei centocinquant’anni anni di Roma capitale d’Italia, oltre a quello tecnico del citato Provveditorato interregionale alla Opere pubbliche, che svolge le funzione di stazione appaltante e direzione dei lavori.

CASERMA “CEFALONIA CORFÙ”

L’iniziativa rientra nel progetto di ricomposizione architettonica e paesaggistica dell’intera area della caserma “Cefalonia Corfù”, che, completando il recupero del forte storico, costituisce un unicum nel panorama romano e, al contempo, una best practice a livello nazionale, sia per le finalità che per la sinergia collaborativa realizzata tra i vari attori istituzionali che contribuiscono alla sua realizzazione.

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