UCRAINA, conflitto. Forniture di armi a Kiev: l’Italia conferma l’invio dei sistemi SAMP-T

Le forze armate italiane attualmente dispongono soltanto di cinque batterie di questo sistema d’arma, aspetto che induce a ritenere un possibile indebolimento delle capacità difensive italiane a seguito della cessione di una batteria all’Ucraina. Al riguardo, va rilevato che quest’anno nel quadro degli stanziamenti in bilancio per la funzione Difesa è stato contemplato l’acquisto di una sesta batteria per l’Esercito e di ulteriori cinque destinate all’aeronautica per la protezione dei suoi assetti

L’Italia ha confermato di essere pronta a fornire all’Ucraina una batteria del suo sistema di difesa anti-aerea e anti-missile SAMP-T, la notizia è stata diffusa a seguito di settimane di dubbi sulla disponibilità da parte del Governo italiano nell’inviare questo tipo di sistema d’arma a Kiev. Al fine di far pervenire la costosa batteria missilistica agli ucraini, Roma collaborerà con Parigi, che è sua partner nello sviluppo e produzione del sistema. La fornitura è stata confermata dal ministro degli Affari esteri Antonio Tajani mediante un’intervista concessa al quotidiano “Il Corriere della Sera”. In essa, il titolare della Farnesina ha specificato che: «In collaborazione con la Francia stiamo finalizzando l’invio del SAMP-T, mentre contestualmente stiamo lavorando anche ad altre iniziative, in alcuni casi segretamente».

SI APRE UN «BUCO» NELLE DIFESE ITALIANE?

Il SAMP-T è in linea con l’Esercito italiano dal 2013, si tratta di un sistema antimissile tattico trasportato e lanciabile da una piattaforma costituita da un autocarro. Esso è stato concepito allo scopo di ingaggiare armi nemiche quali missili da crociera, velivoli (con e senza pilota) e missili balistici tattici. Nel 2016 Roma ha rischierato una propria batteria in Turchia nel quadro dell’operazione militare NATO avente l’obiettivo di proteggere la città di Kahramanmaras dalla minaccia degli attacchi missilistici siriani. Tuttavia, le forze armate italiane dispongono soltanto di cinque batterie di questo sistema d’arma, aspetto che induce a ritenere un possibile indebolimento delle capacità difensive italiane a seguito della cessione di una batteria all’Ucraina. Al riguardo, va rilevato che quest’anno nel quadro degli stanziamenti in bilancio per la funzione Difesa è stato contemplato  l’acquisto di una sesta batteria per l’Esercito e di ulteriori cinque destinate all’aeronautica per la protezione dei suoi assetti.

LE ARMI INVIATE A KIEV

Alcuni analisti della  materia sono però giunti alla conclusione che, data la scarsità di moderni sistemi come il SAMP-T, Roma possa pensare di optare per una fornitura dei più vecchi e numerosi sistemi Skyguard-Aspide. I SAMP-T faranno parte del sesto “pacchetto” di aiuti militari italiani all’Ucraina, che seguirà i precedenti cinque, il cui valore complessivo ammonta a un miliardo di euro. La lista dei materiali d’armamento finora inviati da Roma a Kiev permane secretata, tuttavia sono comunque trapelate voci riguardo spedizioni di missili superficie-aria spalleggiabili Stinger (MANPADS), mortai e missili anticarro filoguidati Milan, o lanciarazzi portatili Panzerfaust, oltre a mitragliatrici Browning in calibro 12,7 mm, mitragliatrici leggere MG in calibro 7,62 mm e sistemi per il contrasto delle minacce derivanti dagli ordigni esplosivi improvvisati; inviati anche lanciarazzi multipli MLRS e obici semoventi Pzh2000.

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