BUSINESS, tecniche di comunicazione. Ripartono gli eventi in presenza e si ripropone il tema di come rilanciare il proprio business attraverso un’efficace presentazione «live»

Rilanciare efficacemente e in presenza la propria impresa nel rispetto delle normative vigenti è possibile: alle presentazioni è affidata la responsabilità di coinvolgere la platea in modo sicuro e suggestivo. Secondo Maurizio La Cava di Pitch & Presentation Strategies al Politecnico di Milano, è vietato tralasciare le immagini e restare nell’ombra

Convention aziendali, meeting, convegni, conferenze e fiere a porte aperte tra linee guida da rispettare e nuovi accorgimenti per un coinvolgimento della platea sicuro e un trasporto emotivo percettibile. Le presentazioni hanno un nuovo compito: assicurare il fascino e la suggestione dell’atmosfera live pre-pandemica.

INFLUENZARE LA PERFORMANCE DEL RELATORE

Linee guida per la ripresa delle attività sociali: le presentazioni aziendali influenzano la performance del relatore. La nuova normalità ha stravolto l’assetto degli eventi in presenza. Le linee guida da seguire per una ripresa delle attività sociali in totale sicurezza impongono, poi, una riorganizzazione degli spazi che può compromettere la performance del relatori. Prevenire spiacevoli inconvenienti legati a distanziamento interpersonale, estensione degli spazi e uso dei dispositivi di protezione individuale è possibile grazie a un coinvolgimento emotivo massimizzato nello spettatore.

«La chiave per mantenere costante l’attenzione della sala è realizzare presentazioni efficaci, dinamiche e interattive», suggerisce al riguardo Maurizio La Cava, docente di Pitch & Presentation Strategies al Politecnico di Milano e all’Istituto Marangoni e CEO e co-founder di MLC Presentation Design Consulting. Ma come garantire la partecipazione attiva della platea nel pieno rispetto delle normative vigenti?

OTTO ERRORI DA EVITARE

Di seguito, gli otto errori da evitare secondo Maurizio La Cava per adottare una strategia comunicativa vincente:

Errore 1: mancare di leadership – Lo scopo principe di una presentazione è convincere le persone a fare o cambiare qualcosa. Non indossare i panni del leader riduce le possibilità di influenzare il pubblico. Mostrare rapidamente una slide o, ad esempio, giustificare una propria azione, cattura l’interesse della platea in negativo. La leadership si conquista evitando gli errori di seguito.

Errore 2: presentare in maniera statica – La riorganizzazione degli spazi, che spesso implica un maggiore distanziamento tra audience e relatore, rischia di oscurare la posizione di leader di quest’ultimo. Per questo motivo, è importante evitare di presentare il proprio lavoro in maniera statica. Per catturare su di sé l’attenzione dell’audience, invece, è bene cercare un contatto visivo con tutti, facendo buon uso della prossemica e del linguaggio del corpo.

Errore 3: rimanere nell’ombra – La prossemica e il dinamismo non sono tutto: per vincere l’interesse della platea occorre anche puntare i riflettori su di sé in maniera strategica, attraverso un gioco attento ed armonioso delle luci.

Errore 4: non utilizzare le immagini – Il cervello processa le immagini 60.000 volte più rapidamente di un testo. Meno sforzo si richiede all’uditorio per processare le informazioni, maggiori saranno le probabilità che un messaggio arrivi in maniera efficace. Per questo, le immagini possiedono un potere evocativo da cui un relatore non può prescindere.

Errore 5: guardare le slide mentre si presenta – Quando il relatore dà le spalle alla sua audience, perde il contatto visivo con le persone rendendo prioritario il discorso e non gli spettatori. Lo sbaglio da evitare, quindi, è indurre le persone a guardare prima le slide e poi il commento. Un metodo possibile per evitare questa incombenza è utilizzare la modalità relatore di PowerPoint (PowerPoint slide show).

Errore 6: usare il puntatore laser – Solitamente i relatori utilizzano il puntatore laser per attirare l’attenzione degli spettatori su un punto specifico della slide. Così facendo, anche in questo caso, il presentatore perde il contatto visivo con la sala e indirizza la sua attenzione su un puntino rosso, nella confusione totale dei propri contenuti. Le slide devono essere studiate a priori per attirare l’attenzione delle persone su un punto specifico attraverso il design e la user experience.

Errore 7: forzare l’interazione – Condividere con una sala una presentazione, implica, prima di ogni cosa, instaurare un dialogo. L’intera performance di un relatore è costruita affinché l’audience cerchi uno scambio naturale. La parola d’ordine è, quindi, empatia.

Errore 8: condividere le domande con tutti – Lo spettatore che rivolge una domanda, tipicamente, lo fa senza microfono. In questo caso, non bisogna mai chiedere all’intervistatore di ripetere la domanda a voce più alta, affinché la sentano tutti i presenti, perché si rischierebbe di mettere la persona in imbarazzo con conseguenze negative sulla riuscita dello scambio. L’unico moderatore, infatti, è il relatore che è responsabile anche della risposta emotiva degli spettatori.

A PROPOSITO DI MAURIZIO LA CAVA

Maurizio La Cava è CEO e Co-founder di MLC Presentation Design, realtà leader in Italia nel settore del Presentation Design, ed è il fondatore del Lean Presentation Design (su cui ha anche scritto un omonimo libro edito Franco Angeli), una metodologia innovativa che consente di creare presentazioni efficaci per il business e che propone soluzioni per startup e aziende inserite nella Top 500 di Fortune. E’ professore aggiunto al Politecnico di Milano e all’Istituto Marangoni, dove insegna “Pitch & Presentation Strategies”, e Startup Pitch Strategist al Polihub, acceleratore di startup e distretto innovativo del Politecnico di Milano. Inoltre, collabora costantemente con startup innovative, accompagnandole nel percorso di raccolta fondi e nella costruzione di pitch di successo, applicando una seconda metodologia presentata nel libro “Startup Pitch: Come presentare un’idea e convincere gli investitori a finanziarla” edito Flaccovio Editore. In passato, è stato Brand Marketing Manager per realtà del calibro di Ferrero e Management Consultant per Accenture. La sua formazione include  un Master of Science in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano, arricchito da uno scambio alla NEOMA Business School in Francia, e una specializzazione in Digital Graphics allo IED di Milano. Molto attivo sui social, conta 10.000 follower su LinkedIn, dove realizza di frequente webinar e dirette.

Condividi: