COMMERCIO, esportazioni. Agroalimentare, dati congiunturali 2022: secondo Coldiretti verso il record dei 60 miliardi

Il settore registra un +20,6% nel semestre rispetto al corrispondente periodo del 2021. La Germania si conferma essere il principale mercato di sbocco davanti agli Stati Uniti d’America, bene anche il post-Brexit, tuttavia la frenata del mese di giugno e la crisi internazionale in atto sollevano dei dubbi sulla prosecuzione del trend positivo

Lo rende noto Seles sviluppo commerciale estero sulla base di un report diffuso da Coldiretti – https://www.seles.biz/news/export-alimentare-206-nel-semestre-coldiretti-verso-il-record-di-60-miliardi/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=pillole-di-export-seles_1 –, dal quale emerge altresì come la Germania permanga il principale mercato di sbocco davanti agli Stati Uniti d’America. Bene anche il post-Brexit, tuttavia la frenata del mese di giugno e la crisi internazionale in atto sollevano dei dubbi sulla prosecuzione di questo trend positivo

TREND POSITIVO E CRISI GLOBALE

La crisi globale sta compromettendo la salute degli scambi internazionali, ma l’export agroalimentare gode comunque di buona salute. Infatti, i dati diffusi dall’Istat revidenziano una crescita del 20,6% nel primo semestre dell’anno in corso rispetto al 2021, quindi in media con il risultato complessivo del made in Italy, che è pari al +21,2%, malgrado in giugno sia stato registrato il primo calo congiunturale (-2,1% sul mese precedente). Secondo Coldiretti se il trend di crescita sarà mantenuto, nel 2022 l’export agroalimentare italiano nel mondo supererà i 60 miliardi, segnando così un vero e proprio record storico, seppure a preoccupare siano gli effetti del conflitto in Ucraina, con i conseguenti rincari energetici che stanno colpendo i consumi a livello globale.

AGROALIMENTARE ITALIANO: ESPORTAZIONI IN CIFRE

La Germania permane dunque il principale mercato di sbocco (in aumento a gennaio-giugno del 14,8%), davanti agli Stati Uniti d’America (in crescita del 21,2%), mentre la Francia si pone al terzo posto, ma registrando un tasso di crescita del 20,6 per cento. Secondo la nota diffusa da Coldiretti si tratta di risultati positivi, anche nel Regno Unito, con un +22,6%,  aspetto che evidenzia come le esportazioni italiane si siano dimostrate più forti del Brexit, almeno a seguito delle iniziali difficoltà derivanti dall’uscita di Londra dall’Unione europea. Balzo a doppia cifra anche nella Turchia (+29,3%), mentre è negativo il dato rilevato nella Cina Popolare, dove si è registrato un decremento delle esportazioni italiane pari al 26,9%, oltreché nella Russia, con un -17% provocato dalle sanzioni internazionali e dalla condizione dell’economia a causa della guerra di aggressione all’Ucraina.

IL NODO INFRASTRUTTURE

Ad avviso degli analisti di Seles, allo scopo di sostenere la crescita del settore enogastronomico italiano occorrerebbe ora intervenire sui ritardi strutturali accumulati dal Paese, sbloccando l’intero complesso delle infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra meridione e settentrione d’Italia, nonché con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, attraverso una rete di snodi aeroportuali, ferroviari e cargo. Viene infatti sottolineata l’importanza rivestita dalle opportunità offerte dal Piano nazionale ripresa e resilienza al fine di modernizzare la logistica nazionale, che ogni anno incide in termini di minori opportunità di export, arrecando in questo modo un danno all’economia complessiva del paese. Inoltre, risulta importante lavorare sull’internazionalizzazione, questo allo scopo di sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati, valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate italiane nel mondo.

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