AMBIENTE, rischi climatici. La connessione con gli investimenti sostenibili nel Rapporto della Banca d’Italia

Le conclusioni sono state rese note attraverso il “Mini Book” redatto a cura della Fondazione Utilitatis, pubblicazione mensile della Fondazione Utilitatis che espone temi rilevanti con riguardo principalmente ai settori idrici e ambientali

I principi ESG (Environmental, social, and corporate governance) sono quei criteri che consentono di analizzare l’attività di un’impresa o di uno Stato sotto il profilo ambientale, sociale e di governance. L’attenzione verso i fattori ESG è molto cresciuta negli ultimi anni: secondo un rapporto della Global Sustainable Investment Alliance, nel 2020 gli investimenti finanziari sostenibili hanno raggiunto i 35,3 trilioni di dollari, un valore più che doppio rispetto a quello del 2016. I criteri ESG sono in questi giorni al centro delle attenzioni della Security and Exchange Commission (SEC) americana. L’ente di vigilanza statunitense, infatti, ha manifestato la volontà di contrastare il fenomeno del «greenwashing», ossia quel fenomeno per cui imprese o fondi sponsorizzano come ESG compliance alcuni degli strumenti finanziari offerti, sebbene questi lo siano solo in parte. Un’ulteriore problematica riguardo la ESG compliance risulta essere la mancanza di informazioni chiare; spesso la quantità di informazioni non è sufficiente per una corretta valutazione da parte dell’investitore. La SEC sta lavorando a due misure al fine di contrastare il fenomeno del greenwashing.

DUE PROPOSTE CONTRO IL «GREENWASHING»

La prima proposta farebbe rientrare i fondi ESG nella Names rule1, che impone agli strumenti di investimento che richiamano nel nome una determinata tipologia, di investire in maniera pertinente almeno l’80% del loro attivo. La seconda proposta richiede ai fondi di investimento con criteri ESG di fornire maggiori informazioni sulla strategia, e sugli obiettivi per ciascuna delle tre voci ESG. Per i fondi specializzati in sostenibilità ambientale dovranno essere previste informazioni sulle emissioni di anidride carbonica delle aziende in portafoglio.

A partire dal 2019 anche la Banca d’Italia ha cominciato ad integrare i criteri ESG nella gestione dei propri portafogli. Nella Carta degli investimenti sostenibili, pubblicata nel 2021, l’Istituto di via Nazionale ha definito tre linee di azione strategica: promuovere la diffusione di informazioni sulla sostenibilità; integrare i principi ESG nella gestione dei propri investimenti; pubblicare dati e analisi sulla finanza sostenibile, comunicare periodicamente i risultati conseguiti e contribuire alla diffusione della cultura ESG.

Leggi l’intero rapporto sul Mini Book Utilitatis di giugno al seguente link: https://mcusercontent.com/75bfe3d7bfb62d8b3e42d8181/files/9aee9d99-526c-e800-9302-4bc7df01aedc/Mini_Book_2022.06_Report_Banca_Italia.pdf

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