STRATEGIA, scenari. Il Medio Oriente secondo la NATO: presentato a Roma l’Arab Geopolitics 2022

L’evento, articolato in tre diverse sessioni, ha avuto luogo presso il MAXXI, National Museum of 21th Century Arts

Non si arresta l’elaborazione di strategie da parte dei responsabili del sistema difensivo alleato occidentale, analisi e delineazione di possibili, verosimili, scenari futuri che potranno prendere forma dalle varie realtà, conflittuali e non, oggi in atto. Un indirizzo necessario ai decisori politici e militari che in questo complesso sistema sono chiamati a operare. Uno dei punti focali, malgrado le attenzioni vengano giocoforza rivolte alla perdurante guerra in Ucraina, permane il Medio Oriente, regione oggetto delle attenzioni della NATO Defense College Foundation, che oggi a Roma, presso l’auditorium MAXXI (National Museum of 21th Century Arts) ha presentato il suo periodico rapporto Arab Geopolitics 2022, un evento articolato su tre sessioni, ognuna caratterizzata da un interrogativo e dalla conseguente risposta a esso.

UNA REGIONE CHE GUARDA AL FUTURO?

Dopo decenni di generale disgregazione la regione del MENA (Medio Oriente e Nord Africa) è per la prima volta interessata da una dinamica di ricomposizione, un aspetto che però induce a porsi un interrogativo di fondo, quello relativo ai possibili nuovi percorsi che incideranno sugli assetti regionali. Il concept strategico elaborato conferma la priorità di una proiezione della sicurezza sul territorio, confermando il valore delle partnership. Ma, come può venire ulteriormente sviluppata la cooperazione tra la NATO e le principali organizzazioni internazionali?

EFFETTI DEGLI ACCORDI DI ABRAMO

Questo sforzo profuso nel senso della normalizzazione ha introdotto nel quadro regionale un elemento estremamente costruttivo, rafforzando le relazioni economiche, culturali e interpersonali tra gli Stati aderenti all’Accordo. A due anni dalla loro stipulazione la leva dello sviluppo economico risulta visibile, a differenza di altri aspetti che invece potrebbero trovare un’ulteriore sviluppato. In questo caso l’interrogativo verte sulle implicazioni degli Accordi di Abramo sul complessivo quadro della sicurezza e sul potenziale di cooperazione effettiva in diversi settori, inclusi quelli compresi nei partenariati NATO.

NORMALIZZARE IL CONTRASTO AL CRIMINE E AI TRAFFICI ILLECITI

La geoeconomia della criminalità organizzata e dei traffici che essa e le organizzazioni terroristiche pongono in essere nella regione del MENA evidenzia come una combinazione di Stati fragili, governi soggetti a embargo e zone grigie costituiscano il fulcro dei flussi illegali di merci e persone. È infatti oltremodo nota l’incidenza di fenomeni quali il traffico di esseri umani, di armi, il riciclaggio di denaro e il contrabbando di varia natura. Dunque, il terzo quesito al quale hanno cercato di fornire una risposta gli esperti convenuti alla presentazione dell’Arab Geopolitics 2022 è quello relativo alle modalità mediante le quali il processo di normalizzazione può essere in grado di creare nuove opportunità. In sostanza, come andrebbe affrontato il fenomeno dei flussi illegali che interessano la regione, dal Sahel all’Iran anche attraverso paesi terzi?

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