IMMOBILIARE, edilizia. Efficientamento: in Italia bassi tassi annui, pari soltanto allo 0,9%

Al 2030 gli edifici in classe energetica “A” saranno quasi il triplo rispetto ad oggi, passando dal 5% al 14%, con una riduzione dei consumi compresa tra il 6,5% e l’8,5% kWh/mq, passando quindi dagli attuali 611 TWh ad una forbice che andrà da 665 a 680

«Nell’edilizia vi è una scarsa attenzione per l’efficientamento: il tasso annuo di ristrutturazione profonda in Italia è di appena lo 0,9%», lo afferma Gianni Silvi, CEO di Silvi Costruzioni Edili, impresa attiva dal 1970 nella progettazione, costruzione, ristrutturazione e manutenzione di immobili sottoposti a tutela delle Belle Arti. «La maggior parte delle proprietà in Italia si colloca nelle classi energetiche “F” o “G” – egli sottolinea -, le peggiori, eppure l’edilizia rappresenta a livello europeo una quota molto importante delle emissioni di CO² (36%) ed anche dei consumi (40%)».

EFFICIENTAMENTO E DECARBONIZZAZIONE

«In altri termini, con l’attuale percentuale di ristrutturazione profonda le “emissioni edilizie” si riducono in una forbice di valori compresi tra 0,85 e 1,17 MtonCO². A questi risultati potrebbero poi sommare le stime relative alle nuove costruzioni in fase progettuale o di realizzazione. Al 2030 gli edifici in classe energetica “A” saranno quasi il triplo rispetto ad oggi, passando dal 5% al 14%, con una riduzione dei consumi compresa tra il 6,5% e l’8,5% kWh/mq, passando quindi dagli attuali 611 TWh ad una forbice che andrà da 665 a 680». Risparmi energetici e tagli di emissioni, tuttavia, non vengono ritenuti sufficienti allo scopo di raggiungere gli obiettivi europei fissati al -55% di emissioni per la fine del decennio in corso. «Per raggiungere questo livello – conclude il titolare della Silvi Costruzioni Edili -, il tasso di ristrutturazione profonda dovrebbe aumentare del 50%, passando dall’attuale 0,9% all’1,4 per cento».

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