SICUREZZA, esercitazioni. Mare Ionio: Marina e Guardia di Finanza affinano l’interoperabilità aeronavale

Nel corso dell’esercitazione «Narvalo 22» a fini addestrativi è stato riprodotto uno scenario «law enforcement» nel quale gli operatori della Forza armata e del Corpo hanno simulato un intervento in funzione del contrasto dei traffici illeciti sul mare, concernente la localizzazione in acque internazionali di un target navale e il suo successivo abbordaggio in acque nazionali

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Ha avuto luogo ieri nelle acque del Mar Ionio a largo di Crotone un’articolata esercitazione condotta congiuntamente dagli assetti aeronavali della Marina militare italiana e della Guardia di Finanza, quest’ultima attraverso personale e mezzi del proprio Comando operativo aeronavale di Pratica di Mare (Roma) e del Comando regionale Calabria.

SCENARIO «LAW ENFORCEMENT»

Le attività simulate sono state incentrate sulla riproduzione di uno scenario tipico del law enforcement, orientato nel caso di specie al contrasto dei traffici illeciti sul mare e concernente la localizzazione in acque internazionali e il successivo abbordaggio in acque nazionali, di un target navale, nell’occasione simulato da un’unità della Marina militare, Nave Saturno, il cui controllo era stato preso da persone animate da intenti ostili. Malgrado le difficili condizioni meteomarine, le operazioni sono state portate a termine con successo in stretta cooperazione dai team di abbordaggio della fregata Carlo Bergamini della Marina e dal pattugliatore P02 Monte Cimone, uno dei tre pattugliatori d’altura in linea col Servizio aeronavale della Guardia di Finanza di Messina, inità dipendente dal Gruppo aeronavale di Messina.

INCREMENTATO IL LIVELLO DI INTEROPERABILITÀ

I militari hanno operato secondo i rispettivi ruoli e competenze, coadiuvati dai propri assetti aerei: un velivolo P180 della Marina, un ATR MP72 e un elicottero AW139 della Guardia di Finanza. Le attività di scorta e assistenza nelle successive fasi di polizia giudiziaria sono state assicurate da due unità costiere velocissime del Reparto operativo aeronavale delle Fiamme gialle di Vibo Valentia. Attraverso la simulazione, i mezzi e il personale impiegato hanno avuto la possibilità di incrementare il livello di interoperabilità dei reciproci assetti, affinando e testando le procedure operative congiunte, che si rivelano fondamentali nello svolgimento delle attività di pattugliamento aeromarittimo, in modo da favorire il processo di integrazione delle peculiari capacità a livello interforze, condizione indispensabile per trovarsi pronti alle sempre più critiche sfide alla sicurezza e assicurare, nel contempo, la difesa degli interessi nazionali nel Mediterraneo.

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