GERMANIA, punto della situazione. Dinamiche politiche e relazioni internazionali nella consueta newsletter della Konrad-Adenauer-Stiftung Italia diretta da Nino Galetti

Dopo dieci anni al vertice, il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, si dimetterà dal suo incarico a fine anno, per motivi personali. Le ipotesi più accreditate che circolano sulle sue dimissioni parlano di risentimento dovuto alla perdita di influenza della Bundesbank nel contesto europeo

Nella lettera di dimissioni di Weidmann, il Presidente ha esortato ad attuare le decisioni in merito alla politica monetaria: “Sarà fondamentale non perdere di vista la prospettiva dei rischi derivanti dall’inflazione”, affermazione che trova riscontro nell’aumento dei prezzi al consumo in Germania e in Europa negli ultimi mesi.

Proseguono dunque i negoziati ufficiali per la formazione della coalizione semaforo tra socialdemocratici, liberali e verdi ed è sul «nodo ministro delle Finanze» che si manifestano già segnali di tensione. L’ambito incarico viene infatti reclamato sia dal leader dell’FDP Christian Lindner sia dal copresidente dei Verdi Robert Habeck. Bärbel Bas, vicepresidente del gruppo parlamentare dell’SPD, sarà eletta presidente del Bundestag. La carica è tradizionalmente occupata dal gruppo parlamentare più numeroso, quindi spetta all’SPD. Bärbel Bas sarà il successore di Wolfgang Schäuble (CDU).

Durante la sua visita di congedo in Turchia, la cancelliera Angela Merkel ha evidenziato i numerosi conflitti ancora aperti nelle relazioni tedesco-turche, dai diritti umani ai migranti fino ai cittadini tedeschi prigionieri nelle carceri turche. “Su questi temi abbiamo ancora molte difficoltà da superare”, ha affermato la cancelliera uscente a Istanbul, aggiungendo che «sedici anni non sono bastati per risolverle».

Quest’anno la Fiera del Libro di Francoforte torna ad accogliere in presenza i visitatori, ma a causa delle regole dovute al contenimento del Covid il numero degli espositori sarà solo un quinto di quello pre-pandemia.

WEIDMANN SI DIMETTE DALLA BUNDESBANK

La notizia ha provocato un’esplosione nella politica tedesca. Il Presidente della Bundesbank Jens Weidmann si dimetterà dal suo incarico a fine anno per motivi personali. Dopo dieci anni al vertice, per Weidmann è tempo di “intraprendere un nuovo capitolo”. Weidmann è a capo della Bundesbank dal maggio 2011. La banca centrale tedesca con sede a Francoforte sul Meno ha annunciato che il Presidente della Bundesbank ha chiesto al Presidente dello Stato Frank-Walter Steinmeier di essere dispensato dal suo incarico dal 31 dicembre prossimo.

Nella sua lettera di dimissioni, il Presidente della Bundesbank ha menzionato discussioni a volte difficili intercorse negli ultimi anni in seno al Consiglio della Banca centrale europea, presieduta da Christine Lagarde. Le ipotesi che circolano parlano di un suo risentimento dovuto alla perdita di influenza della Bundesbank nel contesto europeo. Nella lettera, il Presidente ha anche esortato ad attuare le decisioni in merito alla politica monetaria: “Sarà fondamentale non perdere di vista la prospettiva dei rischi derivanti dall’inflazione”, affermazione che trova evidente riscontro nell’aumento dei prezzi al consumo in Germania e in Europa degli ultimi mesi. La Cancelliera Merkel ha elogiato il suo confidente di lungo corso, affermando che Weidmann ha rappresentato la Germania “con eccellenza sia a livello nazionale sia internazionale”. Negli ultimi anni, il Presidente Weidmann si era mostrato fervido oppositore del programma di acquisto di titoli di Stato avviato dall’allora capo della BCE Draghi per la difesa dell’euro.

NEGOZIATI PER LA «COALIZIONE SEMAFORO»

Domani inizieranno i negoziati ufficiali della “coalizione semaforo” tra Socialdemocratici, Liberali e Verdi. Dopo che gli organi direttivi dei tre partiti hanno espresso il loro favore per l’avvio dei negoziati che porteranno al prossimo governo, ventidue commissioni si occuperanno di passare al setaccio le singole questioni: dalle finanze al clima, all’energia, passando per la digitalizzazione e agli affari sociali fino alla politica europea. La ripartizione dei ministeri chiave spetterà invece al Cancelliere.

E’ sul “nodo Ministro delle Finanze” che si manifestano già i primi forti segnali di tensione: l’ambita poltrona viene infatti reclamata sia dal leader dell’FDP Christian Lindner sia dal Copresidente dei Verdi Robert Habeck. La lotta investe anche i contenuti: il Vicepresidente dell’FDP Wolfgang Kubicki ha respinto i piani della SPD e dei Verdi per il finanziamento con capitale di debito degli investimenti statali da parte delle aziende pubbliche, affermando che “non ci sarà alcuna forma di elusione del freno all’indebitamento. È chiaramente scritto nel documento esplorativo”, e quindi di fatto smentendo altre possibili interpretazioni. I Liberali vogliono anche tener fede alle norme europee sul debito.

L’SPD INICA LA BAS QUALE PRESIDENTE DEL BUNDESTAG

A pochi giorni dalla sessione costitutiva del neoeletto Bundestag, si rende noto che Bärbel Bas, vicepresidente del gruppo parlamentare dell’SPD sarà la prossima presidente del Bundestag. Con questa decisione il vertice del gruppo parlamentare ha accolto le pressioni giunte da più parti che chiedevano la nomina di una donna per la carica.

Al momento il gruppo deve ancora confermarne la scelta. Dopo il Presidente federale e prima del Cancelliere, il Presidente del Bundestag è una delle cariche più alte dello Stato tedesco. Il Presidente è eletto dal Bundestag e il suo compito più importante è guidare le sessioni plenarie. La carica è tradizionalmente occupata dal gruppo parlamentare più numeroso, quindi, considerando i risultati delle ultime elezioni federali, questa volta spetta all’SPD. Bas sarà il successore del politico della CDU Wolfgang Schäuble, che perde la sua carica perché l’SPD sostituisce l’Unione nel ruolo di maggior gruppo parlamentare all’interno del Bundestag.

IMMIGRAZIONE ATTRAVERSO LA BIELORUSSIA

I dati attuali indicano un’emergenza in continuo aumento, con un numero di migranti sempre più crescente che dall’Iraq giunge in Germania attraverso le frontiere della Bielorussia. Per far fronte a ciò, ora il Ministro degli Esteri Maas si è posto l’obiettivo di aumentare la pressione sulle compagnie aeree che portano i migranti in Bielorussia e ha inoltre descritto il dittatore Lukashenko come “il capo di una banda di trafficanti di vite umane su base statale”, sottolineando come la situazione dei diritti umani in Bielorussia sia “ancora drammatica”.

È ormai comprovato che il Presidente Alexander Lukashenko sfrutti i profughi come strumento per esercitare pressioni sugli Stati europei. In tale contesto, Maas ha ribadito il suo appoggio a Stati dell’UE come la Lituania e la Polonia che accusano Lukashenko di vendicarsi delle sanzioni dell’UE trafficando migranti da Paesi come l’Iraq o l’Afghanistan, in un sistema ormai collaudato che vede migranti giungere per via area verso Minsk e da lì al confine con i Paesi dell’UE Lettonia, Lituania e Polonia. Secondo la Polizia federale, dallo scorso agosto sono entrate in Germania senza regolare permesso più di 4.300 persone che sono passate attraverso la nuova via di fuga aperta dalle frontiere di Bielorussia e Polonia. Il Ministro dell’Interno Horst Seehofer ha intanto offerto alla Polonia l’aiuto dell’Agenzia UE Frontex, responsabile della sorveglianza delle frontiere esterne.

ANGELA MERKEL: DIFFICILE CONGEDO DALLA TURCHIA

Durante la sua visita di congedo in Turchia, la Cancelliera Angela Merkel ha evidenziato i numerosi conflitti ancora irrisolti nelle relazioni tedesco-turche. Dai diritti umani ai migranti fino ai cittadini tedeschi prigionieri nelle carceri turche. “Su questi temi abbiamo ancora molte difficoltà da superare”, ha affermato la Cancelliera uscente a Istanbul, aggiungendo che “16 anni non sono bastati per risolverle”.

Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha “raccomandato” ai tedeschi il suo sistema presidenziale, aggiungendo anche di aver avuto sempre una buona intesa con la Cancelliera, esacerbata però dai partner di colazione dei governi Merkel, per cui “ se non ci fossero stati, le relazioni turco-tedesche sarebbero state di gran lunga migliori”. La Cancelliera Merkel ha respinto il consiglio del Presidente: “Non abbiamo alcuna intenzione di introdurre un sistema presidenziale, ma auspichiamo comunque di mantenere buone relazioni con la Turchia”. A tal riguardo la Cancelliera ha citato la situazione in Afghanistan, ribadendo come la Turchia e la Germania abbiano un interesse comune nel prevenire un esodo di massa. Al vertice UE di questa settimana, Merkel si impegnerà nel richiedere un’integrazione all’accordo sui migranti del 2016.

L’EDITORE SPRINGER LICENZIA IL DIRETTORE DEL QUOTIDIANO “BILD”

Sembra un thriller di terz’ordine, eppure l’accaduto ha danneggiato la reputazione della casa editrice Springer, uno dei maggiori gruppi editoriali e mediatici della Germania. La causa scatenante è stato un reportage del New York Times sul quotidiano Bild e sul suo direttore Julian Reichelt. L’articolo descrive un ambiente di lavoro nella redazione della Bild in cui si mescolano “sesso, giornalismo e soldi”. Ben Smith, autore dell’articolo, rivela anche ulteriori dettagli sul trattamento riservato alle donne nella redazione di Reichelt.

La reazione dei vertici della casa editrice è stato il licenziamento immediato del  caporedattore della famosa testa tedesca. Intanto, anche in Germania un team di giornalisti d’inchiesta del gruppo editoriale Ippen, che include il Frankfurter Rundschau e il Münchner Merkur, si era occupato di svolgere ricerche in merito alle accuse rivolte contro Reichelt. I risultati dell’inchiesta sarebbero dovuti uscire anch’essi domenica scorsa, ma l’editore Dirk Ippen ha interrotto la pubblicazione, il che ha sollevato un’ampia protesta da parte dei giornalisti tedeschi. In Germania, di solito gli editori non intervengono sui contenuti editoriali delle redazioni.

LA BUCHMESSE APRE I BATTENTI

Quest’anno la Fiera del Libro di Francoforte torna ad accogliere in presenza i visitatori, ma a causa delle regole dovute al contenimento del Covid il numero degli espositori sarà solo un quinto di quello pre-pandemia. Prima dell’avvento della pandemia a Francoforte giungevano ogni anno circa 7.500 espositori da più di 100 Paesi, mentre quest’anno, secondo gli organizzatori, saranno circa 1.500. La Fiera del Libro di Francoforte è il più grande evento del settore per autori, editori e lettori di tutto il mondo. Questa volta il Paese ospite è il Canada.

Durante la fiera verranno assegnati numerosi premi, tra cui il Deutscher Buchpreis e il Deutscher Jugendliteraturpreis. L’apice nonché la conclusione della kermesse è l’assegnazione del Friedenspreis des Deutschen Buchhandels (Premio internazionale per la pace degli editori tedeschi) all’interno della chiesa Paulskirche di Francoforte, che quest’anno verrà assegnato alla scrittrice e regista dello Zimbabwe Tsitsi Dangarembga.

FRANCOFORTE SUL MENO

La metropoli finanziaria di Francoforte, simbiosi unica tra modernità e storia, è oggi famosa in tutto il mondo per l’impressionante skyline dei suoi grattacieli. Ma dietro le torri in vetro e acciaio si staglia l’orgoglio di una città che per secoli fu la sede storica d’incoronazione degli imperatori tedeschi. I vecchi quartieri con le tipiche case a graticcio del centro storico, distrutti pesantemente dalla Seconda guerra mondiale, sono stati sottoposti a un profondo restauro e oggi invitano a passeggiare tra i vicoli.

Il Kaiserdom, splendido esempio di stile gotico realizzato in arenaria rossa, vale certo una visita, così come i tantissimi musei e gallerie della città. Nel quartiere di Sachsenhausen, dall’altra parte del Meno, gli abitanti del quartiere sono soliti ritrovarsi nelle taverne tradizionali Äppelwoi, dove si serve il famoso sidro di mele accompagnato da specialità culinarie.

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