ECONOMIA, commercio estero. Vitivinicolo, esportazioni: prosecco, nel 2022 fatturato di 1,6 miliardi

Nel 2022 sono state vendute 970 milioni di bottiglie; un nuovo record produttivo

Saranno 341 milioni le bottiglie di spumante italiano che verranno stappate tra natale e capodanno sia in Italia (95 milioni) che, soprattutto, all’estero, sempre più testimone della febbre da italian sparkling, con i tre quarti delle vendite totali. Complessivamente, l’anno in corso chiuderà con un nuovo record produttivo molto vicino al tetto di un miliardo di bottiglie (970 milioni), per un controvalore di 2,85 miliardi di euro, dei quali circa due soltanto di export.

PROSECCO IIN PRMA POSIZIONE

È quanto emerge dall’analisi sui consumi di «sparkling» per le feste dell’osservatorio di Unione italiana vini (UIV) e dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA), notizia riportata da Seles https://www.seles.biz/news/prosecco-pigliatutto-sotto-natale-nel-2022-export-per-1-6-miliardi/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=pillole-di-export-seles_1. Secondo le stime dell’osservatorio, a giocare la parte del leone sotto l’albero è il prosecco (Doc, Conegliano e Colli asolani), forte di una incidenza sulla produzione che oggi è arrivata al 70% degli spumanti imbottigliati in Italia e di una propensione all’export che lo rende il prodotto dell’agroalimentare più commercializzato nel mondo, con un valore complessivo stimato per il 2022 che supera 1,6 miliardi di euro.

SUCCESSO DEI VINI ITALIANI ALL’ESTERO

Accanto alla corazzata prosecco, alla crescita in doppia cifra del Trento Doc, ai numeri in incremento dell’Asti e alla conferma del Franciacorta, sono centinaia le produzioni (o micro-produzioni) a testimoniare l’effervescenza della tipologia in tutto il territorio nazionale: dall’Oltrepò all’Alta Langa, ai trebbiani al verdicchio, dai moscati alle falanghine ai grechetti; dalle malvasie al Grillo, dal nero d’Avola al negroamaro al durello, ai vermentini e i numerosi altri. Produzioni a denominazione di origine nell’83% dei casi (al 6% gli Igt) che quest’anno segneranno una crescita più contenuta rispetto alle ultime annate, ma che consolidano il proprio ruolo di traino in favore di tutto il settore in un periodo certamente meno brillante per i vini fermi. Per il 2022 la crescita produttiva stimata è del 6%, con un aumento dei volumi esportati dell’8% e una variazione minima, ma comunque positiva (+1%), della domanda interna. Nelle festività saranno circa 101 milioni le bottiglie stappate in Italia, di queste quasi 6 milioni quelle d’importazione (+3% volume) e 95 milioni le bollicine italiane (+1%). Migliore invece il trend di consumo all’estero (+8% i volumi), a circa 246 milioni di bottiglie.

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