IMMOBILIARE, fisco. Baccarini (FIAIP): «La voglia di casa conferma la sua vitalità, ma urge una concreta strategia energetica che rassicuri il mercato»

Ad avviso del presidente dell’associazione di categoria «occorre urgentemente un reale piano nazionale energetico, concretamente attuabile, che rassicuri le famiglie, le imprese, gli operatori e, in generale il mercato, anche del credito, evitando dannose conseguenze sociali ed economiche per il sistema-paese»

«I dati dell’Agenzia delle entrate sull’andamento del secondo trimestre 2022 confermano la dinamicità del mercato immobiliare, in particolare di quello residenziale, nonostante la crisi pandemica, l’avvento del conflitto militare in Ucraina e i conseguenti effetti negativi sull’economia nazionale», questo il recente commento espresso da Gian Battista Baccarini, presidente nazionale di FIAIP.

MERCATO IMMOBILIARE SETTORE TRAINANTE

Egli ha quindi sottolineato come: «A ulteriore dimostrazione di come questo settore si configuri sempre più come vero motore dell’economia nazionale e, conseguentemente, di quanto sia strategico salvaguardare e incentivare questo comparto, tramite politiche governative attive, prioritariamente orientate a ridurre e semplificare la fiscalità immobiliare. Ora però serve urgentemente un reale piano nazionale energetico, concretamente attuabile, che rassicuri le famiglie, le imprese, gli operatori e, in generale il mercato, anche del credito, evitando dannose conseguenze sociali ed economiche per il sistema-paese».

I DATI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Secondo la nota trimestrale dell’Osservatorio sul mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate in Italia si registrano nel secondo trimestre del 2022, ben 219.000 compravendite nel settore residenziale con un aumento dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2021. Per il mercato non residenziale, inoltre un +4,4% di numero di compravendite rispetto allo stesso periodo del 2021 nel settore terziario-commerciale; in particolare uffici e studi privati crescono del +0,9%, i negozi e laboratori del +3,1, i depositi commerciali e le autorimesse del +5,5%; mentre per il settore produttivo, capannoni e industrie si registra un +4,3 per cento.

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